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Cteniza sauvagesi, Villasimius (CA)


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Ciao a tutti, condivido con voi degli scatti del 1° settembre 2016 e la mia piccola avventura con Cteniza sauvagesi, a Villasimius:

"Villasimius, presso la vecchia fortezza. Sono impegnata a cercare botole, quando due uomini sulla sessantina incuriositi mi chiedono cosa stessi guardando. "Ragni" rispondo io. "Vuole vedere?" faccio avvicinare uno dei due uomini illuminando la botola aperta con la torcia del mio telefono, per scorgere il ragno al suo interno, che nel frattempo si era approssimato vicino all'entrata incuriosito dal mio trafficare. Il signore resta tra lo stupito e l'impaurito. "Che grossi!" esclama. Gli mostro delle foto nel telefono, di Cteniza e Amblyocarenum, trovate su google, gli racconto qualche cosa su di loro, li chiamo "ragni botola". Parliamo di ecologia, di rispetto per la vita, di come osservare questi splendidi e innocui animali. Saluto, mi sposto. Più tardi, tornando indietro, li incontro nuovamente con le rispettive mogli. Mi chiedono se in quel punto dove ci troviamo si trovano altre tane " voglio mostrarle a mia moglie, non ci crede!". Gli spiego che in quel punto il terreno è diverso ed è più difficile notare le tane, e mostro alla moglie queste foto. Anche lei sembra sorpresa, non ne aveva mai visti prima. Li saluto nuovamente. Passano alcuni minuti e decido di andar via. Passando in macchina incontro ancora quei signori con le mogli, lungo strada. Il primo signore chino sul versante a bordo strada, il secondo, poco distante, mi dice sorridendo:"sta cercando le botole!". Sorrido, e saluto, e penso a quanta soddisfazione e felicità mi abbia messo il fatto di aver fatto appassionare un uomo ai trapdoor. E magari a tutti i ragni! A mio modo oggi ho fatto un po' di divulgazione scientifica :D ".

Nelle foto qui sotto, alcuni dettagli delle tane chiuse perfettamente mimetizzate, e delle stesse dopo essere state aperte. Si vede bene lo spesso coperchio tronco-conico costruito con del terriccio e foderato con un denso strato di seta, così come l'interno della stessa tana. L'incontro con questi ragni è sempre un'esperienza esaltante :lol: .

 

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La foto qui sotto è stata schiarita e contrastata per mettere in risalto la figura del ragno all'interno della tana, ma è sgranata perché comunque le condizioni allo scatto non erano buone, era completamente buio ed era difficile illuminare l'interno della tana con i pochi strumenti a disposizione (due cellulari).

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​Buona serata a tutti :).

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Ciao Faby, ti rinnovo i complimenti per il reportage! :D

 

Ho una domanda: quanto è profondo il cunicolo? Ho sempre pensato che fosse piuttosto profondo ma nell'ultima foto il ragno si vede bene... Hai spronato in qualche modo l'esemplare ad affacciarsi oppure il tunnel ha una lunghezza piuttosto ridotta e si riesce a vedere il ragno all'interno? O magari quello in foto è un caso fortunato?

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Grazie Piergy :) per quanto riguarda la profondità dei cunicoli, credo che siano molto più profondi di quanto sembri dall'ultima foto, perché ho indotto il ragno a risalire con un fuscello d'erba secca che muovevo delicatamente all'ingresso della tana. ho anche provato (in cunicoli dove non si vedeva nessuno) a sondare la profondità infilando il fuscello all'interno della tana ma credo che ad un certo punto il tunnel faccia una curva, non è lineare, per cui non si riesce a capire bene forma e lunghezza con la semplice osservazione dall'esterno. Credo che occorra il sacrificio di una o più tane che andrebbero sezionate sagittalmente secondo me :/
Comunque capita che i ragni stiano in prossimità dell'ingresso, credo soprattutto la notte, quando sono più attivi.
Mi è anche capitato di aprire una tana e spaventarmi, perché l'inquilina, che era sicuramente già all'ingresso e a contatto diretto con la botola, invece di ritrarsi è scattata fuori per predare il mio dito, che per fortuna ha mancato. da quel momento ho usato un bastoncino per aprire i coperchi :P

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Grazie Fabiana per le interessanti foto e soprattutto per il racconto.

Come saprai il desidero di tutti noi è aprire gli occhi agli altri, ai passanti, fargli capire che ragno = schifo è un'uguaglianza errata, dettata solo dalla poca conoscenza di questi animali.

Tutti noi abbiamo vissuto la tua stessa felicità con parenti, amici o estranei, anche a costo di passare a volte per fuori di testa :D Ma è giusto così!!

 

Mi ha sempre affascinato la precisione nella conicità della botola, e mi piacerebbe proprio riuscire a vedere come la realizzano.

E già che ci sono ti chiedo: hai notato se Cteniza e Amblyocarenum condividono gli stessi territori con Lycosa oculata o se, essendo in competizione per le risorse, dove prolifera l'uno l'altro è assente?

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Grazie ragazzi!
00xyz00, per quanto riguarda la condivisione degli spazi fra specie...bella domanda! Non ti saprei rispondere ora come ora, dato che io di Lycosa non ne incontro mai.
Posso però dirti che quando ero piccola la mia famiglia aveva un terreno, e mio padre andava a zappare la terra per coltivare qualcosa, e puntualmente saltavano fuori quelli che io chiamavo i ragni chiari e i ragni scuri. I "chiari" credo proprio fossero Lycosa oculata, perché le loro tane avevano un opercolo, e mi pare di ricordare che fra i licosidi nostrani è solo questa specie che chiude la tana con un opercolo, giusto? I ragni "scuri" erano Cteniza o Amblyocarenum. Lo dico ovviamente col senno del poi, all'epoca non facevo distinzioni a parte il colore. Per cui all'interno di quel terreno (non ricordo quanto fosse grande) si potevano trovare entrambi. Mi informerò comunque meglio sulle dimensioni di quel terreno, e terrò presente le tue domande nelle mie osservazioni future sul campo. Inoltre la tua domanda me ne fa venire in mente un'altra: ma Cteniza e Amblyocarenum, fra loro, convivono, o si dividono gli areali? Eheh, mi sa che dovrò impegnarmi ad osservare! :uups:

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Confermo che Lycosa oculata (ex Allocosa oculata) produce degli opercoli simili a quelli dei trapdoor "neri". Nei dintorni di Cagliari, zona saline, è presente L. oculata e non lontano da sono stati trovati esemplari di Cteniza/Amblyocarenum. Sarebbe interessante verificare se convivono.

Per quanto concerne i due generi di ortognati, io dubito possano condividere lo stesso territorio in quanto troppo simili per condividere proficuamente la stessa nicchia ecologica. Di certo però non lo si può escludere e ricerche in tal senso sarebbero interessanti. Si sa ancora troppo poco su questi animali.

 

Spero un giorno di riuscire a fare un salto in Sardegna, sono anni che me lo riprometto. :(

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    • By Tonci.m
      Data: 06/10/2018
      Luogo: Sassello, prov di Savona
      Posizione e microhabitat: bosco di latifolglie
      Dimensioni: 25-27mm BL
      Ciao a tutti,
      Come dalla schedina sabato scorso ho fotografato l'aracnide in fotografia e fino al ritorno a casa ero convinto di aver fotografato la Cteniza moggridgei
      dato che la presenza è accertata
      Tuttavia le dimensioni non mi convincevano, infatti dalla scheda di famoso sito pare che le dimensioni di una femmina adulta di C.moggridgei non superano 18mm di BL
      Anche se la foto puo essere interpretata diversamente ho molta confidenza con il metro (lo uso tutti i giorni) posso confermare che l'animale era almeno pari sennò più di 25mm di BL
      Secondo voi è possibile che in prov. di Savona vi è la presenza anche della cugina C. sauvagesi?
      Non ho prelevato l'animale, non lo faccio mai ma ho altre foto se dovesse servire
       
      Grazie in anticipo,
      T.
       
       
       

    • By Andricus
      Nuovo arrivo direttamente da Fiano Romano.
       
      I trapdoor sono sempre stati la mia passione, ma la difficoltà nel reperirli e i prezzi spesso alti mi avevano fatto desistere dall'allevarli. Finalmente sabato ho avuto la possibilità di trovarne uno a buon prezzo.
       
      Mi è stato venduto solo con la dicitura "Black Trapdoor", quindi non avevo idea neanche della famiglia di appartenenza, ma fortunatamente mi è venuto in aiuto il lavoro "The Spider Infraorder Mygalomorphae (Araneae): Cladistics and Systematics" di Robert J. Raven che mi ha permesso di identificarlo come un Idiopidae del genere Gorgyrella.
      Gli occhi antero-laterali dislocati in avanti rispetto agli altri rendono caratteristica la sottofamiglia Idiopinae tra tutti i "trapdoor", poi i cheliceri con una proiezione mediale e le tibie III non scavate permettono di riconoscere il genere Gorgyrella. A breve proverò a cercare qualche lavoro per identificare la specie, ma temo che questo gruppo debba essere revisionato prima di poter dire qualcosa a riguardo.
       

      ​​


      Come terrario sto utilizzando un barattolo in plastica riempito con una decina di centimetri di torba mista a vermiculite, creando al centro un foro di partenza per la tana. Tengo il tutto abbastanza secco data la provenienza di questi animali, ma saltuariamente mando un po' di acqua sul fondo tramite una cannuccia, in modo tale che in caso di necessità il ragno possa scendere e trovare l'umidità richiesta, come farebbe in natura.
       



      ​​
      Purtroppo tentare una riproduzione temo sia praticamente impossibile data l'estrema difficoltà di reperire maschi. Inoltre anche si riuscisse a reperire un maschio di Gorgyrella, sarebbe veramente arduo riuscire a capire se sono entrambi della stessa specie.
    • By Daniele21Rm
      Salve Amici, questo ragno relativamente grande è stato trovato morto in un secchio d'acqua, in campagna, sulle colline nei dintorni di Palermo. Ha detta di mia cugina a zampe chiuse era grosso circa come una moneta da 2 euro, quindi con zampe distese immagino di piu'. Purtroppo, si è rifiutata di farmi altre foto!
      mi ricordo questo ragno, sempre siciliano:
      http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=61662


      ​​


    • By Skaval
      PER CHI NON LO SAPESSE ANCORA
      Nemesia pedemontana fotografata in provincia di Vercelli.



      Questa specie di Nemesidae (ma non solo lei) è stata recentemente descritta da Decae, A.E., Pantini, P. & Isaia, M.
      La pubblicazione, avvenuta su Zootaxa , è del 23 Dicembre 2015 e la si può trovare su ResearchGate a sotto questo titolo:
      A new species-complex within the trapdoor spider genus Nemesia Audouin 1826 distributed in northern and central Italy, with descriptions of three new species (Araneae, Mygalomorphae, Nemesiidae)
       
    • By Marco Colombo
      Ciao a tutte/,i
      segnalo anche qui la descrizione di una nuova grossa specie di ragno botola endemica della Sardegna.
       
      Amblyocarenum nuragicus, da me descritto insieme ad Arthur Decae e Bruno Manunza e nominato in onore della civiltà che ha lasciato molte tracce archeologiche in tutta l'isola, scava un cunicolo nel suolo il cui ingresso è chiuso da un opercolo di terra e tela sottile, morbido e quasi pergamenaceo. I maschi adulti si spostano allo scoperto alla ricerca delle femmine nei mesi di luglio, agosto ed eccezionalmente settembre... si ritrova anche negli stessi luoghi della già nota Cteniza sauvagesi (con la quale spessissimo viene confuso) che oltre a differire dal punto di vista morfologico costruisce una tana con uno spesso opercolo tronco-conico.
      Inutile dire che come tutti i trapdoor di notte si apposta sotto l'opercolo e attende il passaggio di piccoli invertebrati che cattura fulmineamente...
       
      I riferimenti sono:
       
      Decae, A., Colombo, M. & B. Manunza. 2014. Species diversity in the supposedly monotypic genus Amblyocarenum Simon, 1892, with the description of a new species from Sardinia (Araneae, Mygalomorphae, Cyrtaucheniidae). Arachnology, 16 (6): 228-240
       
      Secondo me la cosa interessante di tutta la faccenda è che se abbiamo ancora da scoprire specie di grandi dimensioni, figuriamoci quanto c'è da sapere ancora su quelle piccole!
      Ciao,
      Marco
      -------------------------
      Marco Colombo
      Fotografia Naturalistica
      www.calosoma.it
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