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PiErGy

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  1. Comunque sì, gli esemplari giovanissimi tessono molto di più degli adulti o degli immaturi di buone dimensioni; la tendenza a stazionare nelle zone alte e a rifugiarsi nelle fessure delle cortecce o tra di esse sembra comunque essere una costante. Giovane esemplare nascosto in una cavità del sughero nelle ore diurne: ​ Stesso esemplare di notte, nei pressi del nascondiglio: ​ Ho utilizzato una torcia per evidenziare i fili di seta: anche se non riempie il contenitore di ragnatela, sembra tessere abbastanza.
  2. Nelle ore notturne gli esemplari si affacciano regolarmente dalla botola, con tarsi e metatarsi blu in vista, in attesa di una preda di passaggio: ​ ​ ​ E' piuttosto curioso che la parte più colorata delle zampe e dei pedipalpi sia proprio quella che viene esposta fuori dal cunicolo: mi viene il fortissimo sospetto che le estremità degli arti con quel blu acceso possano avere qualche proprietà attrattiva nei confronti di alcune prede (chissà come le vede un insetto?) e sarei anche curioso di illuminarle con una torcia UV. Appena riuscirò a procurarmene una, proverò. Ho ovviamente tolto il coperchio del faunabox solo in serata per poterne fotografare una. Dopo un po', forse infastidito dall'intensa luce della torcia, l'esemplare è tornato all'interno della tana. Ho anche visto che ha usato le filiere, probabilmente per chiudere meglio la botola, passandole sul margine interno dell'opercolo.
  3. Thrixopelma ockerti è decisamente particolare, difficilmente rapportabile ad altri Theraphosidae Theraphosinae ed anche alle altre specie del suo stesso genere diffuse in cattività, tendenzialmente terricole. Concordo comunque che paragonare ragni dall'etologia/ecologia molto diversa sia poco fattibile... Son semplicemente differenti. Foto della mia femmina adulta raccolta in atteggiamento difensivo, pronta a scalciare: ​
  4. Da quanto ho visto diventa un sasso se tenuta come un terricolo, solo con torba e senza sufficiente spazio verticale.
  5. Me l'ha data un bizzarro individuo... Sì, ma in realtà ci ho già provato. Tasto dolente. La femmina ha sempre rifiutato con fermezza il maschio, scuotendo l'addome irritata per allontanarlo... Ma in compenso ha mutato 3 volte in 4 mesi, andando contro ogni mia convinzione sulla muta nei Theraphosidae adulti. Sul fatto dello scavare, anche la mia da giovane un po' lo faceva. Crescendo ha scavato sempre meno e da molto tempo ha un rifugio tra una corteccia e la parete del terrario.
  6. Grande, adoro questa specie! Ho una femmina adulta e credo sia uno dei Theraphosidae sudamericani più interessanti e particolari sia per lo stile di vita corticicolo, sia per il modo di cacciare: l'ho vista più volte fare rapidi scatti dai sugheri e scendere a catturare le blatte a livello del terreno, afferrandole poi precisamente dietro la testa. Sul fatto che tessa molto, nella mia esperienza non ho notato questa cosa... La mia femmina, anche quando era giovane, ha sempre fatto poca tela eccetto per le "amache" e i tappetini realizzati poco prima di mutare. Comunque sì, è piuttosto adattabile ma concordo sullo stabularla in un contenitore sviluppato più in verticale e con qualche sughero. Aggiornaci, sono molto interessato sugli sviluppi e la crescita dell'esemplare!
  7. PiErGy

    Tanti auguri a Gaborri!

    Auguroni Gaborri!
  8. Interessante Fede! Mi sembra assai improbabile che, se li ha fatti in una sola notte, i numerosi fili di seta nelle prime foto possano essere dovuti solo allo spostamento del ragno. A me quei fili sembrano verosimilmente utili per percepire prede nei dintorni o isolare il rifugio... Il ragno si ripara sempre nel medesimo posto? Se inserisci una preda e resta impigliata nei fili di seta, il ragno esce rapido a recuperarla? Hai mica notato se quei fili vengono realizzati anche pettinandoli col calamistro?
  9. PiErGy

    Pheidole sp.

    Paratrechina longicornis non l'avevo mai sentita ma una specie che ha come nome comune "longhorn crazy ant" meriterebbe un approfondimento Bello scatto Luigi!
  10. Ciao Faby, ti rinnovo i complimenti per il reportage! Ho una domanda: quanto è profondo il cunicolo? Ho sempre pensato che fosse piuttosto profondo ma nell'ultima foto il ragno si vede bene... Hai spronato in qualche modo l'esemplare ad affacciarsi oppure il tunnel ha una lunghezza piuttosto ridotta e si riesce a vedere il ragno all'interno? O magari quello in foto è un caso fortunato?
  11. Possibile sì, ignoravo questa cosa delle uova trofiche. Sulle tempistiche, non pensavo ci volesse sempre parecchio tempo... Però sul numero di esemplari so di alcuni generi che hanno colonie anche mature con un numero ridotto di individui. Comunque ti sto trascinando off-topic ne parleremo meglio in qualche discussione mirata. La mia discussione su Pheidole è ad esempio qui.
  12. Sì, ho visto anch'io che esce fuori quel risultato. Ma non può essere lui, ho consultato il World Spider Catalog e Eresus guerinii è una sinonimia desueta di Eresus kollari... Che ha i maschi adulti con l'addome dalla tipica colorazione rossa a macchie nere.
  13. Non sai nulla sulla provenienza? Mi sembra si trovi in giro venduto come Eresus sp. Marocco. Non so però che specie sia di preciso.
  14. Beh, ma il tempo di maturazione di una colonia dipende anche dalla specie, dubito che i 2 anni valgano per tutte... E qui io non so neppure di che genere si sta parlando. Comunque no, non avevo raccolto pupe e, ad ogni modo, gli alati son venuti fuori parecchi mesi dopo (raccolte in autunno, alati inizio estate). Non ricordo se c'eran solo maschi o c'era anche qualche regina; erano comunque pochi, non più di una dozzina.
  15. Ti dirò, le prime formiche che avevo tenuto una decina di anni fa - forse erano Temnothorax, Leptothorax o qualcosa che ci somigliava, raccolte dietro un pezzo di stucco su una parete - dopo qualche mese, in cui tra l'altro non avevano fatto grandi progressi ed erano ancora poche decine di esemplari, han sciamato... Ti parlo di pochi alati, però lo avevan fatto e alcuni erano anche volati via dal contenitore. Per quello in seguito, in particolar modo con specie potenzialmente invasive, ho usato tra le varie barriere anche il coperchio. Ma, effettivamente, le altre che ho citato prima non han mai sciamato.
  16. Contenitore di vetro con coperchio e olio sui bordi delle pareti, non ho mai avuto fughe. Non hanno mai sciamato ma spuntavano spesso fuori nuove regine e da poche operaie mi son ritrovato con svariate centinaia nell'arco di qualche mese. Sì, lo so che sono invasive. Allevandole in casa mi ero premunito... Ti dico solo che il terrario, già a prova di evasione, era comunque dentro un altro grande contenitore con acqua per creare una barriera in caso di eventuali fughe. Le Pheidole non erano da meno come velocità di riproduzione e anche quelle erano, e non pensavo, poliginiche. Erano stabulate con le stesse precauzioni.
  17. Sì, ma qui nessuno ha detto che si tratta esattamente di Amblyocarenum nuragicus (che, peraltro, non è conosciuto così bene da poter escludere che sia diffuso fuori dalla Sardegna, sebbene questo sia poco probabile). La checklist italiana segnala altre specie del genere Amblyocarenum per l'Italia peninsulare e la Sicilia; nelle note a margine è però scritto che la situazione è tutt'altro che chiara in merito all'attribuzione specifica degli esemplari rinvenuti.
  18. E' un ragno botola, direi maschio, del genere Amblyocarenum
  19. Benvenuto! Ho letto diversi libri di Edward Wilson sulle formiche e in passato ho allevato Pheidole, Myrmica e Monomorium... Sono molto curioso di leggere i tuoi contributi
  20. Sì, tra l'altro in quella discussione si chiarivano bene i caratteri distintivi tra Cteniza e Amblyocarenum. Ti ringrazio di averla linkata
  21. Cteniza ha spine evidenti sui pedipalpi e le zampe anteriori, quello in foto è quasi certamente Amblyocarenum.
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