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Mostra ARACHNIDA - 4-5 Luglio 2015 Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini


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Cari utenti,

 

dopo alcune settimane di organizzazione possiamo annunciare che la nostra mostra ARACHNIDA, finalmente, tornerà in una collocazione diversa da una fiera. Infatti il 4-5 luglio 2015, dalle 9:00 del mattino alle 20:00, saremo presenti con la nostra esposizione didattica presso il Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini di Capranica Prenestina (RM).

 

 

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Questo piccolissimo paese, immerso nei Monti Prenestini a 50 km da Roma, ci offrirà la possibilità di fare divulgazione su ragni e scorpioni, locali ed esotici, di esporre esemplari vivi in terrari appositamente allestiti e di illustrare l'araneofauna locale ai numerosi visitatori che, solitamente, accorrono per questo evento museale arrivato alla 5° edizione.

 

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Speriamo vivamente nella presenza di tutti voi, soprattutto degli utenti del centro sud e di Roma che di solito non riescono a partecipare a fiere o eventi organizzati al nord. Noi dello staff saremo li già dal venerdì e rimarremo fino al lunedì in mattinata. Ancora stiamo pianificando l'esatto programma dei due giorni, e forse ci sarà anche una conferenza nella mattina del Sabato.

Aggiornamenti ovviamente arriveranno su queste pagine, nel mentre organizzatevi per raggiungerci! :4fuu9h1: :D

 

Lo Staff

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Sono stati 4 giorni molto faticosi.
Partiti con il furgone da Trieste, tappa a Mestre, a Ferrara e a Roma Tiburtina per raccogliere materiale e volontari. 12 ore di viaggio e altrettante al ritorno.
Un museo piccolo, in un paesino molto caratteristico costruito sulla pietra e con la pietra, raggiungibile solo con una tortuosa strada.
Una sala espositiva che niente ha a che vedere con i grandi spazi fieristici e museali a cui di solito siamo abituati, una sala nel palazzo principale del paese in cui ci sono stati assegnati cinque tavoli e sei panche, unite queste a tre per formare altri due tavolinetti bassi. Abbiamo dovuto allestire la nostra esposizione comprimendola nel poco spazio disponibile, non è stato possibile separare bene i terrari degli esotici da quelli dei locali, non è stato possibile allestire una postazione con stereomicroscopio come era negli accordi, è stato necessario appoggiare parte delle teche tassonomiche sui tavoli dell'esposizione di rettili non nostri.
La mostra era infatti organizzata su due aree tematiche, gli aracnidi, curata da noi, e i rettili, "curata" da un negozio molto noto della capitale. Ci tengo a tal proposito ad evidenziare che tutti i terrari di rettili, tartarughe, ma anche della Grammostola pulchripes (indicata sul cartellino come G.rosea) e degli scorpioni (Heterometrus e Hadogenes) portati in museo dall'azienda della capitale avevano lo stesso setup indipendentemente dall'esemplare ospitato: lampada accesa, ciotolina, scaglie di corteccia o 2 millimetri di sabbietta sia per specie deserticole che per specie da umido substrato di foresta. Di certo non il miglior modo per far vedere alla gente come vivono le varie specie...
Abbiamo subito manifestato disappunto per questa scelta, facendo notate come alcuni animali fossero stressatissimi o non fossero molto in forma, ma nonostante questo nulla si è potuto fare per migliorare la loro condizione. E' stato detto che il contratto prevedeva un'esposizione "a teche chiuse" ovvero che non si potevano apportare modifiche o spostare gli esemplari....
Il sabato mattina si è tenuta una piccola ma interessante conferenza i cui relatori voglio ringraziare per le parole rivolte ad Aracnofilia e per il contenuto preciso, interessante ed educativo dei loro interventi: Mauro Grano e Stefano Alcini. Grazie!
Il primo, noto erpetologo di fama nazionale, ha esposto con cura e con numerosi esempi la ricchezza dell'erpetofauna dei monti Prenestini e le modalità di conservazione delle specie più delicate, in opposizione alle modalità di ripristino ambientale erronee che solitamente le amministrazioni pubbliche approvano nella piena ignoranza naturalistica. Alcini invece, psicoterapeuta ma erpetologo e allevatore di prim'ordine nella scena esotica nazionale e internazionale, ha brillantemente spaziato sulle problematiche dell'allevamento in cattività degli esotici, sulle opportunità che questo concede in casi di specie fortemente minacciate in natura, sull'inutilità dell'allevamento fine a se stesso, della spettacolarizzazione e della ricerca di sempre nuovi morphs, di come invece ci si dovrebbe orientare verso un allevamento etico dell'esotico, accurato e consapevole.
Due interventi apprezzabili sotto ogni punto di vista, e un'evidente passione che merita solo rispetto.
Peccato che poi, durante i giorni espositivi, alcuni non abbiano seguito le indicazioni date in conferenza, maneggiando esemplari, serpenti attorno al collo,facendo far foto ai bambini etc.. cose che purtroppo si vedono sempre...
Da qui in poi è partita la vera e propria esposizione, con noi aracnofili in divisa dietro lo stand e in attesa di visitatori.
Molte persone della zona, famiglie prevalentemente, sono arrivate nel corso dei due giorni. Ci sono stati momenti di assoluto vuoto, la mattina principalmente e nelle ore del pranzo, e momenti di piena nella seconda metà dei pomeriggi.
Non ci si può certo vantare dei numeri fatti dal museo visto che il posto e il weekend assolato non erano gli ideali per avere migliaia di visitatori. Nonostante ciò, soprattutto la domenica, siamo stati presi d'assalto da numerosi curiosi che con le loro domande ci hanno fatto andar via la voce :D come ogni volta del resto. Un numero consistente di bambini è stato indirizzato nella maniera giusta verso il rispetto e la conoscenza degli aracnidi, giovani ragazze hanno mitigato il loro terrore arrivando anche ad accarezzare o prendere in mano qualche esuvia di migale, signore più o meno impaurite si sono ricredute e stupite di fronte al "ragno salvia", un esemplare di Heriaeus cf. hirtus posizionato ed estremamente mimetizzato su una piantina di salvia. La fluorescenza degli scorpioni seminascosti nella loro tana illuminati dalla lampada UV ha fatto spalancare gli occhi a molti, il terracquario di Dolomedes okefinokensis ha fatto capire quanto i ragni si siano adattati ad ambienti molto diversi. Loxosceles rufescens e Latrodectus tredecimguttatus, esposti uno in un terrarietto ad ambientazione naturale e l'altro come campione museale in alcool, hanno permesso di far conoscere in maniera tangibile quali sono gli unici ragni che in Italia possono arrecare danni di una certa rilevanza, quali sono le reali dimensioni delle "vedove nere" e perchè il "ragno violino" va conosciuto ma non temuto.
La zona didattica, unita alla collezione di Alvise, ha infine dato la possibilità di parlare e far conoscere meglio l'anatomia, le caratteristiche fisiche particolari conseguenti a certi adattamenti, le dimensioni e le differenze geografiche tra le migali.
Numerosi sono stati i complimenti ricevuti, i feedback positivi e le richieste di contatti, a riprova del fatto che il nostro impegno non è vano. Che la nostra didattica, sebbene la tematica sia ancora vista con molto sospetto, porta i suoi frutti.
Saluto Filippo che è venuto a trovarci nonostante la giornata torrida e la distanza da casa sua, nella speranza di rivederti presto in una prossima occasione. :4fuu9h1:
Non posso che ringraziare anche qui i miei compagni di viaggio e di avventura, gli amici che, dopo giornate intere in piedi a parlare, hanno trovato la forza di vagare tutta la sera per Palestrina alla ricerca di una birra,.... o di Pritha. Pepsis, Gaborri, Alvise e i miei cari coadmin Henry e Piergy :wub:

 

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