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Auguri, auguri, auguri gatto mio!


EegaBeeva
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E' un maschio (adesso ha 17 anni), il primo gatto che ha messo zampa in casa mia, primo di altri sei che sarebbero arrivati in seguito. E' arrivato prima lui della libreria (a quel tempo, una instabile e creativa costruzione ottenuta con vari scatoloni tenuti assieme da chilometri di nastro adesivo per pacchi).

 

Non ha mai speso una delle sette proverbiali vite in dotazione ai gatti e ha sempre tollerato di buon grado l'arrivo (spesso fastidioso e rumoroso) di nuovi "colleghi" felini.

 

Ho piantato a metà le vacanze per capire come mai un ascesso in bocca al mio "matusalemme" tardasse a guarire dopo dieci giorni e dopo una terapia antibiotica (appena un mese prima aveva superato brillantemente una pulizia dei denti in anestesia generale). Fatte le indagini del caso, viene diagnosticato un fibrosarcoma alla mascella superiore, inasportabile chirurgicamente. Un tumore per il quale l'intervento è demolitivo e che la posizione nella quale si è allocato non permette alcuno spazio di manovra (considerando anche l'età e il peso dell'animale, che mangia pochissimo).

 

Così, nulla. L'ultima indagine, dopo il citologico e l'istologico, è una TAC che verrà eseguita domani, nella Clinica universitaria di Torino (dal prof. Paolo Buracco).

 

Però sono due giorni che lo stiamo "innaffiando" con i fiori di Bach (Rescue Remedy). La soluzione è lievemente alcolica e per bocca non è possibile somministrargliela. Così la adoperiamo per contatto: qualche goccia sulle dita e poi coccole sulla testa, intorno alle orecchie, sfiorando il muso, ormai asimmetrico. L'animale gradisce (soprattutto il contatto con noi) e sono due giorni che ha ripreso a mangiare (carpaccio frullato con il minipimer). Lappa panna liquida e patè d'olive diluito. E' anche più vispo. Ignoro se sia l'effetto dei fiori di Bach o se è una spinta naturale del gatto (istinto di sopravvivenza). Il gatto è sempre stato coccolato.

 

Però, la sollecitazione meccanica dovuta alla masticazione (anche minima) gli ha fatto gonfiare di più la guancia. Così, se da un lato sembra stare meglio, dall'altro la guancia sta peggio. Da quasi 4 chili che era, adesso è 1,8 (e il gatto non è "piccolo"), smagrito in poco più di un mese.

 

Non so perché vi sto raccontando questo. Razionalmente, capisco che nessun animale sia eterno. Emotivamente, spero che il mio lo sia. Buffa cosa.

 

L'anno scorso, un'altra mia gatta (oggi 17enne pure lei) è stata operata di fibrosarcoma alla schiena e l'intervento è stato complesso e ampio. All'epoca dell'operazione, la gatta pesava 5 chili ed era fortissima, nonostante l'età. Adesso sta bene. Ma era sulla schiena e là si poteva intervenire.

 

Occorrono ben più di sette vite per cavarsi fuori di quest'impiccio. E ne sono consapevole.

E so che sarà questa la patologia che porterà a termine il mio amato gatto (in quanto tempo? può essere che la situazione resti "ingessata" a questo livello? come nutrirlo, con questa "massa" nella cavità orale? il gatto al momento non dà segni di sofferenza, bensì di IN-sofferenza, di fastidio, scuotendo spesso la testa e le orecchie, come a volersi liberare di qualcosa).

 

Domani si indagherà in modo più ampio (il fibrosarcoma non crea metastasi, ma "si allarga" in volume).

 

Se qualcuno ha qualche consiglio da darmi, nel frattempo, lo ringrazio fin d'ora (diete, terapie, decorso), tenendo presente che stiamo lasciando l'animale più in pace possibile (tranne domani, ma sarà l'ultima visita un po' stressante).

 

Ciao. Grazie. Buona giornata.

Lidia

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Si chiama van Dyck (per gli amici, Diki), in omaggio al pittore fiammingo che creò un'arte delicata e nobile, ricca di spiritualità. Un grande ritrattista. Quando arrivò a casa nostra, gli venne subito dato questo nome, grazie ai delicati disegni neri su fondo grigio-argento, simili a due grandi rose sui fianchi, e grazie alla sua indole felina, particolarmente delicata e tollerante, sebbene cucciolo. E' un europeo con madre siamese, dalla quale ha ereditato una tocco marrone ("delicato") sul muso, lunghe orecchie, coda che non finisce mai e corpo snello.

 

Ciao, Diki. Forza :)

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Lidia cara.

 

Più volte quest'anno mi sono trovato ad interrogarmi su quale sia il limite tra la cura e l'accanimento, tra la volontà umana di tenerci strette le persone (o gli animali) che amiamo, e la necessità divina di accettare che ci sarà un momento in cui inevitabilmente ci sentiremo più soli...

Coccolati il tuo amato gatto, fai si che viva meglio che può i suoi ultimi mesi, rinfresca i tanti bei ricordi che ti lascerà. Se Dio vorrà, il medico gli regalerà ancora un po' di tempo (che però sia tempo "buono"!) se non vorrà, lascia che se ne vada senza farlo impazzire, senza far si che la tua volontà di vederlo ancora lì sia uno strazio per lui. In fondo l'immortalità (almeno nel tuo cuore) se l'è già guadagnata. E da tempo, credo.

 

Teo

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Il nostro compito è alleviare la sofferenza. La presenza, l'amore, l'affetto, sono le terapie più efficaci. So (sappiamo tutti..) che di queste terapie sei maestra, zia.

Ora sei impegnata, rispettiamo il tuo impegno.

In un altro momento, ti chiederemo di insegnarci.

Ma sappi che ti siamo sempre vicini.

Ciao.

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Ti sono vicino zia, e sono anche vicino al tuo Diki, benchè non abbia mai avuto il piacere di "conoscerlo". Io ho vissuto fin da bambino con gatti, quindi capisco come tu ti possa sentire in questo momento.

Forza zia, e soprattutto, forza Diki!

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Non so proprio che dire ... :)

 

Qualsiasi parola o faccina che sia potrà risultare superflua.

 

 

 

In quanto a consigli, non saprei che altro aggiungere.

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Tutti i tuoi gatti, Lidia, per un motivo o per l'altro, hanno sofferto per colpa di uomini deviati, in maniera non naturale. Poi nella loro vita sei arrivata tu e hai concesso loro di vivere come un gatto può solo sognare. E vedere un micio di 17 anni soffrire per un fibrosarcoma, per quanto straziante, è viceversa naturale. Niente dura in eterno, Diki è come un vecchietto di 85 anni, va coccolato come stai facendo e accompagnato verso una morte, lo ripeto, naturale.

Ti sono vicino, in bocca al lupo.

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A tutti, grazie.

 

Siamo andati e tornati da Torino. Davvero non c'è null'altro da fare, se non riservargli una fine serena, quando sarà il momento. Ciao. Un abbraccio globale.

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Eh, amici miei cari, catofili oltre che aracnofili :unsure: grazie della solidarietà e della comprensione.

Buona giornata.

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