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Articolo di Rick West (riflessioni)


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continua da qui:http://www.aracnofilia.org/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1915&whichpage=3

 

beh, come ho detto "è una intervista difficile per noi, quella....". Però ho specificato - dopo attente riflessioni coi moderatori - qual'era il nostro approccio alla faccenda...

 

Siamo tutti d'accordo con il pensiero di Rick ma, senza ipocrisie vere o presunte, non siamo allineati sul finale catastrofico (e questo Rick lo sa bene. Io e Ste ci abbiamo discusso a lungo via mail).

 

E comunque la nostra posizione, seppur non coincidente, è più parallela di quel che sembri. Aborriamo i ragni di cattura, e lo abbiamo chiaramente scritto nel sito! Solo non siamo d'accordo che tutta l'aracnofilia sia in definitiva dannosa....

 

Vedetevi a proposito il FANTASTICO articolo di Stefano Capannini: ci sono i link in HOME e nella sezione "tarantole".

E' un'inciclopedia di spunti interessanti di discussione al proposito....

 

Matteo

 

 

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ARACNOFILIA.ORG -amministratore

 

 

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ARACNOFILIA.ORG -amministratore

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Sempre riguardo a Rick West,di cui tutti noi apprezziamo l'immenso lavoro svolto nella tassonomia e nella salvaguardia dei Teraphosidi,io non ho approvato(e gliel'ho gentilmente fatto notare)il voler ritenere il suo,e di altri studiosi,lavoro come elitario,qualcosa a cui le "masse di aracnofili" non possano mai arrivare,qualcosa di cui le "masse" non dovrebbero essere nemmeno informate,qualcosa che le "masse" non potrebbero mai capire.

 

Ora,passi il discorso prettamente tassonomico a cui le "masse" magari possono anche non essere interessate,ma il discorso salvaguardia delle popolazioni naturali dovrebbe essere di dominio pubblico.

Così come gli studi(quei pochi attuati),sulle dinamiche di popolazione e sulle reali condizioni di una specie in natura.

Gli aracnofili,intesi come persone appassionate e allevatrici di ragni,vengono meramente considerati come un pericolo per la natura.

Mentre coloro che li studiano,sempre secondo West,non hanno niente a che fare con l'hobby né tantomeno possono permettersi di intrattenere lunghe discussioni "morali"(cito testuali parole) sui rischi di estinzione di molte specie e sui danni arrecati dalle catture indiscriminate.

Io non capisco questo volersi isolare da parte degli uomini di scienza,il voler mantenere ben definite le loro distanze dall'aracnofilia.

Se è vero che i loro studi sono determinanti,è anche vero che così come vengono svolti ora essi risultano quasi fini a sé stessi,senza una chiara collocazione,senza un confronto col pubblico.

 

E' vero che la scienza deve avere una sua propria identità e indipendenza,ma qui sembra quasi che si voglia fare una scienza senza scopi reali e senza desiderio di divulgazione per il pubblico.

 

Quanto alle prospettive delle popolazioni naturali sono abbastanza daccordo con West,se non si cambierà il trend molte specie scompariranno,ma lui sembra proprio non credere al discorso riproduzioni in cattività,vuole solo essere lasciato in pace per studiare le specie prima che esse scompaiano(testuali parole).

 

Io invece credo che nel nostro piccolo noi aracnofili potremmo fare qualcosa,a cominciare con le riproduzioni in cattività e col combattere le catture,per poi magari arrivare ad azioni più rilevanti quali la reintroduzione in natura.

 

Rick West conosce già perfettamente la posizione a riguardo presa da me stesso e quella presa da Aracnofilia,non sto scrivendo di una persona cose che essa non sa.

Anzi ha pregato me e Matteo di divulgare qui i risultati delle intense discussioni avute a riguardo tra noi(cosa che sto facendo).

 

Ora credo stia anche a noi,inteso come mondo di appassionati(a livello mondiale)il cambiare il trend e,magari,lo smentire coi fatti e coi risultati Rick West.

Credo che lui,pur nel suo pessimismo cosmico,ne sarebbe contentissimo!!!

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Qualche osservazione umile allo splendido articolo di Stefano.

Umile soprattutto perchè credo di essere portatore di dubbi + che certezze o contributi attivi.

Ste ci fa capire molto bene come un gruppo di hobbisti seri ed appassionati, animati delle migliori intenzioni, conti veramente in modo marginale sulle motivazioni macroeconomiche che spingono alla cattura indiscriminata di migali in natura...

Cattura che non è il solo pericolo per le varie specie , incrociandosi con un depauperamento spaventoso di risorse naturali e di habitat.

La stessa antropizzazione massiccia è tutt'altro che fonte secondaria di impoverimento naturale:un grosso migalomorfo non passa così inosservato, ed è spesso fonte di paura ingiustificata, ma comprensibile....20 cm di Theraposa in posa difensiva un qualche potere terrifico l'ha!...

West pone l'accento in modo acceso sulla sorte a lungo termine delle varie specie, sottoposte a forti prelievi in natura e al depauperamento dell'habitat.

Ci dice che qualunque incremento in questa direzione, per qualsiasi motivo (anche nobile!) è dannoso per la sorte futura dei migalomorfi.

Ci dice che l'incentivo all'allevamento in cattività è una molla forte, fortissima per lo stimolo alla cattura di migali.

Queste affermazioni hanno sollevato nel forum perplessità ,che ho letto come "difensive" di una passione seria ed amata, ma pur sempre "difensive".

Io vedo nel ragionamento di West due pilastri.

Uno condivisibilissimo: deve nascere un movimento di opinione forte , largo ,culturalmente egemonico(mi si perdoni il termine) contro l'importazione , la vendita di animali W C .

Questo forum, quindi anche chi dà vita al forum, mi sono parsi fortemente allineati con questa determinazione.

Anzi alcuni degli animatori forniscono l'alternativa(l'unica esistente!) alla cattura!!...

L'allevamento, la riproduzione in cattività, sono lo strumento più forte per contrastare il mercato di WC!

Aracnofilia è il sito più tecnicamente ed ideologicamente corretto in questo senso.

Il secondo pilastro del ragionamento di West è per me più debole ed io inviterei chi ha più esperienza di me ad aiutarmi nel ragionamento.

Vi è una tendenza molto anglosassone ad "individualizzare" le responsabilità dello sfascio del mondo.

Mi viene in mente ad esempio la convinzione (passata nei mass media!) che ci si poteva salvare dal cancro con una alimentazione sana (mangiate pomodori ed agrumi e sarete a posto!), con il risultato di colpevolizzare l'individuo in caso di malattia: quanto fumavi? cosa mangiavi? Si finiva per sottovalutare in modo colpevole(magari in buona fede!)i disastri ambientali basati sulle scelte di macroeconomia: inquinamento dell'aria, delle acque, uso indiscriminato di antiparassitari ecc:

Si dava cioè una più facile soluzione individuale che una più complessa riguardante il"modello di sviluppo".

Per me West cade un pò in questo.

Basta una passata di antiparassitari e i danni ecologici sono tremendi e di portata maggiore di qualsiasi stimolo alla cattura!

I predatori di insetti sono sensibilissimi a questo.

La deforestazione sottrae alle "arboricole" habitat ad una velocità

spaventosa:ogni anno vengono abbattute, distrutte, incendiate, foreste x una superficie simile alla Svizzera.

Altro che cattura!

Le "polemiche" diventano sterili e fatue di fronte alle catastrofi,e la condizione del patrimonio ambientale (migali comprese!)sono tremende!

Ciò che può salvare un pò la baracca (un pò lo capisco!)è la sensibilizzazione sulla utilità etologica ed ecologica dei migalomorfi.

Fare capire che è importante battersi per la salvezza e la comservazione della tigre o del panda, ma vi è un mondo (quello degli artropodi ad es.) non meno degno di conservazione.

Far capire che una migale non è una curiosità da esibire , ma una specie da proteggere è decisivo in questa ottica ed il mondo degli"allevatori seri" (Aracnofilia vi sta dentro di diritto...)da un quotidiano contributo importantissimo:

L'allevamento in cattività pone anzi le basi di una consevazione delle specie senza le quali credo proprio che non avremmo speranza di vedere in futuro alcuni meravigliosi migalomorfi.

Selezioniamo,regolamentiamo, facciamo ciò che serve e che esperti fantastici come West possono suggerirci, ma a questa strada non vedo grandi alternative...

A tutti gli aracnofili sta a cuore la conservazione delle specie allo stato naturale!(e nessun aracnofilo confonde una T.blondi con un peluche).

Ciò che Stefano ci dice nel suo articolo è oro:insieme, appassionati veri ed esperti possono riscrivere le regole che permetteranno ai nostri nipoti il potere osservare in natura ed in cattività una Brachypelma che muta...

Almeno lo spero!

Scusate per la prolissità e ciao Ilic.

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Salve a tutti.

Personalmente, anche io ho parlato con Mr.West del problema "salvaguardia" e penso di aver capito molto bene la sua posizione.

In realtà ad un livello più "superficiale", tutti, leggendo la sua intervista (e le reazioni da essa suscitate...) l'hanno capita.

Però se si scendesse ad un livello più "profondo", la sua posizione sarebbe più largamente condivisibile.

Infatti il problema risiede nel domandarsi; "Io allevatore/appassionato (comunque "hobbysta"), da chi mi procuro i ragni?"

La risposta a questa domanda può essere molteplice; si può parlare di "fiere", altri appassionati che riproducono, negozi etc.etc.

In realtà in pochi, secondo me, si interrogano sulla reale "origine" di ciò che acquistano.

Certamente se acquistate uno "spiderling" da un vostro amico sapete da dove arriva...però, vi siete mai chiesti le numerose "Brachypelma", "Grammostola", "Theraphosa", "Pelinobius" e comunque i tantissimi esemplari adulti di "terafosidi" che si vedono alle fiere (tipo "Hamm" o "Stoccarda"...).

Ragazzi, una femmina di una qualsivoglia specie di "Brachypelma", per raggiungere l'età adulta può impiegare tranquillamente 5/6 anni, anche di più in altri genere.

Secondo voi l'esemplare adulto che un "privato", vi vende in una fiera a prezzo da "affare", lo ha cresciuto veramente lui?

Francamente è impossibile farmici credere!

 

Facendo un passino indietro; mi capita spesso di parlare con Rick dei suoi viaggi.

Lui è appena tornato da un viaggio in Messico (mi ha inviato foto bellissime!) e sicuramente si è reso conto della drastica diminuzione della popolazione di "Brachypelma".

Escludendo il fattore "antropizzazione selvaggia" (disboscamento, edilizia etc. etc.), secondo voi parte di quei ragni che Rick non ha trovato "sul campo", dove sono?

La risposta è chiara; nei terrari degli appassionati!

A questo punto ragazzi e ragazze, io vi dico; ok la passione (più o meno sincera) per questo meraviglioso mondo, però prima di sentirci "feriti" dalle parole di Mr West, proviamo a farci tutti un serio esame di coscienza, proviamo a metterci, senza ipocrisie, nei panni di uno SCIENZIATO che vive la propria passione tutti i giorni, tutto il giorno, sul campo come Mr West.

Secondo me, così facendo, tante persone, magari, riusciranno a guardare al problema suscitato da Rick C. West con meno "pregiudizi".

 

Per quanto riguarda te Stefano.

Tu sai la stima che nutro nei tuoi confronti.

Però, personalmente non mi sarei mai aspettato di leggere delle parole così dure da parte tua.

Non capisco, conoscendo Rick, da dove derivi la tua idea che lui (o altri) si vogliano ergere ad "elite" al di sopra di noi, povera "masnada informe".

Dico questo, perché, mi capita di "consultare" Rick, molte volte e debbo dire che le risposte da parte sua sono state sempre assolutamente tecniche e totalmente soddisfacenti.

In più non ho mai dovuto aspettare più di qualche ora per riceverle!

In più mi sono (e mi sto!) adoperando per riuscire a rendere pubbliche qui in Italia le sue ricerche.

Tipo l' IMMENSO lavoro che sta svolgendo da molto tempo sul genere "Ephebopus".

Chiaramente mi sto impegnando affinché i risultati di questo suo decennale impegno (concreto) siano pubblicate su "aracnofilia.org"!

Ti dico solo che da parte sua c'è sempre stata grande disponibilità a "donare" a tutti i lettori di "aracnofilia.org" il frutto del suo lavoro.

Per cui, permettimi di dirti, caro Stefano, che le tue parole (pur non riferendosi solo a Rick C. West…lo riconosco), mi sembrano veramente troppo ingenerose!

Non credere, però, che io la tua posizione non la comprenda.

Come non potrei, noi due (ma anche tutti gli altri), siamo sulla stessa "barca".

Siamo "hobbysti", e come tali uno dei nostri impegni e quello salvaguardarci".

Però, non ci dimentichiamo che è evidente come uno scienziato come Mr. West, sia DIVERSO da un "hobbysta" come noi.

Volendo usare una "formula" chiaramente scherzosa, tra lui e noi corre la differenza che c'è tra un botanico e chi coltiva un giardino (più o meno bello) :-)

Scherzi a parte, Stefano, penso che siamo tutti daccordo nel ritenere che non debba essere un Rick West ad adeguarci a noi, ma dobbiamo essere noi ad impegnarci per avvicinarci a lui.

Solo così, se se ne sentisse la necessità, si potrà "riscattare" veramente l'"hobby".

Altrimenti, consiglio a tutti di continuare a fare quello che hanno sempre fatto, come lo hanno sempre fatto, ma di non permettersi il lusso di rimanere "stizziti" delle parole di Rick (o di altri come lui).

Secondo West, l'"hobby" così come è non va bene!

Se lo dice è proprio perché lui conosce l' "hobby" dall'origine, dalle sue "radici".

Lui si rende conto quotidianamente delle ripercussioni dell' "hobby" (nel bene e nel male).

 

Ricordatevi sempre che la sostanza delle cose va scrutata da più orizzonti.

 

Spero di essere stato chiaro.

Ove non lo fossi stato, chiedetemi pure delucidazioni e ve le darò.

 

Regards.

Diego Nannuzzi.

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Non sono d’accordo con te, Diego.

 

Le parole di Stefano non sono affatto ingenerose. Abbiamo discusso a lungo con Rick (specie Ste) e mi sembra che il dibattito (sia quello pubblicato che quello “dietro le quinte”) sia stato impostato sulla massima disponibilità all’ascolto e alla comprensione - preoccupata-di quanto West ha detto. Anzi. E’ stato talmente recepito che Stefano, ha “rinvigorito” la posizione che io stesso ho preso come amministratore del sito (“siamo d’accordo, ma vogliamo ancora sperare che non tutto sia così nero”) passando all’attacco (non contro Rick ma contro di NOI e certi nostri atteggiamenti “leggerini”) e scrivendo un intero articolo in cui spiega con ASSOLUTA chiarezza il “dilemma” tra WC e CB, fornendo in definitiva un chiaro sentiero percorribile che provi a dare una possibilità, al di la del disfattismo che l’applicazione pedestre di ciò che dice Rick comporterebbe.

 

Per il discorso “noi che dobbiamo adeguarci a Rick e/o viceversa”, lo trovo assolutamente inapplicabile. Proprio per il discorso che Rick è un entomologo e si occupa di studiare le migali, noi siamo naturalisti e le alleviamo, non ci sono affatto “adeguamenti” da fare e non mi sembra neppure che qualcuno li abbia proposti.

Per il resto (“non dobbiamo permetterci il lusso di rimanere "stizziti per ciò che Rick dice") mi sembra che sia tu – noi parliamo sempre chiaro tra di noi, Diego – ad essere stizzito dal fatto che noi “piccoli” hobbisti abbiamo osato dire che, pur accettando ciò che Rick dice, abbiamo alcune riserve.

Sinceramente continuo a dire che Rick ha denunciato una situazione che potrebbe essere disastrosa e noi, nella speranza che non lo sia, abbiamo SUBITO cercato di “comportarci” diversamente ed essere più oculati nella gestione della nostra passione. In definitiva abbiamo risposto con i fatti alle parole di Rick, limitatamente a ciò che possiamo fare... Ed è al momento la cosa migliore che si possa fare, secondo me. Anche perché l’alternativa è “sbattersene” (e mi sembra assurdo) o buttare via i terrari e aspettare con rassegnazione che i nostri nipoti sappiano cos’è una tarantola solo e se – per caso – trovino in biblioteca un vecchio libro di Rick West.

 

In defintiva le cose stanno così. Noi siamo d'accordo con West su tutta la linea, solo pensiamo (e non è una posizione di comodo) che l'hobbistica sia -forse- l'ultimo sistema per creare "attenzione" intorno ai ragni (e alla loro estinzione) e per portare altrove sacche di individui (o knowledge di allevamento) che potrebbero in futuro essere più importanti di quanto oggi si creda.

 

Per fare un esempio semplice, i panda sono quasi estinti in natura e tutti gli zoo (luoghi da sempre deprecati dai naturalisti) sono gli unici che forse-tardi-con enormi difficoltà - ce la faranno a ripopolare. Ma c'è un ma! Un panda nato - con tremila ore di fatica - allo zoo vale esattamente come quello rimasto sotto le ruote della ruspa che sta spianando una zona a fini commerciali... Te ne faccio un altro di esempio. I deprecabili "safari game" dei parchi africani che portano i pallosi cinesini a far le foto sono ormai la scialuppa di salvataggio per leoni, leopardi, ghepardi, etc, etc. In natura vengono infatti sterminati senza la minima attenzione e alla fine ci si è accorti che quegli "schifosi" posti da turista complessato - tanto odiati dai "naturalonzi" [xx(]- sono in definitiva gli unici in cui suddetti animali se la passino benone, e anzi - da qualche tempo- si riproducano senza più aiuti esterni. Faccio notare che questo che sto dicendo non viene dal gazzettino del WWF, ma da una lunga chiacchierata con un ranger del parco Kruger in Sud Africa, in cui ho avuto la fortuna di recarmi alcuni mesi orsono.

 

...come dire... a volte le parole sono importanti, importantissime (per carità) ma anche qualche "risultato" in definitiva non guasta.

Noi - nella persona di Stefano - una proposta di comportamento l'abbiamo fatta e sono certo che qualche risultato prima o poi arriverà... Per cui mi permetto di dire che è certo che il messaggio di West è da noi stato profondamente recepito: nessun sito, che io sappia almeno, si è infatti così duramente schierato contro gli animali di cattura come noi e ha dato così risalto a parole che potrebbero anche essere controproducenti dal nostro punti di vista...

 

Perdonami la schiettezza, ma sai che su questi argomenti Aracnofilia (ovvero “noi tutti” io, te, Ste, e gli altri) è sempre stata franca e diretta.

 

Matteo

 

PS: per il discorso di West e dei suoi testi sul sito non preoccuparti. Con Rick -al di la delle lievissime divergenze- c'è la massima stima e collaborazione e stiamo preparando alcune "cosette" per il futuro... [;)]

 

º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°

ARACNOFILIA.ORG -amministratore

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Guest necrophorus

scusate se mi intrometto in un discorso nel quale forse non avrei alcun diritto a

partecipare, io non sono un esperto, non sono un etologo e non sono neanche uno studioso

ma sono come molti un nuovo appassionato, e proprio per questo mi sentivo di spezzare la

proverbiale lanciia in favore degli "hobbysti seri" e di questo sito che mi ha permesso di

cominciare a coltivare questa passione sopita in me in modo giusto, permettendo forse a

quel futuro premonizzato dal signor West di fare un piccolissimo, infinitesimale passettino

indietro.

 

e da poco che io ho acquistato il mio primo esemplare, e proprio grazie a tutto cio di cui

sono venuto a conoscenza frequentando aracnofilia sia io che chiunque altro come me senta

in questa passione qualcosa di piu serio che un mero modo di mettersi in mostra perche

possessore di una tarantola, ho potuto fare delle scelte che ritengo giuste e che non

sarebbero state tali senza i consigli delle persone che qui ho incontrato.

 

in particolare la scelta e stata quella di acquistare uno spiderling, quindi un ragno

riprodotto nel 90% dei casi da allavemento, ma secondo voi se mi fossi recato semplicemente

in negozio le cose sarebbero andate nel medesimo modo?

 

di fianco agli spiderling in un faunabox che la conteneva in larghezza a malapena vi era

una Blondi adulta (e non ditemi che non era WC perche non ci crederei) ed io stesso ho

assistito ad una scena che mi puo far capire le posizione dure contro i possessori di

animale esotici, ma che non dovrebbero essere confusi con i veri appassionati secondo me.

Persone che entraano in negozio e chiedevano cosa era quella bestia, se potevano dargli da

mangiare cose vive e il negoziante che smaniava di venderla non'ostante si capiva da un

miglio che non sapevano cosa si sarebbero portati a casa e la fine che avrebbe fatto la

Theraphosa, per poi rimettersi tranquillamente a fare un pacco regalo,

terrario /piantina/Smithi per il compleanno di un ragazzo!

 

queste sono le cose che fanno male ad ogni appassionato serio, e che fanno riflettere sulle

posizioni di persone come West, ma secondo me finche ci saranno altre persone come quelle

di questo sito che sono pronte a aiutare chi vuole avvicinarsi a questo monto a fare scelte

oculate e serie, ci sara sempre un po di speranza che quel futuro, grazie a tanti piccoli

passettini indietro, scompaia all'orizzonte.

 

il mio traguardo intanto grazie a loro e di riuscire a conoscere sempre di piu su questi

affascinanti aracniddi e senza fretta poter dire un giorno di aver fatto anche io la mia

parte arrivando a riuscire nella riproduzione cosi da debellare tutti kinsieme almeno qui

da noi e fra gli appassionati seri la piaga del WC, quindi non penso che come dice Diego

sia un lusso quello di sentirci stizziti, anzi penso sia sbagliata anche la stessa parola

stizziti, credo invece che sia la normale reazione di persone che vedono una persona cosi

importante nel mondo dell'entomologia che non riesce a riconoscere gli sforzi che stnno

facendo per cambiare la situazione attuale e che anzi si schiera in un certo modo contro

di loro.

 

scusandomi per la forma di cio che ho scritto, non son bravo come altri a esprimermi e

per farlo o dovuto ricorrere anche a degli esempi pratici, spero si sia capita la mia

posizione, totalmente favorevole con "aracnofilia" ma sempre rispettando a capendo cio da

cui il signor West ci mete in guardia

 

 

exurge domine et judica causam tua

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Caro Diego,

 

visto che mi hai tirato in ballo,affibbiandomi la figura di uno pieno di pregiudizi,che ha letto superficialmente gli scritti di West,che ha scritto cose ingenerose sul suo conto,mi sento il dovere di risponderti.

 

Premetto che Rick West conosce benissimo la mia(forse dovrei dire nostra di Aracnofilia)posizione a riguardo ed anzi mi ha pregato di fare da tramite in questa discussione in modo da non doversi ripetere qui.

 

Avendo lui scritto un articolo su Aracnofilia e avendo note le mie posizioni a riguardo,non vedo perché tu ti debba ergere(con quale qualifica poi?!)a paladino dei suoi studi,a difensore della sua persona,a conoscitore profondo del suo sapere e del suo pensiero.

A me sembra che tu abbia solo voluto,una volta di più,sbandierare ai quattro venti la tua amicizia con Rick West e ti sia quindi sentito il dovere di difenderlo a spada tratta da infamanti,quanto inesistenti,pregiudizi.

Mi dispiace che tu abbia interpretato male il mio post e le mie affermazioni,cosa che il diretto interessato(Rick West)non ha assolutamente fatto!!!

 

Tutti noi conosciamo l'utile lavoro che sta svolgendo nel campo della tassonomia,della salvaguardia delle specie etc.etc.

 

Le parole che ho usato e i concetti che ho espresso derivano dalle lunghe discussioni avute con lui.

 

Ero in procinto di terminare il mio articolo(che spero tu abbia letto con la stessa profondità che dedichi agli scritti di Rick West,non perché io sia qualcuno importante da ascoltare,ma perché lì ho espresso cose che tu non mi sembra abbia ancora ben capito) quando decisi di chiedere alcune informazioni a Rick West.

Speravo che le conclusioni a cui ero giunto nell'articolo,soprattutto le deduzioni sulla dinamica delle popolazioni,fossero appoggiate da qualche dato specifico,o studio,offerto da Rick West.

Non ho chiesto numeri,ho solo chiesto che le mie conclusioni fossero vagliate o provate da qualcuno o qualcosa.

Rick West ha semplicemente confermato i miei scritti,affermando però che non esistevano dati come io speravo e che anche se esistessero essi non sarebbero mai resi di dominio pubblico.

Da questa affermazione è nata una nuova discussione sul fatto di rendere pubblico ciò per cui lavorano gli studiosi etc.etc.

 

Per farla breve,ma è tutto documentato:

 

Secondo West gli studiosi dovrebbero essere lasciati in pace di studiare(classificare etc.etc.)le specie esistenti prima ancora che scompaiano e non dovrebbero essere coinvolti in discussioni morali sull'estinzione di una specie.

Io gli ho definitivamente detto che queste non sono discussioni morali e secondo me uno studio(o un lavoro)volto alla salvaguardia dell'ambiente o di una specie dovrebbe essere di dominio pubblico,perché in definitiva siamo tutti noi che viviamo sulla Terra(non siamo marziani)a dover rispondere con i fatti a qualcosa che rischia di distruggere la Terra stessa.

Noi tutti,dal neofita all'allevatore,dalle associazioni nazionali a quelle internazionali dovremmo agire,intelligentemente.

 

Ora,West ci incolpa di essere una causa del depauperamento,visto che ormai lo siamo,perché non provare a fare qualcosa per fermarlo?

Dal nostro piccolo al livello più grande,internazionale.

Questo non accetto,l'essere ritenuto innanzitutto una causa e,più importante,essere inutile per risolverla.

Ma senza dati,senza risultati di dominio pubblico,cosa si può fare?

Lasciare che gli studiosi tassonomisti classifichino le specie magari solo per averne il loro nome accanto?

 

Vorrei ricordare che le Poecilotheria non sono state iscritte all'appendice II del CITES perché mancavano dati sufficianti sulla loro reale popolazione naturale...

Vorrei ricordare che molti studiosi scoprono specie nuove e poi,guarda caso,le troviamo sul mercato...

Vorrei ricordare che si sono scritti articoli in importanti magazine sulla scoperta di nuove specie,affermando che i locality data sono stati tenuti segreti per non intaccare la specie e poi dopo pochi mesi sento di femmine adulte di cattura che hanno prodotto egg-sac...

 

Gli scienziati,giustamente,studino il problema,offrano il loro sapere per una soluzione,il pubblico(inteso come il mondo,dai governi alle associazioni ai privati)ne conosca i risultati e sappia rispondere,cerchi di usarli per risolvere i problemi,o anche solo per sensibilizzare o per finanziare nuovi studi o ricerche.

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Salve a tutti.

 

Caro Stefano, fondamentalmente ti debbo contraddire nel momento in cui tu mi accusi di essere "paladino" di Rick C. West.

Io al massimo posso essere "paladino" di me stesso.

Per cui, se io (giudizio del TUTTO personale), ritengo che il tuo giudizio su Rick, sia ingeneroso, lo dico a raggion veduta.

Ovviamente la MIA "raggion veduta".

L'amicizia non conta proprio niente (in questo caso), ora conta solo il fatto che Rick è venuto in mio "soccorso", molte più volte e con molto più entusiasmo di quanto abbiano fatto tante altre persone.

Per cui, se tu hai avuto esperienze deludenti con lui o con altri, quelle esperienze deludenti ti appartengono e sei libero di "denunciarle" nella maniera e nel luogo che ritieni più appropriato per farlo.

Però, considerando che io ho avuto esperienze positive (con lui e con altri), beh, permettimi di sentirmi libero di esprimere ciò.

Per cui se ritengo il tuo giudizio "ingeneroso", lo faccio secondo la MIA raggion veduta.

Senza alcuna presunzione, per quanto MI riguarda, di far prevalere la mia posizione.

Questo perché penso che ognuno abbia il preciso dovere di sfruttare le proprie capacità di giudizio, e di farsi un'idea propria.

 

Non temere, il tuo articolo l'ho letto (e anche salvato) con grande attenzione!

Personalmente non posso far altro che condividerlo.

Ma del resto, chi è che potrebbe in coscienza non condividerlo?

 

In realtà mi sembra di aver espresso SOLO il mio punto di vista sull'argomento e mi addolora, Stefano, di indovinare del risentimento nel tuo ultimo "post".

Personalmente ritengo che tu abbia un po "trasceso" il mio "post"; nella forma, nella sostanza, ma purtroppo, anche nell'intenzione.

Questo è un vero peccato,perché io non voglio mai fare polemica e quando sento "odore" di polemica io lascio cadere l'argomento e tutto rimane incompiuto.

Ne vale la pena?

Secondo me no.

 

Regards.

Diego Nannuzzi.

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Caro Diego,

 

come volevo dimostrare sei tu che hai capito male il mio messaggio e per ultimo il mio articolo.

 

Dici che le mie parole sono frutto di mie esperienze deludenti con Rick West o con altri e che quelle esperienze deludenti mi appartengono e sono libero di "denunciarle" nella maniera e nel luogo che ritengo più appropriato per farlo.

 

Io non ho visto nessuna esperienza deludente con Rick West,abbiamo solo scambiato opinioni su un argomento che ci ha visti di opposte vedute,ma sempre nel rispetto dei propri principi ed ideali.

Né io mi sono alterato con lui,né lui si è alterato con me per le mie parole,l'unico che se l'è presa sei stato tu perché hai visto in me un insulto per Rick se mi hai definito ingeneroso nei suoi confronti e pieno di pregiudiziali,senza sapere nemmeno di cosa parlavamo né della stima che abbiamo in comune io e Rick.

 

E questo per quanto riguarda il mio messaggio qui,poi passiamo al mio articolo.

 

Prima tu dai ragione a Rick West scrivendo che lui ha tutte le ragioni di questo mondo non solo per tenere le distanze da noi,ma anche per accusare l'hobby di essere una causa per l'estinzione delle specie naturali.

Lui si rende conto quotidianamente delle ripercussioni dell' "hobby" (nel bene e nel male,come dici tu),ma lui secondo me le vede solo nel male.

 

Poi però mi scrivi:

"Non temere, il tuo articolo l'ho letto (e anche salvato) con grande attenzione!

Personalmente non posso far altro che condividerlo.

Ma del resto, chi è che potrebbe in coscienza non condividerlo?"

 

Vedi ciò che ho scritto nell'articolo non è condiviso da West appieno perché se lui non vede una soluzione,io l'ho vista,o perlomeno penso di aver tirato le somme di un discorso propositivo e non così catastrofico come il suo.

La situazione è difficile ma si può ancora salvare.

 

Questa è la mia opinione.

 

Ora per favore,senza essere troppo prolissi perché ormai siamo entrambi caduti nell'off topic(Matteo ti chiedo scusa),vuoi spiegarmi la tua posizione a riguardo?

Stai tranquillo,qualunque essa sia non verrai accusato da me o da Rick,quindi per favore spiega con tue parole se la tua opinione sta dalla parte di Rick o dalla parte mia.

Senza voler fare nessun "aldiquà o aldilà del muro",giusto per capirci.

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Ho letto alcuni articoli sulla conservazione degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali, non sono quindi un esperto ma una idea me la sono fatta.

I danni più gravi, di solito, sono causati dall'antropizzazione e dalla distruzione degli ambienti naturali, ma in alcuni casi la cattura di animali o piante a fini commerciali contribuisce seriamente a metterne in pericolo la diffusione in natura.

 

Sinceramente mi riconosco nell'articolo di Stefano, e soprattutto sono grato a chi gestisce questo sito per l'attenzione che viene dedicata alla sensibilizzazione verso un crescente rispetto della natura.

 

Acquistare un ragno giovanissimo, sapendo magari da chi e quando è stato riprodotto, non vuol dire sacrificare la propria ambizione a possedere subito esemplari enormi, anzi! Ci permette di avere delle soddisfazioni molto maggiori, osservando tutte le interessantissime fasi dello sviluppo, non ci fa sentire colpevoli, e quando l'esemplare sarà cresciuto non sarà solo grande e bello, ma anche prezioso, motivo di vero orgoglio, quasi uno di famiglia che conosciamo da quando era piccolissimo e che abbiamo visto crescere.

 

Sono convinto che spesso (purtroppo non sempre) chi acquista un terafoside adulto senza preoccuparsi della provenienza, lo faccia più per faciloneria o superficialità che per vera cattiveria o intenzione.

Molta gente ha la tendenza a porsi poche domande, e la società consumistica in cui viviamo sfrutta questo fattore.

 

Vorrei quindi portare il discorso sul ruolo che può avere un sito come Aracnofilia: discutendo le problematiche relative alla conservazione degli ecosistemi e sottolineando i mille motivi per i quali procurarsi spiderlings di sicura provenienza è un vero vantaggio (e non un ripiego), si può dare un reale contributo!

 

Spero che sempre più neofiti si trovino a leggere queste pagine prima di acquistare i loro ragni, e se tutti noi continueremo a raccontare con entusiasmo quanto sia gratificante una "aracnofilia etica", allora questo sito continuerà ad avere una marcia in più.

 

Andrea.

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Prima cosa... complimenti Ste per l'articolo! Sono d'accordo con te fino all'ultima virgola!

 

La mia opinione...

Sinceramente l'unico vero ostacolo che vedo nella conservazione delle tarantole in natura è lo scarso impegno da parte delle associazioni aracnologiche e "aracnofile" nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica e degli enti competenti alla conservazione...

ma questo è un ostacolo duro da superare e che necessita un duro lavoro... d'altronde il panda è molto più carino di una tarantola... uscita sicuramente banale, ma il vero problema è quello...

 

Oltre al lavoro che riguarda la conservazione dell'ecosistema (assoluatamente indispensabile), a mio parere l'attuazione di programmi di reintroduzione (con studi sull'impatto ambientale per evitare di reintrodurne troppe...) è la linea giusta da seguire e su cui lavorare... d'altronde forse non tutti sul forum hanno idea di quante migliaia (decine di migliaia?) di Brachypelma vengono "prodotte" ogni anno solo in Europa... di sicuro un numero straordinariamente più alto di quello della "richiesta di mercato" (che brutta espressione ma è quello che realmente è).

 

Per il discorso WC penso da allevatore che serviranno sempre esemplari WC, fino a che gli "allevatori improvvisati" non facciano un bell'esame di coscienza e capiscano finalmente che danni può fare l'inbreeding anche negli invertebrati... oggi, per alcune specie (quelle più "commerciali" in linea di massima), c'è il rischio di trovare ceppi debolissimi o con taglie adulte parecchio sotto la media... anche a me risultava difficile crederlo ma negli anni ho avuto modo di osservare tristemente che alcune specie, purtroppo, sono parzialmente compromesse... di solito è fatto per il solito motivo di denaro e per produrre il maggior numero di piccoli... un esempio su tutti Avicularia versicolor...

 

Quindi anche per gli allevatori ci deve essere un grosso lavoro sulla pianificazione delle riproduzioni, diversificando le bloodlines ed informandosi sulla REALE provenienza degli esemplari, affinchè il prelievo di esemplari di cattura sia definitivamente fermato ad eccezzione delle specie nuove (si dovrà pur cominciare con qualcosa?) che dovranno però essere riprodotte con criterio affinchè nel giro di brevissimo tempo (e se tutti lo facessero davvero bene basterebbe una generazione... moltiplicata per il numero di riproduzioni ovvio...) non ci sia più bisogno di prelevare altri esemplari...

 

Sinceramente vedo il punto di vista di West troppo "apocalittico" e rassegnato... Io sono abituato a non mollare e quindi dare per scontato che le tarantole si estingueranno è una sconfitta terribile... perdere senza combattere è da deboli... quindi tanto vale provare.

 

Buon lavoro e... Stand and fight!

 

Fabio De Vita g51.gif

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Salve a tutti.

Stefano, tu hai ragione nel pretendere da parte mia una chiara "posizione".

In realtà io credo di trovarmi in una posizione "patologicamente" trasversale.

Posizione che credo fortemente, sia condivisa, più o meno palesemente o più o meno consapevolmente da più persone.

Infatti sono d'accordo al 100% con Rick West e con la sua visione del futuro.

Infatti per capire la portata del problema, in senso assoluto, non è del tutto utile guardare la situazione solo sotto la prospettiva dei "terafosidi", ma bisogna cercare di avere una visione di più "ampio respiro".

Detto ciò, la mia posizione, in realtà non si fa del tutto chiara, infatti, se volessi seguire "in toto", le idee di Rick West, alle quali, almeno moralmente, mi allineo al 100% dovrei dar via tutti i miei ragni, o almeno non comprarne più!

Sarebbe questo l'atteggiamento più coerente; almeno per quanto mi riguarda.

Chiaramente non sarà così.

Il motivo di quel "non sarà così", riconosco che, per quanto mi riguarda, vada ricercato nel mio profondo egoismo.

Oramai allevo da qualche tempo, ho grande rispetto per i miei animali e per il mio impegno verso di loro, però questo non attenua neanche minimamente il mio egoismo.

L'egoismo di essere (seriamente)interessati a rendere, volenti o nolenti, domestica una creatura che di domestico non ha proprio niente.

Non voglio addentrarmi ulteriormente in questo discorso, perché so che si finirebbe con l'entrare (nuovamente) nell'annosa questione del "perché allevare ragni".

Ripeto, i motivi per ciò possono essere milioni, però alla base di tutti c'è SEMPRE (e sfido tutti a dimostrare il contrario), una più o meno consapevole forma di egoismo.

Lo so che il mio discorso è "impopolare" (lo è per me innanzitutto!).

Però ogni tanto, penso, che sia bene farsi un "radicale" esame di coscienza e decidere di essere franchi con se stessi (e poi con gli altri).

A partire da ciò si possono fare milioni di discorsi differenti, però la sostanza, secondo me, rimane una sola!

Approfitto di quest'occasione per dare una spiegazione del mio passato discorso relativo al rimanere "stizziti" dalle parole di Rick West.

Discorso che temo non sia stato compreso.

Rick è stato sincero nello schierarsi contro l' "hobby" e questo ha creato del risentimento in molte persone (incluso me!), che, magari, erano convinte nel trovare in scienziati come West o altri, delle persone che capissero ed "approvassero" l'"hobby".

Invece le parole di West, così schierate "contro", hanno inevitabilmente creato del "risentimento".

Un risentimento che ha provocato in molti (me compreso) una sorta di senso di colpa.

Le sue sono state parole che ci hanno messo in "discussione" e che ci hanno posto davanti ad una realtà che ignoravamo/ci sforzavamo di ignorare.

In alcuni questa situazione (come nel mio caso o nel caso di Stefano) ha creato delle reazioni, in altre persone temo (ma spero di sbagliarmi) abbia portato alla reazione dello "struzzo" (che nasconde la testa sotto la sabbia...).

 

 

Io spero che il discorso pronosticato da Stefano nel suo lodevole articolo possa essere realizzato.

Anche se ho i miei bei dubbi sul fatto che il riprodurre in cattività con un certo impegno basti a ristabilire un equilibrio che, non si è "rotto" ieri, ma che, tra alti e bassi, va avanti dai 70's.

Sono scettico, molto scettico, ma ci spero fortemente e da par mio cerco di dare il mio contributo.

 

Sono sicuro con questo "post" di non dare adito a nessun tipo di polemica o incomprensione.

Francamente so di non poter essere più sincero di così! ;-)

Ad ogni modo se qualcuno volesse approfondire qualche "passaggio", sono qui!

 

Regards.

Diego Nannuzzi.

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Approvo appieno le parole di Fabio che rispecchiano appieno le mie(e di molti appassionati del settore)vedute!!!

 

Vorrei solo terminare dicendo che nessuno di noi,né io né Matteo né qualsiasi altro serio allevatore siamo rimasti "stizziti" o nutriamo "risentimento" per le parole di Rick West.

 

Né tantomeno lui ha ritenuto offensive,ingenerose,piene di pregiudizi le mie opinioni.

 

C'è stato un serio,ma mai acceso dibattito.

Le posizioni sono distanti ed io ho spiegato chiaramente le mie in questi post e nell'articolo che ho scritto,come Rick ha spiegato le sue nel suo articolo.

 

Questa divergenza di opinioni non può certo creare attrito tra Aracnofilia ed un personaggio come West,con cui stiamo collaborando attivamente in vari "progetti" e con il quale,in definitiva,abbiamo in comune un sogno,più o meno reale e passante per strade diverse: quello di salvaguardare la natura e le specie di Teraphosidi.

Lui con gli studi on the field,noi con l'indubbia utilità delle riproduzioni in cattività e della sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

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