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domande da un'inesperta (ragni e fobie)


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ciao a tutti, mi sono appena iscritta al forum. Sono una profana per quanto riguarda i ragni ma spero di accrescere le mie conoscenze, sia perchè mi sono iscritta a scienze naturali sia perchè vorrei superare la mia cronica aracnofobia. Non ridete, per favore... è una cosa serissima, sono aracnofobica da sempre e sono giunta alla conclusione che uno dei modi per guarire sia quello di saperne il più possibile. Più si conosce una cosa, meno la si teme... almeno, così si dice, spero che sia vero.

Volevo farvi due domande: nel box di casa trovo spesso dei ragni enormi (almeno per me...), misurano approssimativamente 10-15 cm legspan ma anche di più; controllando in un sito pieno di foto/nomi/descrizioni di ragni da voi segnalato in qualche post precedente, direi che assomigliano a delle Tegenarie (forse tegenaria gigantea), è possibile? Sono pericolosi?

Inoltre tempo fa un mio amico ha trovato, su un giaccone che aveva appeso in uno sgabuzzino, 3 o 4 "bozzoli", piuttosto resistenti. All'interno c'erano tanti ragnetti morti, lunghi all'incirca 1 cm. Prendendo come riferimento sempre le foto di quel sito, sembravano assomigliavare a dei piccoli di Gnaphosidae. Il loro bozzolo, tuttavia, era davvero curioso, lungo 7-8 cm, di forma allungata, colore bianco. E' possibile che un ragno scelga un giaccone appeso come luogo per sistemare i futuri ragnetti?

Grazie fin d'ora a chi vorrà darmi ragguagli, ciao e complimenti per il sito, è fatto davvero bene.

Elena

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Guest mauroRM

Ciao Elena.

Anche io sono qui per "guarire" dalla mia aracnofobia.

Il fatto è che amo tutti gli animali tranne i ragni: cioè proprio se sto in una cantina non mi sento molto a mio agio (per usare un eufemismo). Oppure la sera in campagna do sempre un'occhiatina dietro ai quadri prima di dormire.

I mostri che vedi sulle pareti sono in effetti Tegenarie. La Tegenaria Parietina in particolare arriva a 12 cm ...15 mi sembrano un po' troppini.

 

Comunque anche io sto tentando di uscire dall'aracnofobia ma dopo una giornata di foto di ragni mi sento peggio...secondo me la terapia non funziona. Forse è una paura ancestrale.

Vabbè insomma se non funziona vorrà dire che almeno c'ho provato e che io e loro staremo meglio ognuno a casa sua:)

Ciao

 

P.S. per i cocoons non ti so rispondere ma secondo me i bozzoli li fanno anche nelle giacche eccome.

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>I mostri che vedi sulle pareti sono in effetti Tegenarie. La >Tegenaria Parietina in particolare arriva a 12 cm ...15 mi sembrano >un po' troppini.

 

Diciamo che mediamente quelle che vivono nel mio box arrivano ai 10 cm, ma una volta ne ho visto uno di 15 cm: mio marito ha confrontato la sua lunghezza con quella di una penna bic - misura appunto 15 cm - avvicinandosi il più possibile. Da notare che la Tegenaria, pur non essendo stata toccata, è scappata via quasi subito come un razzo.

 

>Comunque anche io sto tentando di uscire dall'aracnofobia ma dopo >una giornata di foto di ragni mi sento peggio...secondo me la >terapia non funziona. Forse è una paura ancestrale.

 

Eh, come ti capisco... l'unico ragno che non mi fa sudare freddo è il Pholcus Phalangioides (è giusto il nome?), ma anche lì, accidenti, mi capita di vedere degli esemplari da combattimento quanto a dimensioni! O forse l'aracnofobia va venire le allucinazioni?

 

Ciao

Elena

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Io ho una teoria verificata dalle mie esperienze con amici ed amiche. Un vero Aracnofobo non riuscirebbe neanche a pensare di cliccare su un sito dove potrebbe scorgere delle foto di ragno. Ho visto gente sentirsi male alla vista di una foto su un libro, o peggio di un disegno!

La vostra Aracnofobia è una lievissima forma in confronto e già solo il fatto che vi interessiate presenta una speranza assolutamente alta di poter guarire!

L'importante è che capiate che i ragni sono esseri viventi uguali ad altri più "gettonati" e che mai penserebbero di farvi del male volutamente. Per loro voi siete delle specie di montagne semoventi e pericolose, ma che ogni tanto con le nostre costruzioni forniamo nuovi spazi per la caccia e la riproduzione.

Il fatto che abbiate ragni in cantina o anche in casa significa solo che l'ambiente sarà povero di mosche e zanzare :-)

Se volete leggere un libro (un romanzo etologico), molto spassoso e allo stesso tempo interessante, vi consiglio vivamente "La vita segreta dei ragni" di Mirella Delfini (Muzzio Editore, ma magari lo trovate anche in altre edizioni).

Lo consiglio altresì a chiunque voglia passare un po' di tempo leggendo "le gesta" dei predatori del Microcosmo, il tutto raccontato in modo originale, un faccia a faccia tra la scrittrice stessa ed un ragno di nome Aracne con cui quasi per magia riesce a parlare. Un misto di romanzo e rigorosità nei termini che mi è molto piaciuto!

Spero vi serva per imparare ad avere un po' meno paura dei ragni! ;-)

Ciao e fatemi sapere!

 

Emanuele

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mio fratello è aracnofobo. mi è capitato di trovarlo a dormire sul divano perchè in camera sua gironzolava una tegenaria.

devo dire però che la 'terapia d'urto' di vivere sotto lo stesso tetto delle mie migali sta dando i suoi risultati: a volte arriva a guardare dentro un terrario aperto, cosa inimmaginabile solo qualche mese fa.

comunque anche io penso che il vostro documentarvi e affrontare la cosa 'scientificamente' darà i suoi risultati. e anche io vi consiglio il libro di mirella delfini.

 

sì sono contusioni da pugno. e sì la cosa mi va benissimo. sono illuminato.

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Originally posted by Emanuele

>Un vero Aracnofobo non riuscirebbe neanche a pensare di cliccare su >un sito dove potrebbe scorgere delle foto di ragno. Ho visto gente >sentirsi male alla vista di una foto su un libro, o peggio di un >disegno!

>La vostra Aracnofobia è una lievissima forma in confronto e già solo il fatto che vi interessiate presenta una speranza assolutamente alta >di poter guarire!

 

Speriamo... ma io mi sento effettivamente male a vedere un ragno, anche solo in fotografia. Mi viene la pelle d'oca, letteralmente. Sto cercando di superare questa fobia per più motivi, primo, appunto, per i miei studi, poi perchè sono stufa di stare così male per degli animaletti che tutto sommato non hanno alcuna colpa se sono un tantino repellenti (lo so, lo so che voi non la pensate così, ma...). Io poi, che come Mauro adoro letteralmente tutti gli animali, ricordo con orrore quanti ragni ho ammazzato nel corso della mia vita: un'infinità, e nei peggio modi. Non sapevo come altro reagire al terrore. ma tranquilli, sono anni e anni che non ne sfioro nemmeno uno. Ora rispetto il loro diritto alla vita tanto quanto quello di tutte le creature.

 

>vi consiglio vivamente "La vita segreta dei ragni" di Mirella Delfini

 

L'avevo cercato, senza trovarlo. In compenso conosco l'autrice per quell'altro suo delizioso libro, "La vita segreta degli insetti geniali".

Comunque grazie per tutti i consigli e pareri, siete davvero molto gentili! E per non andare troppo OT, vi chiedo: le tegenarie sono pericolose? Cioè, mordono? E se sì, il loro veleno è pericoloso per l'uomo?

 

Grazie a tutti, ciao

Elena

PS: per Nausea, il cui fratello ha dormito sul divano causa tegenaria in camera da letto: ma dagli torto, poveraccio! Io avrei come minimo dormito fuori casa!!

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Guest NECRON

Ciao a tutti.

Ho un amico aracnofobico, appena vede "dal vivo" un ragno, anche minuscolo, scappa letteralmente dalla paura, cionondimeno è attirato in una maniera quasi morbosa da questi animali, tanto da tenere in casa uno splendido ologramma di una migale.

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E' una complessa forma di autodifesa, ben spiegabile dagli psicologi.

A livello inconscio cerca di "farsi amico" ciò che lo spaventa.In pratica - come tutti- tende a esorcizzare la paura avvicinandosi pian piano ad essa... però alla fine degenera in questo "avvicinamento" che sfocia in un irrazionale "apprezzamento" peraltro davvero spassionato. Un po' come chi ha paura del buio e della notte e mitizza la figura del vampiro, riempendosi le serate di film dell'orrore. Immedesimandosi con la propria paura, sognando di essere il principe del mondo che la genera, riesce infatti a lenirla....

 

Matteo

 

PS: ci vorrebbe la consulenza di qualche medico o psicologo, per descrivere bene la cosa....

 

º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°

ARACNOFILIA.ORG -amministratore

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Guest Francesco

Ho parlato con uno psichiatra esperto di aracnofobia, lui mi ha spiegato da cosa nasce e ne sono rimasto colpito. Se ricordate il mio vecchio post sull'aspetto psicologico dell'aracnofobia già avevo affrontato il discorso, ma le cause lì descritte non sono quelle definitive, ma quelle mediate. Essendo l'eziologia di tale fobia molto personale, credo che se qualcuno fosse interessato sarebbe meglio che mi contatttasse in privato sulla mia mail.

Ciao,

Francesco

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Si deve intendere genericamente per fobia l'insorgenza di un sentimento spiacevole, e talora complesso, che va dal timore alla paura, alla repulsione o disgusto per determinate situazioni, azioni o esseri viventi.

L'aracnofobia focalizza questi sentimenti nella figura dei ragni.

In psicopatologia , in cui il termine fobia è più comune,il suo significato è legato ad un concetto di reazione anomala ed anormale e l'insorgenza della sindrome (fobia) è legata esclusivamente allo stato psichico del soggetto.

E' un modo come un altro per dire che la paura(fobia) non deve essere "giustificata" ma tipicamente non "condivisa".

L'aracnofobia è considerata una fobia ansiosa primaria (detta anche idiosincrasia fobica) e si osserva in persone che provano intense senzazioni di paura senza avere avuto alcun trauma emotivo correlato.

Chi ad es. prova paura o repulsione per i cani in seguito ad un morso od una aggressione,non mostra una vera fobia, ma una semplice reazione emotiva di tipo fobico.

Una piccola parte delle fobie (e degli aracnofobici) presentano una sintomatologia più grave, di tipo ossessivo, in cui l'oggetto della fobia stessa ha un significato simbolico , sconfinando nella sindrome psichiatrica pura.

Le idiosincrasie fobiche (l'aracnofobia classica)si presentano in individui per il resto assolutamente "normali" e non si inquadrano in personalità nevrotiche, condizione esclusiva delle forme (rare) ossessive.

Freud le collegava a paure "arcaiche", e si sviluppano prendendo filo dall'ansia che le accompagna.

Si può dire quindi che un aracnofobico possiede una personalità ansiosa, e questo si collega con la frequenza della patologia, nettamente maggiore nelle società altamente "civilizzate", quindi nevrotizzanti.

Ex bruto si può dire che almeno in parte l'aracnofobia è figlia del "logorio dei tempi moderni".

Essendovi due sindromi differenti (ansiosa non grave, ossessivo-coatta più grave) è chiaro che il "profano" identifici come aracnofobico il modello conosciuto (Emanuele da una ottima descrizione del modello "ossessivo", mentre Mauro descrive benissimo il modello "ansioso").

Ambedue hanno ovviamente ragione, ma se si vuole"guarire" (ma si guarisce veramente da una sindrome ossessiva?) dalla forma grave ,si dovrà affrontare il problema dal punto di vista psichiatrico (psicoterapia, approccio farmacologico ecc.), mentre se si vuole affrontare la forma più lieve, si dovranno mettere in campo presidi "ansiolitici".

La conoscenza è fortemente ansiolitica.

Affrontare le paure che ci portano ansia, ci tranquillizza e ci migliora nella vita di tutti i giorni (occhio, ci vuole tempo, pazienza e volontà!), anche se per "guarire" ci vorrà molto: la cosa più comune che succede è acquistare controllo e freddezza, ma se un aracnofobico vedrà un ragno "correre" verso di lui, il brivido lungo la schiena sarà inevitabile!( E l'aracnofobico "sa" perfettamente che ha a che fare con un predatore "cieco"ed innocuo!)

Molti aracnofobici ansiosi risolvono la loro paura "arcaica" razionalizzandola, cioè la affrontano con la conoscenza!

E' un metodo che con i limiti che ho cercato di semplificare,spesso "funziona", almeno in parte, quella legata al controllo.

Se si cerca un aproccio equilibrato e razionale agli aracnidi, questo è uno dei posti più adatti.

Benvenuta!

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Scusa...mi sono scordato dei quesiti "pratici" che ci ponevi...

Le Tegenarie presenti in Italia, pur essendo abbastanza "impressionanti", non sono affatto aggressive e come hai potuto vedere ,se disturbate fuggono.

Il loro eventuale morso è poco più che fastidioso, molto meno (per fare un esenpio) di un'ape.

I rischi riguardano esclusivamente eventuali ed imprevedibili allergie.

In ogni caso la possibilità di essere morsi è veramente bassa....

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Ho notato una cosa curiosa: alcuni amici leggermente aracnofobici sono rimasti colpiti positivamente dai miei giovanissimi terafosidi.

Forse un cucciolo rimane pur sempre capace di suscitare sentimenti positivi, e pensare che si tratta di un piccolo indifeso lo rende attraente anche se si sa che diventerà un "ragnone" gigante.

 

Forse un aracnofobico "lieve" che desideri superare questo ostacolo potrebbe guardare da vicino degli spiderlings, meglio se di specie colorate che suscitino stupore ed ammirazione, sensazioni che potrebbero momentaneamente mettere in secondo piano il ribrezzo.

 

Andrea.

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Guest Francesco

Ritengo che sia necessario affrontare le proprie fobie in quanto queste limitano la libertà del loro "portatore". Freud diceva che le fobie sono la proiezione verso l'esterno di un trauma interno. Il problema è individuare quale sia il trauma che ha causato la fobia e per questo è necessario procedere alla psicoterapia.

ciao,

Francesco

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Spiderlings... sapere che si ha a che fare con "cuccioli" può aiutare una decisione (conoscere la propria paura!) già presa...

Concordo con te Andrea...

Per quanto riguarda la psicoterapia è sempre la "medicina" migliore per le nostre ossessioni, le nostre paure, ma a volte si rischia di andare a caccia di tegenarie col fucile...

Alcune forme di fobia sono lievi, anzi fortunatamente spesso sono lievi.

Un approccio soft a volte è indicato...

Anche sdrammatizzare aiuta a superarsi!

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