Guest Kato Posted March 24, 2003 Report Share Posted March 24, 2003 Francis Crick: l'anima non esiste Sarebbe solo una reazione biochimica L'anima non ha niente di spirituale. E' questa la tesi cara al premio Nobel Francis Crick, padre del Dna, che, in occasione del cinquantenario della scoperta della doppia elica, ha riacceso le polemiche sulla natura reale della spiritualità umana. Secondo il biofisico, che nel 1962 con l'americano James Watson ha delineato il modello a spirale elicoidale a doppio filamento per la molecola di Dna, l'anima sarebbe solo il risultato di un processo neurobiologico che dipende soltanto da cellule cerebrali specializzate, come accade per le emozioni o i movimenti. Il professore di scienze neurologiche all'istituto di tecnologia della California è giunto alla scottante conclusione dopo alcuni studi su pazienti e animali con lesioni cerebrali, affetti da epilessia. Nei casi analizzati, il Nobel sostiene di aver riscontrato una concomitanza tra i pazienti con un certo tipo di lesioni cerebrali e la loro perdita di coscienza. Secondo lo studioso le lacune cerebrali e la contemporanea assenza di coscienza dimostrerebbero il legame tra natura biochimica e sensazioni riconducibili alla coscienza di sé o all'anima stessa. "E' ormai evidente che la coscienza nasce da reazioni biochimiche -continua poi il genista- e per la prima volta abbiamo uno schema coerente e complessivo di quello che è la coscienza in termini filosofici, psicologici e eneuronali". Secondo la visione cattolica l'anima sarebbe il principio unificatore che distingue gli uomini dagli animali e le affermazioni dello scienziato minerebbero alla base le convizioni legate alla sua visione come promessa di vita eterna. Le parole di Crick, pubblicate sull'ultimo numero della rivista di settore "Neuroscience", hanno fatto presto il giro del mondo scatenando le reazioni del mondo cattolico sempre in lotta con le idee dello scienziato. Il reverendo Michael Reiss, dell'Università di Londra, liquida così la teoria del biofisico: "Ha solo scoperto le componenti neurologiche della coscienza, sarebbe come dire che la cattedrale è un insieme di pietre. Evidenza innegabile, ma semplicistica e non rende l'idea". Ma le perplessità sulla certezza dei metodi d'analisi e sulla dimostrabilità del fenomeno, vengono anche dagli esperti italiani. Voi che ne pensate? « Il mondo è una prigione dove è preferibile stare in una cella di isolamento » Link to comment Share on other sites More sharing options...
blackgrammostola Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 ke dire, sono scioccato!!!!! *aracnofilia forever!* Link to comment Share on other sites More sharing options...
krystal Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 E' solo un'altra dimostrazione che non esistono uomini buoni e uomini cattivi, ma solo uomini e che sono fatti tutti uguali. I serial killer non sono mostri ma uomini e i "santi" non sono angeli ma sempre uomini. Siamo stati, siamo e saremo sempre come le due facce di una stessa medaglia e cosa o forse sarebbe meglio dire come, vogliamo essere non lo decidiamo altri che noi. Dany Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Francesco Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Personalmente credo che l'anima esista e sia metafisica. L'errore comune è ritenere che solo gli homo sapiens l'abbiano. Ritengo che tutte le creature viventi abbiano l'anima. Il considerare che solo l'essere umano sia dotato di anima è un residuo del medioevale antropocentrismo della chiesa. Per quanto riguarda i serial killer, ho letto l'ultimo libro di Patricia Cornwell (uno studio su Jack lo Squartatore) in cui si riporta una scoperta neurologica interessantissima: gli omicidi seriali avrebbero i lobi frontali (le parti più "nobili" del cervello) diversi da quelli degli uomini "normali", da qui la domanda il serial killer è libero di fare quello che fa o è costretto dalla malformazione del suo cervello? Ai posteri l'ardua sentenza. Ciao, Francesco Link to comment Share on other sites More sharing options...
krystal Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Io forse ho mescolato due cose per spiegarne una: l'accenno a serial killer e santi si riferisce al mio pensiero di come siamo tutti potenzialmente uguali e che ciscuno di noi può essere buono o cattivo senza distinzioni poichè tutto si riconduce a "semplici" reazioni chimiche; inoltre è pensiero comune considerare chi fa atti di profonda bassezza o di immisurabile amore quasi non facente parte della nostra "specie" e io non sono d'accordo. Ma direi di tralasciare questa mia elucubrazione e tornare al tema. Anche io penso che esista un anima ma non credo nella sua metafisicità. Quella di Crick pare in effetti una contraddizione in termini infatti se l'anima è una reazione chimica allora esiste[]. L'unica cosa che di fatto la teoria di Crick esclude è la "vita dopo la morte" poichè le reazioni chimiche di questo tipo cessano di avvenire una volta deceduti... io non ci credevo nemmeno prima quindi stiamo a cavallo. Dany Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Shelob Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 beh non che io mi intenda di questioni teologiche o metafisiche e men che meno ho un'approfondita conoscenza scientifica, ma sono fermamente convinto che non esista nulla di spirituale o metafisico staccato dal nostro corpo, tutto quello che pensiamo percepiamo o ci convinciamo sia frutto di una nostra "anima" in realtà è una delle tante meravigliose creazioni del nostro cervello, che occupa il suo tempo così...immaginando e creando complicatissime realtà parallele, un pò come i sogni...ora tra le due posizioni sono sicuramente più vicino a quella dello scienziato scopritore della forma della molecola di dna... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Andrea Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Individuare la coscienza sulla base di processi di natura meramente biochimica mi pare una tesi tanto suggestiva quanto incompleta; anche senza nascondersi dietro l'egida della religione cattolica, non credo si possa negare l'importanza dirimente dei fattori sociali, religiosi, ambientali. Per quanto attiene invece l'ipotetico legame tra struttura fisica e criminalità, credo che ogni scritto in merito, compreso quello della giallista Cornwell, debba dirsi superato. Già nel corso del 1800 si era cercato di argomentare, attraverso quella branca della scienza successivamente nota come "frenologia", che ad una particolare struttura del cranio corrispondesse il carattere criminale della persona. Cesare Lombroso, il più autorevole esponente di tali deterministiche teorie, giunse ad individuare le principali "stimmate degenerative" che caratterizzavano il delinquente. Se qualcuno di noi ha la fronte bassa oppure il viso allungato e fosse vissuto alla fine del novecento avrebbe potuto essere individuato quale "potenziale" criminale! Addirittura, e qui il discorso sembra avvicinarsi a quello citato da Francesco, lo stesso Lombroso individuò tra i tratti tipici del delinquente una particolare abbondanza di "pieghe di passaggio" all'interno del cervello. Una tale constatazione si colorò di grottesco quando dall'autopsia condotta sul cadavere di Lombroso risultò che il cervello di questo eminente studioso era assai ricco delle sucitate pieghe di passaggio! Andrea Link to comment Share on other sites More sharing options...
krystal Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Scusa Andrea, so che sei molto preparato, sicuramente più di me, quindi non intendo mettermi sullo stesso piano, tuttavia tu mi parli di fattori sociali, ambientali e religiosi... questi a parer mio possono indubbiamente condizionare una persona, ma dal lato pratico non sono altro che stimoli tradotti in impulsi che il nostro cervello recepisce e rielabora e quest'ultimo processo non è forse il risultato di reazioni chimico/biologiche? Non è mia intenzione ridurre tutto ad una copula di cellule celebrali, dico solo che se anche l'anima non fosse altro che questo non ne rimarrei eccessivamente sconvolta: alla fine io provo sensazioni, rispondo a me stessa delle mie azioni, sogno, reagisco, imparo, mi arrabbio, ragiono... vivo insomma e se ciò che mi permette di farlo è una o più reazioni chimiche che differenza fa? Dany Link to comment Share on other sites More sharing options...
shjva Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 mah, siete proprio convinti che l'anima non esista? strano, io la sento ovunque. è energia. si trova nelle persone, negli animali e nelle piante. nei sassi e lungo i corsi dei fiumi. perfino nell'aria che respiro.forse si trova ovunque ognuno voglia sentirla. che importa se è finzione o realtà. se è realtà tanto meglio, non moriremo quando morirà il nostro corpo. se è finzione non m'importa: è bello illudersi, e tanto quando morirò non mi renderò nemmeno conto delle stupidaggini cui ho pensato, ma almeno avrò dato un senso alla mia vita. il che non è poco. p.s. cmq avete mai sentito i racconti delle persone uscite da un coma profondo, che avevano fatto, o creduto di fare, un viaggio extracorporale? le descrizioni degli avvenimenti sono molto simili, questo mi fa riflettere.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Andrea Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Se scandagliamo la natura di qualsiasi nostra azione, dal prendere un bicchiere d'acqua in mano al tirare un calcio al pallone,si può affermare che ciò che ci ha determinato ad essa è una reazione di natura biochimica. Nel mio post precedente, causa mia carenza espressiva, non volevo negare che alla fin fine ogni gesto sia la risultante di una reazione bio-chimica; volevo dire che se tale reazione fosse spiegabile solo in termini di comunicazione tra cellule cerebrali dedicate, allora avremmo una maggiore uniformità nell'atteggiarsi dell'essere umano. Credo invece che ciò da cui scaturisce la reazione bio-chimica non sia giustificabile solamente a livello scientifico (quantomeno secondo la prospettiva di Crick) , ma dipenda invece da fattori lato sensu ambientali, nei quali riconduco oltre che il contesto in cui viviamo, fattori sociali, educativi, economici, ecc. Concludendo, se da un lato condivido l'affermazione circa l'esistenza di una sequela correlata di reazioni bio-chimiche, dall'altra mi pongo l'interrogativo: che cosa scatena in noi tali reazioni? E su che cosa si basano le diversità del nostro comportamento? e a tali domande mi sento di non poter abbracciare la tesi di Crick. Ciao, Andrea. p.s. per Krystal: grazie per il complimento, ma non credo proprio di essere preparato come dici quindi mettiti pure sullo stesso piano, se non superiore! Link to comment Share on other sites More sharing options...
nausea Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 da buon semiologo dico la mia: il problema sta nella definizione. 'anima' una parola grande, un po' come 'dio'. è difficile darne una definizione precisa e completa. è sempre il solito annoso dilemma: l'uomo che riuscisse a definire in maniera completa il concetto di 'dio' sarebbe dio stesso:) abbiamo un cervellino limitato nella massa e nei componenti e spingerlo oltre certi limiti è complicato; nonostante questo io sono uno di quelli che ritengono che far scontrare il nostro limitato raziocinio col baratro dell'ignoto, dell'infinito e dell'indefinibile sia una delle attività più stimolanti che ci sono concesse in questa nostra vitaccia grama. sì sono contusioni da pugno. e sì la cosa mi va benissimo. sono illuminato. Link to comment Share on other sites More sharing options...
aleli Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Tipico della scuola statunitense è quello di ridurre tutto il celebrale a reazioni biofisiche. In psicologia vedi watson, Skinner ecc.. Dalla psicologia alla metafisica il passo è quindi breve. Io non sono d'accordo, non limiterei l'anima ad un mero processo biochimico. Inoltre l'anima, parlando senza tirare in ballo la religione, è comunque qualcosa che ha componenti culturali, emozionali ecc.. e non ci sarà mai nessun neurone o nessuna cellula che potrà produrre questo... le emozioni modificano il corpo ma il "mentale" come viene definito in psicologia, è qualcosa di qualitativamente differente dal fisico. Per fare un esempio, aprendo la testa, si può trovare il neurone che produce i neurotrasmettitori che modificano il corpo e fanno provare le sensazioni tipiche dell' amore, ma non troverai mai l' Amore in quanto tale...... Ciao Ciao Aleli Link to comment Share on other sites More sharing options...
andrea.a Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 La poesia nell'ultima frase di Aleli mi ha sinceramente toccato. Ma da chimico-agnostico-disillusodallavita mi sento intimamente in accordo con Francis Crick. Tutto sommato non ci vedo nulla di contrario alla profondità ed unicità di ogni essere vivente: sappiamo che ogni nostra esperienza provoca un determinato sviluppo dei neuroni cerebrali, un matematico ed un musicista hanno zone del cervello evidentemente sviluppate in modo diverso (differenze misurabili fisicamente). L'anima non può essere UNA reazione chimica, ma non mi sembra strano concepirla come una serie complessa di reazioni determinata da tutto quello che è il nostro sistema nervoso, che contiene in sè la memoria chimica e fisica di tutte le nostre esperienze di vita. Questa teoria non mi sembra in alcun modo sminuire la preziosità e l'unicità di ognuna delle nostre anime, nè tantomeno il valore della condivisione delle esperienze e delle emozioni, dell'amicizia e dell'amore. L'immortalità dell'anima è l'unico parametro che viene qui messo in crisi, anche se, a mio modo di vedere, ci sono infiniti altri modi per arrivare a questa crisi. La fede è altro, non ha prove e non deve averne, tutte le volte che la religione è entrata in conflitto con la descrizione del mondo fisico fatta dalla scienza ha perso, ma non perché la religione sia sbagliata, bensì perché si contrappone alla scienza con mezzi che non le sono propri. Mi piacerebbe una religione che avesse il coraggio di spostarsi su un altro piano, lasciando perdere il modo in cui i pianeti girano o stanno fermi, e soffermandosi sul significato vero dell'anima e di Dio, indipendentemente dalla loro natura metafisica o materiale. Se uno legge il Vangelo senza sapere da chi è stato scritto può trovarlo insulso e vuoto? No! Se la nostra anima è una cascata di reazioni chimiche è insulsa e vuota? No! Anch'io prenderò il Nobel: perfetto esempio di come scrivere un pensiero contorto in modo incomprensibile! Abbiate pietà di me. Andrea. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilragno Posted March 25, 2003 Report Share Posted March 25, 2003 Topic interessante questo. Personalmente nn ho mezzi per affermarne l'esistenza ma sicuramente il sapere che io vivo,ragiono,ecc e soprattutto ho una autocoscienza(che credo manchi agli animali,al contrario della coscienza) anche grazie a scambi chimici o elettrici nel mio cervello; nn mi porta in alcun modo ad escluderne l'esistenza in modo così categorico o a ricondurre la stessa a queste funzioni biologiche come fa invece il signor Crick.Chi gli da la certezza di poter affermare una cosa simile? Cmq possiamo ridurre il problema semplicemente così.I casi sono: 1)Di sicuro le neuro(chirurgia,psichiatria,logia,ecc ecc)nn ci daranno mai la risposta nel caso l'anima esistesse,poichè esistendo come ente metafisico sarebbe sostanza ultraterrena esulando così dal fisico e dai campi di ricerca scientifici. 2)Al contrario,se cioè fosse sostanza fisica,nn avremmo cmq la risposta al quesito.O meglio nn l'avremmo ancora.Le conoscenze neurologiche infatti,al momento attuale,riescono a malapena a capire il minimo del cervello,figuriamoci a trovare la sede(nella pineale?)o a capirne il funzionamento. Comunque sia è inutile scervellarsi troppo.La risposta al quesito l'avremo solo "dopo",se esiste un dopo naturalmente,al contrario invece nn l'avremo mai. Io propendo per l'esistenza dell'anima come ente sostanza esclusivamente metafisica;della quale il corpo nn è che il veicolo in questo mondo fisico.Passatemi l'esempio del guidatore e dell'auto.Se l'auto si rompe il guidatore può così girare la chiave.Ma magari,chissà che nn possa scendere,farsi un giretto a piedi fino al prossimo autosalone e prenderne un'altra.... Loris Link to comment Share on other sites More sharing options...
aleli Posted March 26, 2003 Report Share Posted March 26, 2003 quello che volevo dire è che l'anima e il mentale in generale è comunque qualcosa di qualitativamente diverso dal fisico.Attenzione, Non superiore ma diverso, infatti modificazioni del corpo provocano modificazioni nel mentale( un mal di denti deprime) e viceversa (depressione, anoressia ecc..) L'uomo è un'unione inscindibile (un sinolo) di fisico e mentale. L'anima( intesa se volete come l'insieme del senso comune, della morale ecc..) è qualcosa che esiste, di cui abbiamo coscienza ma che non è fisico. O pensate che esista il neurone che dice NON UCCIDERE? Ciao Ciao Aleli Link to comment Share on other sites More sharing options...
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