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Teoria sui nematodi


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Premesso che le mie sono solo supposizioni passo ad esporvi ciò che ho teorizzato.

I nematodi come sanno la maggior parte di noi colpiscono l'animale portandolo più o meno velocemente alla morte, per questo tipo di parassitosi al momento non è stata trovata alcuna soluzione cosicchè chi si trova nella situazione di avere un animale parassitato può a malincuore solo aspettare che quest'ultimo deceda.

Come spesso è stato detto questo vale sempre per gli animali di allevamento, mentre per quelli in natura si suppone che possa esserci una tolleranza verso questi parassiti (mi riferisco al fatto che in natura alcuni esemplari sopravvivano nonostante la parassitosi).

La mia teoria si basa sull'esperienza che ho fatto con la mia A.geniculata, mutata il 16/06/2003 e deceduta per parassitosi il 17/10/2003 cioè dopo 4 mesi.

Avevo notato che dopo la muta erano comparsi dei tremori, l'animale non si muoveva con coordinatezza, ma soprattutto rifiutava il cibo.

Soffermiamoci un attimo su questo particolare.

Il cibo.

Il fattore cibo è quello che mi ha fatto fare questa teoria; infatti, per la quasi totalità il cibo che gli allevatori usano è allevato a sua volta in cattività (grilli, caimani, camole, blatte, cavallette ecc...)quindi gli esemplari che noi usiamo come cibo, non hanno la stessa alimentazione che avrebbero in natura (per il semplice fatto che noi seguiamo comunque schemi di allevamento).

La cosa strana è che è vero che la mia geniculata rifiutava il cibo, ma solamente quello di allevamento.

Infatti per un periodo (siccome al negozio dove mi fornivo non erano ancora arrivati) non avevo potuto prendere grilli e caimani, e quindi avendo un giardino; avevo fatto caccia grossa di grilli in natura.

Così ho provato a darglieli, e strano ma vero li mangiava di gusto e oltretutto i tremori erano diminuiti notevolmente, passata l'estate ho ripreso con il cibo di allevamento ma il rifiuto è continuato; e soprattutto finiti i grilli di cattura dopo un po di tempo i tremori sono ricominciati con più violenza di prima.

A questo punto vorrei farvi riflettere su una cosa che apparentemente non centra, come molti di noi sanno alcune specie di rane tossiche in natura in cattività perdono le loro proprietà velenifere.

Allora ho pensato: potrebbe essere che i grilli (e anche altri insetti) in natura abbiano degli enzimi in grado di regolare la popolazione di parassiti e che in cattività avendo un alimentazione diversa da quella naturale la perdano?

Questo potrebbe essere uno dei motivi della convivenza tra parassitato e parassita in natura.

E soprattutto se fosse così si potrebbe giungere ad un rimedio contro i nematodi?

 

Ora sentiamo il vostro parere.

 

Alvise

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Considerazioni molto interessanti; in teoria il discorso mi ha convinto però non basta il tuo ragno come esempio, bisognerebbe fare uno studio più approfondito su decine di specie e centinaia di esemplari per avere dati statisticamente inconfutabili. Comunque è già qualcosa.

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So benissimo che il mio solo caso non significa nulla ed infatti ho specificato: "Premesso che le mie sono solo supposizioni" [;)]

Comunque concordo con te, sarebbe interessante condurre uno studio su specie diverse affette da questo tipo di parassitosi.

 

Alvise

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Premetto che non allevo grilli perchè preferisco nutrire i miei ragni locali con tisanuri e mosche; comunque secondo me dipende dal fatto che i grilli d'allevamento vengono tenuti insieme e i piccoli vermi hanno vita facile potendo riprodursi in grande numero e diffondersi rapidamente tra grillo e grillo contagiando quindi in modo massiccio tutti gli ortotteri di un fauna-box.

Anche l'alimentazione ha una sua importanza, ben pochi allevatori variano il cibo dei grilli e quest'ultimi sono privati di vitamine e minerali essenziali per una buona salute e quindi maggior resistenza ai parassiti.

 

"E nEsSuN CaLcOlO Ha NeSsUn SeNsO E PoI NeSsUnO Sa Più CoNtArE..."

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Certo!!

a me avavano contagiato delle camole e a mia insaputa le ho dete sia al mio scorpioncino che al mio sling di achantoscurria...

La morale è che mi è morto prima lo scorpioncino e poi il ragno.

Ho notato una differenza tra il ragno e lo scorpio:

- lo scorpione non appena toccavo il terrario non iniziava a correre all'impazzata come l'achantoscurria ma se ne stava fermo.

- la morte è sopraggiunta in un tempo molto breve rispetto al ragno che è morto un mesetto dopo.

Ciao

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  • 2 anni dopo...

In questi ultimi due anni ho perso per possibile causa da nematodi : un giovane Pandinus (presentava i stessi sintomi di Manenz), una giovane Brachypelma auratum, 1 giovane Theraphosa blondi, un Davus fasciatus.

Tutti gli esemplari nutriti esclusivamente a prede di allevamento (grilli), i sintomi di parassitosi tutti comparsi dopo una muta: inappetenza, astenia, e in seguito tremori.

Le prede erano tutte in apparenza in piena forma, sane!

L'igiene del terrario era perfetta!

Ora ogni qualvolta che devo alimentare le mie bestiole mi tocca sperare che non sia un rischio!

Come si può essere certi della sicurezza delle prede?

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La certezza delle prede che sia in perfetta salute e non siano parassitate ce l' hai solo se ti crei tu un piccolo allevamento di insetti da pasto dove sai con certezza come vengono alimentati e allevati, altrimenti da amici e conoscenti.

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ma a sua volta.. come fai ad essere pienamente certo dell'alimentazione delle prede??

(magari un tale ortaggio, frutto o cereale potrebbe contenere uova di un possibile parassita)

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teoria molto interessante! anche piuttosto intuitiva: il ragno mangia una preda infetta; il ragno rifiuta di mangiare una preda (che riconosce..?? ;) ) infetta...; poi se alimentato diversamente è probabile che il ragno stesso abbia nel suo patrimonio genetico le capacità e le forze, se non di guarire, di ammortizzare il danno.

sempre supponendo che dopo un primo "incontro" l'animale sia in grado di riconoscere una preda parasitizzata, sarà una conoscenza che gli rimarrà a vita o solo per un certo periodo? sarebbe interessante anche questo! inoltre potrebbeanche essere che non riconosce affatto la preda parasitizata ma gli sente lo stesso odore addosso (vivendo le prede da allevamento nello contenitore)

spero e invito tutti coloro che possegano, per loro sfortuna, un aracnide affetto da nemadodi provasse a cambiare dieta con prede selvatiche e ci riporti le osservazioni!

(a meno che qualcuno non smentisca tutto conoscendo già la risposta :D )

 

inoltre aggiungo una osservazione sull'importanza dell'alimentazione(scusate la rima ;) ): gli animali in natura curano da sempre i loro mali (di qualunque genere) variando alimentazione, dai felini che mangiano fili d'erba a chi mangia sassi a chi sceglie certe piante piuttosto che altre. a chi di tanto in tanto si concede della carne o una variazione di dieta spinta... pensiamoci no?

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