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morsi di ragno


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salve ragazzi è da tanto che non scrivo...ho trovato un articolo molto interessante ( e anche molto specifico) sui principali morsi di ragno : ci sono quelli delle specie di Loxosceles (rufescens, reclusa, arizonica, deserta, devia, laeta), di Latrodectus (bishopi,geometricus, hesperus,variolus, mactans, tredecimguttatus) e infine anche di tarantole.

a breve lo posterò, devo giusto organizzarmi... ( è lunghetto)

p.s. nn so se la sezione sia giusta

p.p.s. si va molto nello specifico riguardo i nomi dei sintomi e robe varie, sarebbe quindi opportuno un intervento degli esperti nel settore... spero possa essere utile...

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RAGNI LOXOSCELES

Le sei specie d ragni Loxosceles negli U.S.A. comprendono Loxosceles arizonica, L. deserta, L.devia, L. laeta, L.rufescens, L.reclusa. Le specie di Loxosceles sono più abbondanti e attive durante le ore notturne e nei mesi più caldi. Tutti i ragni Loxosceles presenti negli U.S.A possono infliggere all'uomo morsi che possono causare il cosiddetto '' aracnidismo necrotico'', caratterizzato da ulcerazioni dermonecrotiche a livello del sito del morso, presumibilmente attribuibili a risposte autoimmunitarie da citochine e linfociti ed a citotossicità da parte di componenti del veleno (in particolare la sfingomielinasi D). Tutti i ragni Loxosceles sono di colorito marrone, e spesso non presentano segni di identificazione tipici (con l'eccezione della femmina marrone Loxosceles reclusa), e vengono spesso descritto semplicemente come ''ragni marrone''. La Loxosceles reclusa di genere femminile è maggiormente velenosa ed ha in genere dimensioni maggiori rispetto ai maschi ( apertura delle zampe 20-30 mm, rispetto a 10,35 mm dei maschi); le femmine presentano inoltre delle chiazze tipche di colorito marrone più scuro a livello della porzione cefalotoracica dorsale. Queste chiazze ricordano la fora di un violino o di un violoncello ( con la base posta verso la testa dell'animale ), e sono circondate da 3 paia di occhi.

La maggior parte dei morsi di Loxosceles a soggetti umani avviene nele prime oredel mattino; i morsi avvengono in sedi in cui le lenzuola, le coperte o altro trattengono il ragno femmina fra il tessuto e la cute della vittima; sedi frequentemente interessate sono le braccia, i fianchi oppure gli arti inferiori al di sotto delle di calze, calzini, pantaloni. La cura immediata della ferita deve comprendere un'accurata pulizia, l'applicazione di garze fredde, l'elevazione e l'immoilizzazione dell'arto interessato, la somministrazione per via orale o per via parenterale di analgesici e anti-istaminici, la profilassi antitetanica.

L'asportazione precoce delle lesione causate dal morso e l'iniezione intralesionale di corticosteroidi possono estendere l'area di dermonecrosi, e sono pertanto contrindicate.

La cura della ferita deve comprendere l'eliminazione dei tessuti necrotici, una terapia antibiotica delle infezioni secondarie, impostata sulla base dei risultati degli esami colturali, l'asportazione tardiva delle escare.

Se il trattamento è appropriato le lesioni vanno incontro a guarigione in un periodo compreso tra una e 8 settimane; l'incidenza di formazione di significative cicatrici è pari al 10-15 %.

In presenza di una dermonecrosi in espansione da loxoscelismo è stata consigliata l'ossigenoterapia iperbarica; i risultati riguardanti gli outcome di questo trattamento sono tuttavia contrastanti, e l'approccio non appare supportato da studi clinici controllati. In passato, per arrestare una dermonecrosi in fase di espansione ( presumibilmente attribuibile a migrazione e degranulazione leucocitaria, con rilascio di citochine) venivano somministrati per via orale farmaci inibitori dei microtuboli leucocitari, come dapsone o colchicina. L'efficacia di questo trattamento non è tuttavia supportata da studi clinici.

Il trattamento, inoltre, espone il paziente ad un rischio significativo di tossicità.

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LATRODECTUS

Le cinque specie del ragno denominato '' vedova nera'' presenti negli U.S.A. comprendono Latrodectus bishopi, L geometricus, L. hesperus , L. variolus, L. mactans ( in Italia é presente L. tredecimguttatus, la cosiddetta Malmignatta).

Le femmine sono più scure, maggiormente velenose e significativamente più grosse dei maschi (apertura delle zampe 30-40 mm, rispetto a 16-20 per i maschi). Anche i maschi possono mordere, ma raramente infliggono morsi gravemente velenosi. La maggior parte delle femmine presenta un colorito grigio scuro o nero, ed a livello ventrale una macchia di forma geometrica o '' a clessidra'', oppure chiazze o striature di color rosso o arancio. Le specie di Latrodectus sono più abbondanti e attive durante i mesi più caldi dell'anno.

La tossicità sistemica dai morsi della vedova nera ( condizione definita latrodectismo) è attribuibile alla alfa-latrotossina, componente neurotossica del veleno di Latrodectus che determina una massiccia liberazione pre-sinaptica della maggior parte dei neurotrasmettitori, come acetilcolina, noradrenalina, dopmina e glutamnato.

In seguito a morsi da Latrodectus la cura locale della lesione deve comprendere un'accurata pulizia della ferita e l'applicazione di ghiaccio. Altri trattamenti comprendono la somministrazione topica o per via parenterale di analgesici, di benzodiazepine per combattere gli spasmi e la rigidità muscolare, la profilassi antitetanica.

La somministrazione di un siero antiveleno è indicata in pazienti che manifestano una grave tossicità regionale o sistemica, nonchè in pazienti con ipertensione incontrollata, convulsioni o arresto respiratorio.

Un flacone di siero antiveleno, diluito in 100-250 mL di soluzione salina, viene infuso per via endovenosa nell'arco di 2 ore;in pazienti con spasmi muscolari persistenti la somministrazione va ripetuta. In casi di grave avvelenamento, in particolare se riguardano bambini, la somministrazione dell'antiveleno può essre efficace nel far regredire i fenomeni del latrodectismo fino a 90 ore dopo il morso. I bambini sintomatici, le donne in gravidanza ed i pazienti anziani con ipertensione e cocoronaropatie anrebbero ricoverati in ospedale, e tenuti in osservazione, rispettivamente, per lo sviluppo di convulsioni, minacce di aborto, ischemie miocardiche. Nei casi più gravi la valutazione di laboratorio iniziale deve comprendere un esame emocromicitometrico completo e l'analisi delle urine ( volti ad escludere la presenza di peritonite e di infezioni delle vie urinarie), nonchè la determinazione dei livelli sierici di creatina fosfochinasi e di lattico deidrogenasi (volti a determinare la presenza di rabdomiolisi da spasmi e rigidità muscolari).

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TARANTOLE

Negli U.S.A. la maggior parte delle tarantole vive nei deserti del sud-ovest del paese, Mississippi, Arkansas. Nell'uomo l'avvelenamento da morso di tarantola causa in genere lesioni lievi, con minima reazione infiammatoria circostante, assenza di dermonecrosi, assenza di gravi complicazioni sistemiche. I morsi di tarantola sono invece spesso letali negli animali domestici, ed in particolare nei cani. Il trattamento è di tipo conservativo e sintomatico, e comprende un'accurata pulizia della ferita, la profilassi antitetanica, l'iinalzamento e l'immobilizzazione dell'arto interessato, la somministrazione di farmaci analgesici per via orale in base alla necessità.

Quattro generi di tarantola che vivono in America ( cioè Acanthoscurria, Brachypelma, Grammostola e Lasiodora) ed altre specie nel mondo presentano peli urticanti a livello dell'addome dorsale, che vengono utilizzati per irritare e rendere inoffensivo un animale aggressore.Questi peli possono penetrare attraverso la cute dell'uomo e possono causare un grave prurito; i peli possono anche alloggiarsi a livello della cornea, causando cheratocongiuntivite da corpo estraneo o un'oftalmia nodosa, che si manifesta come una lesione infiammatoria nodulare e granulomatosa a livello oculare. Qualsiasi paziente con una storia di contatto con tarantole e un sospetto di oftalmia nodosa deve essere immediatamente indirizzato da un oftalmologo, per essere sottoposto ad un esame corneale con lampada a fessura, ad un trattamento conservativo immediato, ed a cure di followup. Se non viene trattata l'oftalmia nodosa può condurre a cheratite, uveite anteriore o posteriore, corioretinite e cellulite orbitale.

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PREVENZIONE E CONTROLLO

La maggior parte delle lesioni da morsi di ragni non ha rilevanza medica; tali morsi avvengono in genere durante i mesi primverili o estivi. I morsi da ragno possono essere prevenuti osservando alcune semplici precauzioni, come ad esempio indossare guanti, indumenti a maniche lunghe e pantalonilunghi infilati nelle calze quando si eseguonoattività come la raccolta di legna da ardere, la pulizia di cespugli, oppure altre attività all'aperto. Un'ulteriore protezione può derivare dall'applicazione sugli indumenti di piretroidi sintetici, oppure dall'applicazione su aree non mucose di sostanze repellenti per gli insetti, contenenti N,N-dietil-m-toluamide. Le punture da ragni in ambienti domestici o in altri ambienti chiusi possono essere prevenute con un adeguato isolamento di tali luoghi, in particolare a livello di finestre e porte esterne, soffitte, cantine; con la rimozione di ragnatele utilizzando scope o aspirapolvere;con l'applicazione di insetticidi non tossici per l'uomo, come piretroidi sintetici e piretrine naturali.

Occorre fare attenzione a tenere le tarantole ad un'adeguata distanza dagli occhi, idossando guanti e protezioni per gli occhi. I proprietari d tarantole o il personale che ha a che fare con questi ragni per motivi lavorativi devono indossare guanti, maschere chirurgiche e protezioni per gli occhi quando lavorano a contatto con questi artropodi. Per l'eliminazione di ragni fastidiosi o pericolosi, di qualsiasi specie, occorre usare la precauzione di uccidere gli animali a distanza, utilizzando spray; occorre inoltre cautela per evitare il contatto dello spray con cute, occhi e vie respiratorie superiori. I pazieni devono essere informati del fatto che il metodo più sicuro per prevenire il morso di un rano che si trova sulla propria cute è di allontanare con gentilezza ilragno con un dito; quando si schiaccia il ragno contro la cute si determina infatti per riflesso l'apertura dei chelicheri, con aperture delle lame mascellari in posizione per il morso.

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davvero molto interessante,grazie!!personalmente ho qualche piccolo dubbio su alcuni metodi consigliati per allontanare i ragni dalle case,ma penso sia un ottima sintesi da poter consultare ;) !!ciao

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grazie...sinceramente io non appoggio la parte in cui si dice di uccidere i'' ragni fastidiosi''...

proprio a quello mi riferivo infatti.. ;) ed anche ai metodi consigliati per non farli entare..tipo chiudere muri e fessure ecc..sono alquanto scettico..l'esperienza mi insegna che se un ragno vuole entrare in una casa un modo lo trova eheh..sono anche contro gli insetticidi oltretutto..ciao ;)

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  • 11 months later...

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