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ALLEVATORI! E se fossero "certificati"?


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Noto con tristezza, che il problema "allevatori" è sempre vivo come l'annosa questione della sete nel Terzo Mondo.

 

Non mi dispiacerebbe pensare di stilare una sorta di "carta dell'allevatore" in cui si specifichino delle norme generali per l'allevamento (non di tipo tecnico, quando di "intenti").

Ovviamente redatta da persone competenti e approvata da organismi come Guardia Forestale, WWF (mmh...), Musei di scienze naturali, professori riconosciuti, ???

 

Questo potrebbe far si che si arrivi ad una sorta di "certificazione di qualità" (a fronte di un controllo) che solleva (almeno in parte) l'allevatore dal sospetto di essere un "truffatore" e aiuta il neofita che deve comprare un ragno e non sa dove andare...

 

Butto l'idea. Vediamo cosa ne pensate...

 

Matteo Grotto

 

****ARACNOFILIA****

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L'idea non è per niente sbagliata,anzi.

Soprattutto in Italia,paese noto per la scarsa chiarezza delle leggi e per la superficialità,un "carta dell'allevatore" sarebbe un passo molto avanti e forse più avanti che in tutta Europa.

Certo l'attuabilità è un altro discorso,ma il fatto che se ne parli,che vengano fuori questi argomenti e chiarificazioni fa molto bene e farà aprire gli occhi a tutti.

Essendo questo un paese ai "primordi" per quanto riguarda l'allevamento di teraphosidi è ovvio che chiunque con un buono spirito imprenditoriale può cominciare l'attività ed essendo essa rivolta soprattutto a neofiti,non ci saranno grossi problemi a offrire loro delle bufale come maschi adulti o nomi inventati o ragni malaticci o prezzi spropositati.

Come in tutte le attività totalmente nuove,molti hanno la possibilità di agire tipo "Far West",senza scrupoli né tantomeno un minimo di regolamentazione e rispetto.

Ovvio,quando il mercato si sarà stabilizzato e i neofiti saranno diventati più esperti sarà più difficile truffarli e di conseguenza aumenterà la selezione tra i venditori con miglioramento dell'offerta.

Chiunque oggi sarebbe in grado di riconoscere un cane in salute o sapere che cosa è un Labrador etc.etc.,basta anche solo chiedere ad un amico o leggere il più semplice dei libri.

Invece pochissime persone saprebbero "scegliere" un ragno,cosa che senza dubbio favorisce chi vuole solo fare soldi col commercio.

 

Ricordo in un BTS Journal,gli Hancock hanno avanzato l'ipotesi di illegale e truffaldina vendita di esemplari mal sessuati o peggio mal classificati,se si può testimoniare che il venditore fosse chiaramente a conoscenza della verità.

Inghilterra,Germania e il resto dei grandi mercati sono sicuramente passati da questi stessi errori,ma al momento ne stanno uscendo e cominciano a sparire i mercanti più attaccati al lucro(che però spesso riescono a sopravvivere tirando bidoni sul nostro mercato).

Ricordo negli anni ottanta i casi delle Xenesthis monstrosa in realtà erano normali Pamphobeteus etc.etc.

 

Quel che si può fare al momento,è di tenere tutti in guardia,tentare di privilegiare solo i migliori venditori,aiutare i neofiti nella scelta e soprattutto nel mantenimento del ragno comprato.

Perché solo le esperienze positive dei neofiti possono dare slancio e lustro all'hobby,non i maschi adulti venduti come femmine,non i nomi altisonanti e inesistenti.

 

E poi c'è il servizio che può offrire un sito come questo,secondo me decisivo.

Matteo non ti nascondere dietro a un dito,il sito è tuo e bisogna attribuirti il merito di tutto ciò,il resto sono interventi,dibattiti,discussioni e consigli,ma l'idea è stata tua!!!

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L'idea conta fino ad un certo punto. Io amministro un servizio che spero sia utile... ma il sito è arrivato dov'è arrivato specialmente grazie al forum, e quello lo madano avanti gli utenti.

 

A parte questo mi piacerebbe davvero stilare una carta d'intenti per chi volesse riprodurre e/o acquistare per rivendere aracnidi. Creare il netto distinguo tra allevatore e rivenditore (senza luoghi comuni! anche un rivenditore può essere un ottimo rivenditore, competente e prepatato) e dare delle direttive di massima!

 

Dopodichè farla approvare da organisti culturali che possano vagliarne i contenuti e utilizzarlo, come "documento da sottoscrivere" da depositare presso di noi, oppure come "certificazione di garanzia" anche se questa è più difficile da attuare... perchè ci sarebbero dei costi elevati in quanto sarebbero necessarie delle visite di controllo.

 

Nel primo caso, si potrebbe stilare una cartina dell'Italia in cui siano segnalati gli allevatori e/o rivenditori che hanno accettato la carta e si impegnano a seguirne le direttive. Che potrebbero essere:

 

1. rilasciare sempre un certificato di acquisto, con la data della transazione, la tipologia dell'animale e relativa data di nascita (vera o presunta), provenienza e, se necessario, altri certificati allegati (CITES, ecc..)

 

2. consegnare al compratore una scheda per il corretto allevamento, che potremmo produrre noi del sito sotto forma di file stampabile che uno si scarica e stampa (e lo timbra)!

 

3. avere a disposizione in negozio, almeno due libri sull'allevamento degli aracnidi o per lo meno dei datasheet.

 

e a seguire....

 

Matteo Grotto

 

 

 

 

****ARACNOFILIA****

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Guest Ashuafarm

BElla la storia della certificazione. sarebbe buono per tutti!

Ma non conosco nessuno per attuare cio che si è detto....

 

Ciao FAbrizio

 

 

ASHUAFARM

allevamento amatoriale aracnidi-gecky-camaleonti

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Fabrizio,

 

senza mettersi a polemizzare,l'idea non è male.

Qui non si parla di scontrini o ricevute o fatture,solo di una "auto-certificazione" a difesa e diritto non solo di chi acquista ma anche di chi vende.

Cose semplici che chiunque potrebbe fare(o avrebbe potuto fare)semplicemente allegando con il ragno le maggiori informazioni possibili sulla sua vita,sulla provenienza,su come allevarlo etc.etc.

Si potrebbe poi redigere anche una banca dati per evitare ad esempio future riproduzioni fra consanguinei etc.etc.

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Non è infatti una cosa semplice. Perchè se si fa, andrebbe fatta bene!

 

Bisognerebbe stilare un documento scaricabile dal sito. Gli allevatori che vogliono, possono compilarlo e rispedirlo in originale a noi (e qui bisognerebbe essere una Associazione riconosciuta, cosa di cui mi sto occupando). Potrebbero dunque fotocopiare il documento da noi registrato e allegarlo ad ogni esemplare che esce, insieme all'altra documentazione... o esporlo in negozio (se ne hanno uno).

 

Ovviamente il documento sarà depositato anche online sul sito, in modo che un terzo rivenditore "furbetto " che ne trova una copia non se lo possa fotocopiare e riusare (ammesso che gli serva), magari sbianchettando delle parti...

 

In pratica il discorso è questo: "io allevatore onesto, che sono registrato, ho letto la carta, l'ho compilata e accettata, m'impegno a seguirne i dettami che non sono altro che indicazioni di esperti che mirano alla tutela mia e degli acquirenti, con puro fine di "migliorare" la qualità del mercato aracnologico italiano.

 

Matteo Grotto

 

PS: E' ovvio che la "carta d'intenti" dovrebbe essere accettata anche dagli organismi italiani preposti al controllo (in primis Guardia Forestale) e magari ratificata da qualche studioso davvero capace.

 

Per i discorso "fatture e scontrini" bisognerà chiarificare che la "carta" si occupa di dare dei consigli, che si decide di accettare, e non di controllare o certificare la posizione amministrativa, fiscale o legale dei venditori. Questo è chiaro. Chi si certifica lo fa a livello di "modo di approcciare alla vendita", null'altro.

Se poi non paga le tasse e vende in nero, sono affari suoi e a noi non deve interessare...

 

 

****ARACNOFILIA****

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Non so Matteo, creare una mappa degli allevatori è un bene ma coinvolgere istituzioni come la forestale che purtroppo non sà nulla di ragni e non sà distinguere una specie da un'altra! senza contare il fatto che molto probabilmente qualche idiota vuole inserire i ragni nella lista degli animali pericolosi per l'uomo!!!

Più tosto si potrebbe spingere tutti coloro che hanno intenzione di acquistare un ragno on line a chiedere sul forum i nomi delle persone più serie e magari di spubblicare quelle truffaldine, in pratica darsi man forte a vicenda!!!

Secondo me ingigantire le cose serve solo a scoraggiare chi muove i primi passi!!

 

G.luca Di Sario

Via Cantoncello, 2

40026

Imola

smithi@libero.it

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La GFI, volente o nolente, è l'organismo preposto al controllo in Italia. Che poi non distinguano un ragno da un moscone, questo è un altro par di maniche!

 

Voglio dire... un documento del genere va "presentato" per lo meno agli organismi che "dovrebbero" interessarsene. E il depositarlo gli da un valore aggiunto. Non si chiede un giudizio tecnico, che non saprebbero dare. Una carta programmatica d'intenti NON è una legge, un concordato o un patto di nessun tipo. E' una libera scelta...

 

Come dire: noi cerchiamo di mettere un po' di chiarezza nel mondo degli allevatori, dando loro dei dettami da accettare. Sono dettami chiari e corretti, dicono di fare le cose per bene e a norma di Legge. Prendetene atto.

 

Dare dritte sugli allevatori è una cosa sacrosanta (il famoso "darsi man forte") ma si deve attuare solo a titolo privato. Una associazione (o gruppo di studio che sia) dovrebbe essere sopra le parti!! Perchè è facile dire (e pure fare) che uno consiglia un suo amico, mica perchè è più serio di altri, ma solo perchè quello conosce e si fida di lui.

D'altro canto sputtanare sul sito gli allevatori "furbetti" è una cosa che si può fare, certo. E' sacrosanta! Ma SEMPRE a titolo personale! Un'associazione seria è sempre propositiva non punitiva. Non si può ottenere credibilità sputtanando... (a ragione o a torto!). Te lo vedi: "Aracnofilia dice: non comprate da tafano che vi vende le grammostole per avicularie!"

A questo punto si che tafano può dire "e voi a che titolo mi sputtanate così? Li avete visiti i miei ragni? E se avessi fatto un errore in buona fede??" A quel punto saremmo noi dalla parte del torto.

Certo nulla impedisce a Caio di scrivere sul forum che Sempronio l'ha fregato!

 

Se si vuole fare qualcosa di veramente concreto è necessario produrre un documento d'intenti chiaro, serio, utile ed efficace. Altrimenti si continua così. Ognuno dice la sua e ciascuno giudica da se! Cosa che va benissimo.

 

 

Matteo Grotto

 

DUE COSE per SMITHI

1) secondo me, il tipo inesperto che entra in un negozio e insieme al ragno si vede consegnare un documento che dice che quel negoziante è uno che (almeno a parole, via) fa le cose per bene, che gli consegna una scheda di allevamento e tutto il resto, non crea confusione!

 

2) se chi di dovere decide che i ragni sono da inserire tra gli animali pericolosi, lo fa e basta! E l'unico modo per difendersi è quello di tirare fuori iniziative come questa. Che diano "credibilità" a gente come noi che per il legislatore "siamo una manica di psicopatici con la tarantola al guinzaglio!" Se invece si comincia ad avere dalla nostra qualche istituzione....

 

****ARACNOFILIA****

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Quello che dici è giusto ma ho visto come lavorano le istituzioni e secondo me, almeno per il momento, è bene tenerle fuori!! Per quanto riguarda gli allevatori io mi riferivo a quelle persone che decidono in privato e nel loro picolo di allevare dei ragnetti, (magari per passione o magari per soldi), se mettiamo in mezzo la forestale dovremmo mettere in mezzo le ASL e li incominciano i veri casini!!! in teoria noi comuni appassionati non potremmo, senza i vari permessi, riprodurre i nostri amati ragnetti!!! ti dico, l'associazione è una grande anzi grandissima cosa, ma stiamo con gli occhi aperti perche potremmo alzare un grosso polverone e quel poco che abbiamo fatto o meglio che hai fatto rischia di andare a buttarsi a mare!!!

Sai che se dovessimo decidere di fare un'associazione io sono sempre disponibile e sai anche che sono disposto a fare di tutto per il bene dei nostri animali a otto zampe!!!

 

G.luca Di Sario

Via Cantoncello, 2

40026

Imola

smithi@libero.it

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In parte hai ragione, specie sul discorso appassionati-riproduzione-istituzioni. Ma questo significa SCEGLIERE di vivere all'oscuro... e perpetrare la condizione infima e isolata dell'aracnologo (o appassionato di ragni) che tanto biasimiamo e ci sta stretta...

 

Tutti sul forum zitti e con nomi falsi che se passa la forestale.... E allora? Se passa la forestale siamo a posto, ben informati e consci di che cosa stiamo facendo.

Comunque questa è una discussione molto "aperta" con considerazioni a ventaglio largo! Erano solo idee... si può sempre pensare di stilare una "carta d'intenti" solo tra di noi o al limite per chi è interessato...

 

 

Matteo

 

****ARACNOFILIA****

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Premetto che ho letto sommariamente tutti i post ma ho una domanda le associazioni americane e inglesi suppongo esistano da un po !!!! come hanoo risolto la possibilita di commercio di esemplari fasulli ????'

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