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Il ragno Tarzan


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Una vicina di casa della Agelena è stata per breve tempo un bell'esemplare di Meta menardi, che alla luce del tramonto - quando si metteva esattamente al centro della sua grande tela verticale - sembrava essere d'argento.

 

Tanto robusta, fitta e orizzontale è la tela della Agelena, tanto diversa, verticale ed elastica è quella della Meta. E' talmente fine ed evanescente che, anche a pochi centimetri, non riuscivo a distinguerla. Così, ogni mattina mi dicevo: "La pioggia l'ha distrutta", poi, cercando la luce giusta, si riusciva a vederla (e qui sarebbe interessante capire come si fa a fotografare una tela di questo tipo).

 

E' una tela con numerosi raggi, vuota al centro. Di giorno, la Meta se ne sta al riparo sotto una foglia, al tramonto - invece - la si trova nel centro della casa. La cosa interessante è l'uso che fanno altri ragni della tela della Meta in assenza della proprietaria. Francamente, è successo solo un paio di volte che un altro ragno (un Pholcidae? comunque un ragno assai diverso dalla padrona di casa), si avventurasse rapido sulla tela della Meta, predasse il malcapitato rimasto impigliato e se ne fuggisse con grande velocità, con la preda attaccata a un filo. Senza che la padrona di casa facesse una piega.

 

Ho visto la Meta cacciare solo due o tre volte, ma la cosa mi è sembrata buffa. Allora, un insetto si impiglia sulla tela. Mi aspetto che la Meta accorra veloce, camminando sulla sua tela evanescente. Invece eccola arrivare appesa a un filo, come a una liana, darsi una piccola spinta, centrare la preda, afferrarla, staccarla e portasela via penzolante sotto di sé attaccata a un filo e sparire fra le foglie con il suo bottino. Sia nella fase di avvicinamento alla preda sia in quella di allontanamento con la preda, il ragno non usa la sua tela, bensì altri fili, come se la sua tela avesse il solo scopo di adescare e di irretire e null'altro (ben diversa è invece la tela della Agelena, che ha una vera e propria casa, con ingresso, camera da letto, sala da pranzo e dispensa).

 

Un'altra volta, invece, l'ho vista consumare tranquillamente il suo pasto, piazzata al centro della sua tela. Tela che un violento acquazzone ha poi definitivamente distrutto. Ma per sincerarmene ho dovuto quasi ficcare la testa nel cespuglio, là dov'era sempre stata la tela. Sparita la tela, sparito il ragno. Peccato. Era un bell'animale, identico a quello ripreso nella terza foto a sinistra di pagina 101 dell'Atlas, stessa posizione a testa in giù e stessa posizione delle zampe, con l'addome un po' reclinato e le zampe a strisce. Intorno ai 2 cm di body length.

 

Lidia

 

PS Comunque, noto con un filo di piacere che anche la tela della Meta nella foto dell'Atlas non è visibile granché...

 

PS1 Dico Meta menardi perché ho avuto la fortuna di avere sotto mano una foto che la ritraeva in modo perfetto, ho potuto confrontare le dimensioni e ho visto la sua tela. Ma ho tuttora moltissimi dubbi, poiché il posto dove si era costruita casa non corrisponde alle descrizioni. Ma sarebbe l'unica cosa che non "quadra". Che ne dite? Considerate che sono state avvistate altre grosse Meta, a casa mia. Potrebbe davvero trattarsi di una menardi?

Grazie.

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Credo che sia una menardi visto che coincide quasi tutto fuorché il posto dove ha fatto la tela. Poco importa se è un luogo inusuale per quella specie...Dimensioni, colori, ragnatela, e comportamenti tornano, quindi è quasi sicuro che si tratti di lei. Poi se ci sono già stati degli avvistamenti in zona...

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menardi non so... l'habitat non è il suo. Dal Roberts:"Habitat: usually in situation of total darkness"... e per quanto ombroso possa essere un cespuglio, non so quanto possa essere considerato "total darkness"... a meno che il cespuglio non sia nelle vicinanze di una qualche grotta, e un esemplare si è trovato fuori "per sbaglio", dubito che sia una menardi. quanto era grande?

 

Poco importa se è un luogo inusuale per quella specie...

E invece importa moltissimo, Kaiser, soprattutto per noi aracnofili. Un aracnologo o un quasi aracnologo (come lo sono svariate persone all'interno del forum) che abbia le capacita, le conoscenze e i mezzi adatti per identificare con certezza una specie può far passare in secondo piano il luogo del ritrovamento... cioè: prima identifica la specie, poi dice "toh, che strano... l'ho trovata in un ambiente insolito... facciamo uno studio su questa popolazione "fuori luogo" e analizziammo le somiglianze e le differenze con le altre popolazioni"...

 

Un aracnofilo (come lo siamo io, te, Lidia e la maggior parte di noi qua sul forum) per quanto ben intenzionato, preparato e acuto osservatore possa essere, invece si deve mettere nell'ordine di idee che per classificare un ragno non gli basta una foto ma deve attenersi a quanto gli aracnologi dicono. Anzi, soprattutto a quello che gli aracnologi dicono. Spesso l'habitat in cui trovo l'esemplare può essere una chiave di identificazione molto più importante dell'aspetto esteriore, che come sappiamo è quasi sempre ricco di variazioni sia in dimensioni sia in colorazione.

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Appunto, Matteus. Non solo non era "total darkness", ma - come dicevo anche a Ilic per telefono - non ho grotte in giardino ;) . Se si trattava di una menardi, era davvero fuori posto. Ribadisco però che era, è il solo tassello che non combacia. L'osservazione del ragno, va detto e sottolineato, è stata solo "visiva". Immagino che a uno studio più approndito, le cose che non combaciano possano essere mille e più.

 

Grazie infinite, cordiali e gentili come sempre.

Buona serata.

Lidia

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Matteus, la tua considerazione è in linea di massima condivisibile.

Facevo soltanto notare che se l'identificazione di Lidia, che guardava con un occhio il ragno e con l'altro la foto del libro, pareva davvero verosimile, ha poca importanza il ritrovamento in un luogo inusuale. Faccio un esempio. 2 anni fa sono stato in Egitto per circa una settimana. Nel bagno ho trovato un gigantesco scorpione d'acqua di circa 7 cm, naturalmente vivo e molto attivo. Ora mi chiedo...Uno scorpione d'acqua vive come dice il nome, in acqua, nei fiumi o nei laghi, come faceva ad essere nella mia camera che era al settimo piano dell'Hilton? ;) Anche se il ritrovamento è stato fatto in un luogo totalmente inusuale, non per questo ho cominciato a credere che si trattasse di una cimice gigante che era volata fino al settimo piano.

 

Matteus, sia chiaro, non sto dicendo che non condivido quello che hai detto, metto già le mani avanti :rolleyes:; dico solo che se tutti i parametri dell'identificazione tornano fuorché il luogo di ritrovamento, ci può stare che sia menardi. Poi ovviamente i nostri discorsi non hanno un gran valore perché solo Lidia ha visto l'esemplare quindi tutto ciò che diciamo è a livello empirico. Sarebbe stata molto utile una foto e da questa gli esperti (non certo io) avrebbero potuto tentare di dare un'identificazione attendibile.

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Il sottoscritto ha fotografato un esemplare di Meta sp. a casa di Lidia lo scorso Aprile:

 

metadors.jpg

 

metavent.jpg

 

purtroppo il link della checklist online alla pagina della famiglia Metidae (che non esiste più, è tornata tra i Tetragnathidae) è rotto, quindi non so dire con precisione quante specie annoveri il genere Meta in Italia, né possiedo pubblicazioni in grado di farmi proseguire con la determinazione.

 

P.S. Lidia, sei libera di divulgare l'aneddoto del mio servizio fotografico sulla Meta! ;) :) :)

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Faccio un esempio. 2 anni fa sono stato in Egitto per circa una settimana. Nel bagno ho trovato un gigantesco scorpione d'acqua di circa 7 cm, naturalmente vivo e molto attivo. Ora mi chiedo...Uno scorpione d'acqua vive come dice il nome, in acqua, nei fiumi o nei laghi, come faceva ad essere nella mia camera che era al settimo piano dell'Hilton?  Anche se il ritrovamento è stato fatto in un luogo totalmente inusuale, non per questo ho cominciato a credere che si trattasse di una cimice gigante che era volata fino al settimo piano.

 

Un conto è trovare un animale volante (e lo scorpione d'acqua lo è...) in un ambiente fuori luogo (ci può capitare per caso, d'accordissimo con te), come può capitare un ragno fuori luogo (magari una specie errante, o un maschio in cerca di femmina) che nel suo vagabondare si trovi in situazioni per lui inusuali. Ma un ragno stanziale, che si fa una tela caratteristica, con determinati stili di vita che si trova stabilmente in un ambiente diverso dal solito può (anzi, deve) far venire qualche dubbio... anche a fronte di una foto identificativa che, come gia detto mille volte, non può (quasi) mai dare un'identificazione sicura.

 

se tutti i parametri dell'identificazione tornano fuorché il luogo di ritrovamento, ci può stare che sia menardi

 

E in questo caso gli unici parametri d'identificazione che abbiamo sono solo alcune considerazioni "a colpo d'occhio", fatte partendo da poche foto. Che non sono parametri sufficenti per determinare una specie.

Se poi si rivelasse veramente una M. menardi, sarebbe una "scoperta" degna di studio, altro che "poco importa se è un luogo inusuale per la specie"!

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Comunque l'hanno vista anche Matteo, Fabio e nausea: sul fatto che si trattasse di Meta sp. e non di un Araneidae eravamo convinti tutti. Va detto che l'umidità a casa di Lidia, che dista qualche decina di metri dalla riva di un lago, raggiunge livelli eccezionalmente alti, non è detto quindi che un ragno che tesse nelle sue vicinanze debba per forza essere considerato sinantropo.

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Bè, stiamo discutendo di qualcosa di impalpabile.

Senza foto, dobbiamo "fidarci" (in senso buono..sia chiaro..) dell'occhio della zia, occhio senza dubbio cresciuto, ma non infallibile (come il mio d'altra parte..).

E le misure del ragno sono prese "ad occhio", sapendo che non sempre questo metodo ci da informazioni precise.

2 cm circa di bodylenght sono fra l'altro fuori scala per ogni Meta spp.

Il dubbio poi non è affatto chiarito dal buon Migdan, che ci mostra una foto di una Meta spp. presa a casa di Lidia...Meta che potrebbe esser benissimo una M.merianae.....1 cm max di bodylenght, ( Mig non ci da informzioni a riguardo....) habitat coincidente..."lieux sombres et humides, tels que les grottes, les caves,les terriers abandonneès; parfois sur les arbres"....ci sta con il luogo di ritrovamento..l'umidità alta, il luogo tranquillo per larga parte dell'anno....Riguardo la M.menardi, il Jones è secco:"caves, grottes, sourtout quand elles son sombres et profondes."

Ragno lucifugo....un ragno lucifugo non fa tele non all'ombra . Contateci.

La questione che fa discutere è l'identificazione come menardi. Io credo che si trattasse (o si tratti..) di una Meta.

Mi fido della zia e della sua "pignoleria"...ma vi invito a pensare ad altre specie di Meta, meno lucifughe della menardi....ipotizzo merianae ( ci sta conla foto postata da Migdan...), dico per prudenza Meta spp, escludo Meta menardi, perchè i ragni sanno dove costruire la loro casa....

Ah...un terrariofilo non sottovaluta mai l'habitat di una specie.

Ricostruire l'habitat di un ragno è indispensabile per allevarlo bene. Come per molte alte specie da terrario.

L'esempio della Nepa (scorpione d'acqua..) in camera di albergo, è poco azzeccato...era li di passaggio, non per viverci, cacciare, riprodursi.

Ciao!

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Lidia, sei libera di divulgare l'aneddoto del mio servizio fotografico sulla Meta!

 

Aneddoto in OT.

 

La sera della prima serata aracnofila in quel di Milano lo scorso aprile è stata seguita da una gitarella alla mia casa del lago, con esplorazione diurna e notturna dei dintorni, collecting e fotografie. Nella notte, il nostro sciur president avvista una bella Meta in un anfratto fra le pietre di un muro della casa, la osserva (la osservano tutti) alla luce di una torcia e poi la lascia dov'è. Altri giri, altre foto, poi tutti a nanna, al piano superiore. Alle prime luci dell'alba, presa da sete incontenibile, scendo giù per andare in cucina a bere e, dopo qualche minuto, mi si para davanti quello che spero passi agli annali della storia come l'"incubo migdaniano": era il prode migdan in tenuta da nerd improvvisato, boxer, maglietta e giaccone, scalzo, macchina fotografica in mano.

 

"Buongiorno, Lidia!", esclama l'incubo ignudo in giaccone e Coolpix (facendomi sobbalzare)

"Ma che ci fai a quest'ora, alzato?"

"Ho fotografato la Meta!"

"Quella che era fuori?"

"Sì. Sono uscito a prenderla, l'ho fotografata e l'ho rimessa dov'era."

"Buonanotte, Daniele. Io ritorno a dormire!"

 

Ora, chiunque non dotato di passione aracnofila, vedendo tale spettacolo, avrebbe cominciato a nutrire seri dubbi sulla sanità mentale dei frequentatori della mia casa (specie quella del migdaniano), poiché vi posso assicurare che la visione del migdan all'alba in siffatto abbigliamento avrebbe potuto sconvolgere qualsiasi certezza. Ma, tant'è. Incurante dell'umidità e del freddo mattutini, dell'oscurità e dei visitatori notturni striscianti e volanti che numerosi frequentano casa mia (e incurante del suo look men che professionale), Daniele ha fotografato la Meta sp. (la vedete).

Grazie, Daniele :)

 

Fine dell'OFF TOPIC

 

Lidia

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Ilic, hai ragione. Avevo scartato la merianae, perché dalla foto sull'Atlas (una femmina, come la menardi di pagina 101), l'addome era diverso e le dimensioni più elevate. Nella merianae, sempre a giudicare dalla foto, mi sembra che abbia addome ovale, in linea con il resto del corpo. Il ragno della tela verticale che avevo a un palmo dal naso, aveva l'addome ricamato e reclinato come la menardi. E riflessi argentati, davvero splendidi. Si trattava di un grosso esemplare, assolutamente visibile che, a zampe raccolte, si poteva definire "massiccio". Ma le menardi vivono nelle caverne, perciò non può essere. Se l'avessi fotografata, il risultato (meno buono certamente) sarebbe stato come la terza foto di pagina 101 dell'Atlas, quello della Meta menardi.

 

Che, comunque, è diversa dalla foto di Daniele. Il mio ragno estivo aveva una segmentazione più marcata nelle zampe e una distinzione netta fra cefalotorace e addome (ovoidale, reclinato e ricamato). E una dimensione ragguardevole, al punto che ogni volta che lo vedevo al centro della sua tela, mi domandavo come una tela tanto evanescente potesse "reggere" un proprietario così "massiccio". I raggi erano numerosi, ma non si potevano contare, perché... invisibili.

 

Ma le menardi vivono nelle caverne, perciò non può essere.

 

Un'atra cosa mi è venuta in mente, a proposito della "total darkness", che può fare sorridere, ma non è detta tanto per dire: dopo il tramonto, la mia casa al lago è avvolta da "total darkness". L'unica luce che accendiamo è quella all'ingresso del cancello. Per il resto teniamo tutto spento, perché qualsiasi luce richiama migliaia di zanzare, insetti, moscerini e farfalle notturne. Il buio è totale, non essendovi alcun'altra luce nei dintorni. Ma solo la sera e la notte. Di giorno, il posto è aperto e assolato, ovviamente.

 

Buona giornata.

Ciao.

Lidia

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Nota di servizio: Meta merianae è stata trasferita al genere Metellina. Vi linko la scheda di questa specie scritta da Enrico Lana, biospeleologo amico e collaboratore del nostro amato Claudio:

 

http://digilander.libero.it/enrlana/meri.htm

 

P.S. Anche a me convince molto questa identificazione, tra l'altro le dimensioni del ragno (1-1,5 cm di corpo) tornerebbero perfettamente.

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