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Procambarus clarkii


EegaBeeva
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Ciao a tutti e ben trovati.

 

Due in particolare sono le persone che desidero salutare in modo speciale e ringraziare per l'aiuto e l'informazione che mi hanno dato: i-lang e migdan. Davvero notevoli entrambi, soprattutto i-lang. Il motivo ve lo racconto subito.

 

Sono tornata oggi (con un po' di anticipo rispetto alla data prevista) dalle mie vacanze al lago. Che non mi hanno fruttato "incontri notevoli" come l'estate scorsa, ma che tuttavia mi hanno riservato una novità, poiché per la prima volta in dieci anni abbiamo trovato vaganti nel nostro giardino alcuni esemplari di Procambarus clarkii in due diverse date, a distanza di una settimana l'una dall'altra.

 

Confesso che al primo avvistamento mi sono presa un bello spavento, perché l'animale era grosso sebbene lento. Poi, a dispetto del nome con cui viene definito in un articolo in PDF (che gentilmente mi ha passato l'onnipresente migdan), il "gambero rosso della Louisiana" di rosso scarlatto ha la pancia, le zampe e numerosi pallini su chele e corpo, che sono invece di un uniforme profondo blu scuro (questa è la variante di colore che ho visto io). L'impatto visivo in un prato è perciò inquietante, perché da lontano assomiglia a una montagnola di terra (simile a quella prodotta dalle talpe) in movimento. Se ci si avvicina, l'animale si issa sull'ultimo paio di zampe posteriori, spalancando le chele ai lati, mostrando ventre e zampe rossi e fronteggiando sempre il "nemico", anche se il movimento laterale è minimo e se non è direttamente minacciato (ero praticamente immobile, accovacciata e al telefono con Ilic, che mi diceva - nonostante la mia sommaria e agitata descrizione - che si trattava di un gambero americano, di un maschio adulto - chele di due diverse dimensioni - e che era tutto sommato innocuo, bastava non farsi "pinzare"). Emetteva anche un debole sibilo. Il mitico Ilic mi ha suggerito poi il metodo di salvataggio, che ho approntato con scolapasta e retino piatto ("grazie, Ilic!!!").

 

Aveva piovuto abbondantemente il giorno prima e la notte. Da dove poteva venire? (dal lago? da un corso d'acqua interno al bosco? da qualcuno che li allevava per scopi culinari?). Tuttavia, era stato un unico esemplare e non avevo la coscienza a posto, perché l'avevo buttato nel lago e non sapevo se avevo fatto bene oppure no.

 

Dopo circa una settimana, piove nuovamente e troviamo due nuovi esemplari a distanza di un'ora l'uno dall'altro, sempre nella parte alta del giardino, lontano dall'acqua. Sono più piccoli del primo (che superava i venti centimetri, mentre i due successivi misuravano uno circa 10 cm e l'altro intorno ai 15, senza la marcata distinzione nelle chele). Li libero nel lago ed ecco nuovamente le crisi di coscienza, poiché ignoro del tutto se vivono o no nel lago che delimita su due lati il giardino di casa nostra. Mi immaginavo già colpevole di un qualche disastro ecologico e ambientale e il mio dubbio non era insano. Però, davvero, non sapevo dove metterli, con cosa nutrirli e - non ultimo - il resto della mia famiglia ne era terrorizzata (è lecito pensare che certe invasioni di campo da parte di animali di provenienza diversa dipendano da situazioni di emergenza e di ignoranza, come nel mio caso?). Così leggo le 14 pagine di un articolo in PDF che mi ha mandato migdan, domando un po' in giro se vi sono stati avvistamenti come il mio (siamo in tre famiglie su una sponda del lago, lontane una dall'altra) e tutti mi dicono di avere avuto le medesime "visite" che ho avuto io. A notte fonda, esemplari particolarmente imponenti li si trova persino su un sentiero ghiaioso in salita, assai lontani dall'acqua, spesso dopo la pioggia, ma non necessariamente a essa legati.

 

Ovviamente, si era sparsa la voce che fossero "scorpioni mordaci", nonostante l'evidente assenza di coda ricurva (e, comunque, ripeto: MAI visti scorpioni dalle mie parti) e l'imponenza dell'animale. Così, grazie all'aiuto di Daniele e di Ilic, ho fatto contro-divulgazione che mi ha fruttato l'annessione di un paio di volontari con i quali sono andata a fare sopralluoghi nel bosco (pieno di rovi e di ortica). Nessun gambero, arrivano dal lago (è un lago lombardo, in provincia di Varese, pochissimo frequentato). Il lato sud ne è invaso. Evitano solo una spiaggetta antistante un ristorante (che NON serve gamberi americani, mi sono informata, né alcun altro tipo di crostaceo), perché popolato da una famiglia di cigni, il cui maschio è notoriamente aggressivo e molto territoriale.

 

Perciò, accanto agli altri animali che popolano il nostro giardino, adesso c'è pure il "gambero rosso - *che spesso è rosso, ma a volte è blu scuro* - della Louisiana". Preda di grandi uccelli e sua volta predatore di uova di pesce.

 

Fine del racconto. Per i ragni di questa estate (pochi identificati con QUASI certezza, ma di grandi dimensioni) apro un altro post.

 

Grazie per avere letto fin qui. Se doveste trovare altre informazioni sulla biologia e sulla etologia di questo animale (il gambero americano), ve ne sarei grata.

 

Buona serata.

Lidia

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Una volta mi trovavo al lago di Porta, zona protetta dal WWF al confine fra la provincia di Massa e quella di Lucca. Ero su un argine di un piccolo affluente a controllare dei giovani tritoni. Nel giro di un quarto d'ora ho trovato tre Procambarus clarkii. Il capo locale del WWF che ho contattato, li ha presi e portati via. Mi ha detto che sono estremamente nocivi. Distruggono molte specie locali anche protette e sono antagonisti del rarissimo gambero di fiume italiano. Vengono dal vicino lago di Massaciuccoli che si è riempito di questi gamberi che rappresentano un vero e proprio flagello.

 

Per quanto concerne il colore, posso dirti che erano tutti e tre rossi. Di blu non avevano proprio niente.

 

Considerando che si tratta di un caso di alloctonia, per giunta estremamente dannoso per l'ambiente, bisognerebbe trovare una soluzione per eliminarli dal suolo italiano. Si tratta generalmente di esemplari che sono fuggiti dagli allevamenti e poi si sono riprodotti nei nostri corsi d'acqua. Un analogo problema è rappresentato dalla tartaruga americana dalle guance rosse. Molte persone prese dalla voglia di avere un piccolo animale per 5 euro sono invogliate ad acquistarle in occasione delle fiere. Poi però la "tartarughina" diventa un rettile grosso come un vassoio e vorace come un piranha e allora molti sconsiderati vogliono disfarsene e la gettano nel fiume o nel lago. A questi punti la rarissima e super-protetta tartaruga palustre italiana si trova in competizione con un animale che proviene da un altro ambiente, più grande ed aggressivo, e per questo è destinata a divenire ancor più rara.

Spesso purtroppo la superficialità dell'uomo crea enormi danni ambientali.

 

Non deve essere male osservare questi gamberi. Mi piacerebbe sapere quali sono i parametri per allevarli.

Grazie.

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Sì, Kaiser Skorpion. Mi sto documentando e in alcuni siti si fa riferimento ai danni provocati dal Procambarus clarkii. Ignoro come possa essere arrivato al piccolo lago lombardo sulla riva del quale trascorro le mie vacanze, tuttavia con migdan si sono fatte delle ipotesi, che ho visto confortate in un sito per un altro specchio d'acqua italiano: in pratica, si introdurrebbero i gamberi americani per contrastare la ben più nociva crescita dei pesci siluri (presenti nel nostro laghetto). Non so se è questo il caso, ma è certo che l'estate scorsa non ho incontrato gamberi, e forse era tutto troppo secco, ma l'estate 2002 è stata piovosissima e neanche allora ne incontrai. Immagino però che già ci fossero, perché gli esemplari avvistati hanno già qualche anno. O, forse, sono stati introdotti quest'anno già adulti.

 

Gli esemplari avvistati erano tutti blu scuro, ma è solo una variante di colore: in forma e dimensioni mi sembrano identici a quello rosso.

 

Per quanto riguarda la popolazione presente nel piccolo lago delle vacanze, non ho alcun dato sottomano, ovviamente. Mi consola vedere stormi di grandi uccelli che sorvolano il lago e che soggiornano lungo le rive.

 

Buona serata.

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Ahhh, che bei mischiotti... il gambaro americano per combattere il pesce siluro russo... Non sarebbe male metterci pure le tartarughe dalle orecchie rosse, per combattere i crostacei, e poi magari diffondere anche un qualche parassita per liberarsi dalle tartarughe... <_< quando l'uomo ci si mette...

 

Magari vengono dal fiume?

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Matteus, non c'è un vero e proprio fiume che alimenta il lago, ma piccoli e numerosi corsi d'acqua, che spesso originano sorgenti spontanee nei luoghi più impensati (come, per esempio, nel bel mezzo di un sentiero). Il lago è in qualche modo comunicante con il lago Maggiore, nella cui zona più a sud scorre il Ticino.

 

Pesci siluro: mi sono informata sulla presenza dei siluri in un lago di dimensioni così modeste come il nostro e mi è stato detto che nelle vicinanze del lago c'era uno specchio d'acqua dove si praticava la pesca sportiva. L'acqua alta dell'estate 2002 ha messo in comunicazione i due bacini e alcuni pesci siluro sono passati nel lago, senza più potervi (o volervi) uscire.

 

Concordo certamente con te, deprecando questo tipo di introduzioni. Ma non voglio incolpare l'amministrazione, perché non so se sono stati introdotti volontariamente oppure se si tratta di una infestazione che ha altre origini.

 

Ciao.

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Ma se non ricordo male il pesce siluro raggiunge notevoli dimensioni...come fanno i gamberi a combatterlo? Forse si cibano dei giovani?

 

Lidia, è probabilissimo quanto da te detto...Quasi tutti i laghi sono comunicanti, anche per mezzo di piccoli corsi d'acqua trascurati dalle carte topografiche, che fungono da vie di comunicazione per i gamberi. Inoltre a quanto sembra questi gamberi possono tranquillamente uscire dall'acqua.

 

Mi trovo d'accordo con Matteus...Non si può manipolare un ecosistema con animali provenienti da altri ambienti. Sono sempre operazioni scellerate che apportano più danni che benefici. Bisognerebbe "ripulire" la zona; ma ovviamente i fondi per queste cose non si trovano mai. Se non ci fossero i volontari tante buone opere ambientali non sarebbero mai state fatte.

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Matteus ha quotato a perfezione. Si dice che i siluri presenti al centro del lago superino i 50 chili (ho sentito pesi anche maggiori, ma il peso non ha importanza, trattandosi comunque di pesci molto grossi la cui alimentazione è proporzionale) e il gambero americano si nutre anche di uova di pesce.

 

Kaiser Skorpion, leggevo ieri su un sito che il Procambarus clarkii ha una autonomia di circa un'ora fuori dell'acqua ed è un buono scalatore. Nella mia zona, in un'ora, anche viaggiando lentamente, si va ovunque, perché è ricca di canneti, zone paludose e corsi d'acqua.

 

Buona giornata.

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Pesce siluro...Ero sicuro di aver già sentito questo nome così sono andato a controllare sul "Guinness dei Primati". Ho scoperto che una volta era il pesce d''acqua dolce più grosso. Nel XIX secolo alcuni esemplari osservati in Russia raggiungevano i 4,5 metri di lunghezza e quasi 335 chilogrammi di peso! <_< Attualmente però assai di rado oltrepassa 1,8 metri e 90 chilogrammi.

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I pesci siluro, di origine est Europa, continuano a crescere tutta la vita.

Nel Danubio sono stati pescati esemplari mostruosi, in grado di attaccare cani ed altri mammiferi che nuotano...in Italia ne sono stati pescati individui sul quintale.....non so chi abbia mai pescato...ma un quintale di "pesce gatto" deve essere un incubo....

Nelle acque di fiumi come i Danubio o il Don chissà che mostri nuotano....

Ciao!

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Nelle acque di fiumi come i Danubio o il Don chissà che mostri nuotano....

Ciao!

Per non andare in Russia, noi pescatori furbi ce li siamo introdotti nel Po, dove sono un problema non da poco... e fra qualche anno mi sa che raggiungeranno i cugini est-euopei, come taglia...

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Il gambero americano è molto più resitente del nostro gambero indigeno (protetto).

Per il suo allevamento dovrebbe bastare un semplice acquario dotato di un filtro e diversi nascondigli .

È un animale carnivoro,(pesce, molluschi, lombrichi,ecc ), un vero spazzino !!!

In cattività si adatta e si nutre facilmente ! :blink:

È un animale notturno , è sconsigliato tenere più di un animale in un acquario di modeste dimensioni con pochi nascondigli ( anche territoriale ), e le baruffe sono frequenti anche in natura ! <_<

 

Questa specie ( al posto dell'indigeno ) qua in svizzera viene frequentamente tenuto nelle scuole elementari e non, per far conoscere ai ragazzi questi animali. :angry:

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