Emanuele Posted October 3, 2003 Report Share Posted October 3, 2003 Finalmente e felicemente dopo mesi che si cercava di organizzare, lo scorso mercoledì io ed il dott. Tomasinelli, accompagnati dal grande Renato Cottalasso (un fotografo coi contro...), già amico di mille avventure, ci siamo trovati in quel di Bosco Marengo per immortalare uno dei Lycosidae più belli d'Italia! Si tratta di Arctosa cinerea, un ragno adattato a vivere lungo il greto ghiaioso-sabbioso dei fiumi e dei torrenti. Sappiamo tutti che i ragni lupo "grossi" più conosciuti in Italia sono le Hogna e le Lycosa, ma vi posso assicurare che anche le Arctosa non sono da meno! Giunti sul greto dell'Orba presso il Parco dell'Orba (Bosco Marengo) abbiamo iniziato a sollevare un po' di sassi per riuscire a scovare qualche esemplare. Numerosissime le Pardosa wagleri che correvano ovunque, ma sotto i primi sassi di Arctosa neanche l'ombra. Ad un certo punto, mentre il Tomasinelli e Renato erano intenti a "binocolare" un Airone cinerino (Ardea cinerea), volto un sasso piatto e BAM! Il primo esemplare di A. cinerea fa la sua trionfale comparsa davanti ai miei occhi! Chiamati gli altri (l'interesse per l'airone svanito all'istante dagli occhi di Francesco) inizia subito una frenetica mise en place della nostra attrezzatura fotografica. Montati i catafalchi, i flash iniziano a straziare gli 8 occhi del povero ragnetto che con fare quanto mai apprezzabile se ne sta piuttosto tranquillo, fatta eccezione per qualche breve corsetta a sopresa (sulla sabbia è una scheggia). Si tratta di un animale che per bellezza potrebbe tranquillamente gareggiare con alcune specie tropicali. Le zampe zebrate, il colore grigio-bianco di fondo condito di "ricami" più scuri lo rendono veramente bello e....mimetico!! Incredibile quanto riescano a scomparire se non le si tiene costantemente d'occhio! Grazie anche al tempo "orrido" sono riuscito a fare anche delle foto in luce naturale (le nuvole "diffondono" la luce e smorzano le ombre, quindi la resa delle foto è ottima) che mi hanno veramente soddisfatto. Da quel momento ci siamo accorti che in realtà non era l'unico esamplare e che, anzi, il greto ne era molto popolato. Gli esemplari sotto le pietre erano femmine giovani o non fecondate. Ad un certo punto però, mentre ci incamminiamo verso la garzaia, noto un bagliore famigliare tra i piccoli sassolini della ghiaia. Aguzzando lo sguardo noto con malcelato stupore che dall'interno di un buco nella ghiaia sabbiosa fa capolino il cefalotorace guarnito di zampe di un altro esemplare di A. cinerea. Urlo qualcosa di sconnesso al dott. Tomasinelli, mentre maledico me stesso per non essermi ricordato della particolarità di questa specie, in grado di accudire le uova in tane scavate "in proprio" nella sabbia e rivestite di tela. Segue parossistica "re-mise en place" dei catafalchi(sono quei momenti in cui ti chiedi perchè non usare una digitale...) e folgorazione successiva della femmina. Una nota: il cocoon non era attaccato all'opistosoma della madre ma appoggiato in fondo alla camera sericea. Salutata anche l'ultima femmina ce ne andiamo contenti come una pasqua della nostra bella mattina all'insegna delle "zebre di fiume" come mi piace definirle! Ciao belli! Ema P.S.: non ho messo foto perchè, Matteo permettendo, volevo fare una piccola scheda nella sezione nostrani... mi sembra una specie molto meritevole. La natura è troppo immensa per farla stare tutta in una foto. Link to comment Share on other sites More sharing options...
i-lang Posted October 3, 2003 Report Share Posted October 3, 2003 Bellissimo reportage Ema, io le Arctosa cinerea le ho viste alla foce del fiume Ombrone qualche anno fa e sono rimasto colpito dal mimetismo incredibile...bel ragno davvero..attendo la scheda con molta curiosità. Link to comment Share on other sites More sharing options...
migdan Posted October 3, 2003 Report Share Posted October 3, 2003 Coplimenti al quasi-dottore, narrazione mozzafiato. E anche al neodottore compagno di malefatte, ovviamente! Link to comment Share on other sites More sharing options...
MatteoG Posted October 3, 2003 Report Share Posted October 3, 2003 Matteo non solo permette, ma se la gode pure come un riccio...[:261] Bravi che siete, voialtri... Teo º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`° ARACNOFILIA.ORG -amministratore º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`° Link to comment Share on other sites More sharing options...
Emanuele Posted October 4, 2003 Author Report Share Posted October 4, 2003 Bene, vedrò di farti godere come un riccio allora! Sono stato poco presente ai vari incontri per la legge ecc... almeno cerco di rimediare con queste piccole cose... Ciao!! Ema La natura è troppo immensa per farla stare tutta in una foto. Link to comment Share on other sites More sharing options...
EegaBeeva Posted October 10, 2003 Report Share Posted October 10, 2003 Citazione: ... le zampe zebrate, il colore grigio-bianco di fondo condito di "ricami" più scuri lo rendono veramente bello e....mimetico!! id="quote">id="quote"> Il reportage lo avevo letto quando era stato "postato" e devo dire che un'antenna mi si era alzata, alle parole di Emanuele che ho copi-incollato qui sopra, ma non avendo alcuna fotografia sotto mano (e spesso poco tempo a disposizione per fare una ricerca in internet), avevo accantonato la cosa. Devo dire che poi, le "zampe zebrate" alle quali alludeva Emanuele mi avevano definitivamente convinto che il bel ragno (all'epoca, per me "bianco-argento ricamato e albino" più che "zebrato") visto più di una volta fra i sassolini della riva del lago NON era lo stesso. Ed ecco che la guida del Jones entra in scena. A pagina 185 la bellissima e scenografica Arctosa cinerea fotografata è la sorella gemella dello splendido ragno che abitava (e, spero, abiti ancora) alla congiunzione di un ruscello con l'acqua del lago che lambisce il (e, talvolta esonda nel) giardino di casa mia. Se si tratta dello stesso ragno, come mi sembra di capire, devo dire che è vero che è quasi "invisibile" fra i sassi e i sassolini, ma è (purtroppo per lui) visibilissimo se per caso finisce su un terreno o una foglia più scura (dove l'ho visto, lo "scantonamento" è facilissimo... è pieno di vegetazione che spunta fuori dai sassolini!). E' ben così che l'ho visto e, ancora nulla sapendo di ragni, l'avevo scambiato per un esemplare di "ragno albino". Ciò susciterà la vostra ilarità e vi capisco. Non vedo l'ora di leggere la scheda e di avere un week end libero per fare ulteriori escursioni "aracnologicamente mirate" nella mia amata casa delle vacanze e di cominciare la mia micro mappa personale. Che diventerà bella densa la primavera e l'estate prossime. Buon fine settimana. Lidia EegaBeeva Link to comment Share on other sites More sharing options...
Emanuele Posted October 13, 2003 Author Report Share Posted October 13, 2003 E brava Lidia! Facci sapere se lo trovi ancora... La scheda tarda ad arrivare per miei problemi di tempo, ma dovrebbe comunque arrivare! Ciao Ema La natura è troppo immensa per farla stare tutta in una foto. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Arctosa Posted November 5, 2003 Report Share Posted November 5, 2003 Citazione:Messaggio inserito da Emanuele Finalmente e felicemente dopo mesi che si cercava di organizzare, lo scorso mercoledì io ed il dott. Tomasinelli, accompagnati dal grande Renato Cottalasso (un fotografo coi contro...), già amico di mille avventure, ci siamo trovati in quel di Bosco Marengo per immortalare uno dei Lycosidae più belli d'Italia! Si tratta di Arctosa cinerea, un ragno adattato a vivere lungo il greto ghiaioso-sabbioso dei fiumi e dei torrenti. Sappiamo tutti che i ragni lupo "grossi" più conosciuti in Italia sono le Hogna e le Lycosa, ma vi posso assicurare che anche le Arctosa non sono da meno! Giunti sul greto dell'Orba presso il Parco dell'Orba (Bosco Marengo) abbiamo iniziato a sollevare un po' di sassi per riuscire a scovare qualche esemplare. Numerosissime le Pardosa wagleri che correvano ovunque, ma sotto i primi sassi di Arctosa neanche l'ombra. Ad un certo punto, mentre il Tomasinelli e Renato erano intenti a "binocolare" un Airone cinerino (Ardea cinerea), volto un sasso piatto e BAM! Il primo esemplare di A. cinerea fa la sua trionfale comparsa davanti ai miei occhi! Chiamati gli altri (l'interesse per l'airone svanito all'istante dagli occhi di Francesco) inizia subito una frenetica mise en place della nostra attrezzatura fotografica. Montati i catafalchi, i flash iniziano a straziare gli 8 occhi del povero ragnetto che con fare quanto mai apprezzabile se ne sta piuttosto tranquillo, fatta eccezione per qualche breve corsetta a sopresa (sulla sabbia è una scheggia). Si tratta di un animale che per bellezza potrebbe tranquillamente gareggiare con alcune specie tropicali. Le zampe zebrate, il colore grigio-bianco di fondo condito di "ricami" più scuri lo rendono veramente bello e....mimetico!! Incredibile quanto riescano a scomparire se non le si tiene costantemente d'occhio! Grazie anche al tempo "orrido" sono riuscito a fare anche delle foto in luce naturale (le nuvole "diffondono" la luce e smorzano le ombre, quindi la resa delle foto è ottima) che mi hanno veramente soddisfatto. Da quel momento ci siamo accorti che in realtà non era l'unico esamplare e che, anzi, il greto ne era molto popolato. Gli esemplari sotto le pietre erano femmine giovani o non fecondate. Ad un certo punto però, mentre ci incamminiamo verso la garzaia, noto un bagliore famigliare tra i piccoli sassolini della ghiaia. Aguzzando lo sguardo noto con malcelato stupore che dall'interno di un buco nella ghiaia sabbiosa fa capolino il cefalotorace guarnito di zampe di un altro esemplare di A. cinerea. Urlo qualcosa di sconnesso al dott. Tomasinelli, mentre maledico me stesso per non essermi ricordato della particolarità di questa specie, in grado di accudire le uova in tane scavate "in proprio" nella sabbia e rivestite di tela. Segue parossistica "re-mise en place" dei catafalchi(sono quei momenti in cui ti chiedi perchè non usare una digitale...) e folgorazione successiva della femmina. Una nota: il cocoon non era attaccato all'opistosoma della madre ma appoggiato in fondo alla camera sericea. Salutata anche l'ultima femmina ce ne andiamo contenti come una pasqua della nostra bella mattina all'insegna delle "zebre di fiume" come mi piace definirle! Ciao belli! Ema P.S.: non ho messo foto perchè, Matteo permettendo, volevo fare una piccola scheda nella sezione nostrani... mi sembra una specie molto meritevole. La natura è troppo immensa per farla stare tutta in una foto. id="quote">id="quote"> Link to comment Share on other sites More sharing options...
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