Martish Posted November 30, 2016 Report Share Posted November 30, 2016 Carissimi, volevo condividere con voi questa esperienza che ahimè, non ha proprio nulla di scientifico! Prima di partire per la Cambogia sapevo ovviamente dell'esistenza della frittura di migali... E' un usanza anche piuttosto recente, dato che risale al periodo in cui i Khmer Rossi e Pol Pot affamavano la popolazione; non è andata poi perduta perchè durante tutta la durata della guerra civile, finita ufficialmente nel 1997, la carestia si è fatta sentire e sicuramente nelle parti meno turistiche si sente tutt'oggi. Il mio obiettivo era alto: scoprire che specie fossero realmente quelle cucinate e trovare i ragni nel loro habitat. Vi dico subito che non mi è riuscita nessuna delle due cose! Ma andiamo con ordine: Dopo diversi tentativi di ricerca andati a vuoto nella zona di Siem Riap, dove alcune guide cartacee sostengono vi siano addirittura allevamenti; dopo aver discusso con un po' di cambogiani che non avevano idea di dove trovarle (in effetti la richiesta era curiosa! ) e dopo essermi scoraggiata dal cercarle da sola, dato il problema delle mine che non è da poco, sono finalmente giunta alla capitale, Phnom Penh. Là mi sono arresa al fatto che questa cosa dei ragni fritti è decisamente un'attrazione turistica... Come dimostra bene questa insegna di un ristorante, con un bel geko incluso: Siamo comunque andati a Skuon, un paese vicino noto per la cucina di aracnidi e insetti, e abbiamo trovato diverse bancarelle... Questa ricetta contemplava sicuramente l'uso della conserva di pomodoro; per amore della scienza ho assaggiato una zampa: era buona! Non so a cosa paragonarla ma il sapore è molto delicato... Il resto del ragno non sono riuscita a mangiarlo perchè quando ho visto che era un esemplare gravido mi è venuto un attacco di tristezza infinita Ad ogni modo, come spiegavo ai cambogiani ricevendo in cambio questa espressione , io i ragni li volevo vivi! E c'erano: tutti insieme dentro un secchio... La signorina mi ha mostrato un esemplare tutta fiera e poi se lo è messo addosso... Era decisamente ridotto male e non aveva nulla della velocità delle migali asiatiche... La scalava piano, ma in modo sempre e comunque molto elegante Ho agito d'istinto e ho comprato a ben 4 dollari quattro migali vive, compresa quella che passeggiava sulla ragazza! Qui ho scoperto cose interessanti... Sapevo che per cucinarle venissero tolti i cheliceri: ma a quelle che devono sostare nel secchio, per non farle morire subito, vengono incollati i cheliceri... La nostra guida ha chiesto con cosa ma non è riuscita a tradurlo in inglese... Come mi ha detto Carlo, deve esserci dell'amido di riso perchè con pennello e acqua la situazione migliorava leggermente. Lungo la strada del ritorno, siccome erano in coppia in due bustine di plastica , ho recuperato al mercato quattro barattoli e in albergo le ho separate. All'inizio erano tutte insieme in uno poi ho trovato anche gli altri tre! Mentre spennellavo i cheliceri con l'acqua qualcuna si è anche immobilizzata a bere! Ho lasciato loro un bicchierino colmo e... Non avendo potuto prelevare della terra prima di arrivare a Phnom Penh si sono dovute accontentare del rametto che mi ha dato la ragazza, raccomandandosi sul fatto che con quell'erba rimangono vive... Non volevo andare contro la credenza di un'autoctona ma... La mattina dopo una delle piccole era morta! Con la zampa dentro il bicchierino... Non le ho nutrite perchè erano già assolutamente stressate. Putroppo non credo sia possibile identificarne la specie, hanno una livrea piuttosto massacrata! Ne ho trovate altre la sera stessa in un ristorantino, dove le tengono insieme tipo aragoste! Sono però riuscita a recuperare una ricetta con il pepe di Kampot, se a qualcuno interessa! L'avventura si conclude la mattina dopo. Dovevo liberarle per forza con la luce perchè stavamo andando verso le isole e liberarle in un' area chiusa non mi sembrava una buona idea! Ho trovato un prato dietro un "autogrill" e le ho lasciate che si avviavano verso i campi... Quattro giorni dopo, contro ogni mia aspettativa, abbiamo fatto sosta esattamente nello stesso posto! Ho recuperato le pinze che mi ero dimenticata nel terreno e ho visto che di loro non c'era più traccia! Neppure di quella morta! I cheliceri erano ancora molto poco mobili e dubito si siano salvate... Però è stato bello averle con me per una notte. Erano davvero magnifiche, anche se spelacchiate! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaborri Posted November 30, 2016 Report Share Posted November 30, 2016 Bell'esperienza non c'è che dire. Comunque non per fare il guasta feste, ma il fatto che non ci fossero più non è indice che se la siano sviganata con le loro gambe Link to comment Share on other sites More sharing options...
ivo Posted November 30, 2016 Report Share Posted November 30, 2016 Marta, hai tutta la mia più sincera ammirazione, bellissimo viaggio, bellissima iniziativa, complimenti! Grazie di aver condiviso! ps. al raduno mi darai la ricetta ^^ Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gamberone Posted November 30, 2016 Report Share Posted November 30, 2016 Ti voglio bene! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Martish Posted November 30, 2016 Author Report Share Posted November 30, 2016 Purtroppo Gabriele lo so, io le ho viste zampettare ma il fatto di non averle trovate non esclude l'intervento di un predatore (cambogiani compresi! ) Anche perché le due femminone non passavano inosservate, erano belle grandi! Tornata a casa ho guardato le mie giovani migali e le ho viste piccole come pulci! Ivo, certo che ti allungo la ricetta! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaborri Posted November 30, 2016 Report Share Posted November 30, 2016 XD Link to comment Share on other sites More sharing options...
otticobiondo Posted December 12, 2016 Report Share Posted December 12, 2016 Bellissima esperienza Marta! Hai un cuore quanto una casa! Link to comment Share on other sites More sharing options...
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