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Pepe


EegaBeeva
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L’arrivo di un gatto nuovo in casa porta gioia e scompiglio. A me, che ne avevo già cinque (come molti sanno, ne ho avuti sette sino a qualche mese fa), ha portato sconquasso.

Il nuovo arrivato si chiama Pepe, a dispetto (o in onore) del suo manto completamente bianco e del suo temperamento placido e disponibile. Per chi crede in un Aldilà felino, direi che mi è stato spedito giù, recapitato a casa, direttamente dai miei due gatti vecchioni che ho perso da poco: Pepe ricorda strutturalmente Diki (grande, snello e dalla coda lunghissima) e caratterialmente Philema (è difatti dolcissimo, senza peraltro possedere la regalità della mia indimenticata gatta).

Dunque, Pepe.

Un anno e mezzo di gatto dalla lunga e triste storia, con almeno 500 chilometri sulle spalle, trascorsi in viaggio chiuso sempre e sempre in un micro trasportino, nel quale cercava di farci stare quelle lunghe zampe, che “sparavano” da tutte le parti. Poi, certo, le botte, i calci, ché quelli non mancano mai. Segnalato a una associazione che si occupa di animali maltrattati e abbandonati, Pepe viene raccolto, curato e affidato a mio figlio. Che pensa di farmelo trovare a casa, come sorpresa per dopo le vacanze. Okay, gatto nuovo. Amen. “Almeno pare estroverso e giocoso”, mi dico, vedendolo prendere quasi subito confidenza con l’ambiente. Si controllano a vista gli altri gatti. Ci fidiamo (abbastanza) di tutti. C’è un annusamento generale, qualche occhiataccia, qualche zampa che si solleva ma poi si riabbassa. Okay, gatto nuovo che sta superando l’esame della mia congrega felina.

Figuriamoci.

 

L’estroverso e giocoso Pepe, in casa mia da cinque minuti netti più qualche secondo, è lì tranquillo ad annusare un angolo che Camilla-killer (gatta rossa geneticamente diabolica) gli sega in due la cornea con una unghiata. Tempo della zampata: un paio di millesimi di secondo. Una unghiata invisibile. Difatti, non ci siamo accorti subito. Pepe, abituato a simili incivili trattamenti, non si lamenta. Il giorno dopo, Pepe ha un occhio gonfio come un mandarino. Veterinario. Ulcera corneale. “Che cacchio significa?”. Significa che dopo un’ora Pepe è in sala operatoria, gli stanno riparando l’occhio. Per evitare che l’ulcera si infetti, Pepe esce con la membrana nittitante tirata e appuntata con punti chirurgici all’altezza del sopracciglio. Resta così per una settimana, in clinica veterinaria, in osservazione. Poi gli tolgono i punti, ma la membrana nittitante regredisce con lentezza spasmodica: occorrono collirio e unguento oftalmico, tre volte al giorno.

 

Pepe si fa fare tutto. Vedendo che scuoteva la testa, appena gli mettevo il collirio, l’ho provato io, con la sua stessa posologia: UNA goccia… e dio se bruciava! Mi vuole bene, anche se gli metto il collirio che brucia, anche se l’unguento gli fa diventare giallo il pelo tutt’attorno l’occhio. Mi fa le coccole, forse ha paura di essere ancora abbandonato.

 

Questo è quanto è successo in quest’ultimo mese. L’occhio di Pepe è ancora in cura e la membrana nittitante è quasi del tutto regredita. Sembra che veda, ma gli occhi rilucono in due modi diversi e quello “accidentato” appare come velato. Abbiamo ancora un paio di visite dal veterinario.

 

Camilla non tende più agguati a Pepe. Appena la vediamo avvicinarsi a lui con aria minacciosa, con voce ferma le diciamo: “NO! NO!” e poi la distraiamo. Popolana e arrogante com’è, si distrae subito e Pepe è salvo.

 

Un’ultima cosa, poi non vi annoio più. Pepe NON sa usare i denti, sebbene li abbia candidi e forti. Non sa masticare. Lecca soltanto. Sa il cielo con quali intrugli è stato cresciuto (ovviamente, arrivato a casa mia era solo pelle e ossa). Gli ho presentato persino carpaccio e salmone tagliati a pezzetti minuscolissimi e a momenti si faceva venire il vomito, appena INGHIOTTITO un pezzetto. Osserva gli altri gatti che masticano con appetito, annusa il cibo a pezzi, si lecca i baffi (l’odore gli piace e deve fare un grande effetto sulle sue papille gustative), eppure l’azione della masticazione non gli scatta. Veterinario. “Che cacchio significa?”. Significa che NON sa mangiare, perché nessuno glielo ha insegnato. “Ma come? Non è istintivo?”. Non lo è, se il micio è stato tolto troppo presto dalla mamma. Boh, chissà cosa è successo a Pepe. Certo è che non mastica proprio, nonostante le sue mascelle siano forti e nonostante i suoi morsetti affettuosi alla mia mano. Arriva baldanzoso e affamato, ma se non trova il suo Gourmet mousse non mangia, perché non lo sa fare. Così, per fargli mettere su peso (ne ha bisogno), gli frullo il prosciutto con il latte, gli do panna e salmone allo stato quasi liquido, filetti di platessa ridotti in purea e altre mousse che vengono fortunatamente schifate dal resto della felineria.

 

Dunque, Pepe. Ritorno a quota sei. Se mio figlio mi porta a casa il settimo gatto (l’arrivo di Pepe è opera sua), lo diseredo e anzi, a sua insaputa, lo arruolo nella Legione Straniera.

 

Ciao. Questo è apertamente off topic, ma dopo l’addio a Diki e a Philema, come non lasciare su questo bel forum di amici la traccia dell’arrivo di Pepe?

 

Lunga vita ai vostri amici animali, ai miei, agli animali tutti.

Lidia

;)

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Nonnastro, è proprio vero! :P La vita dà mille occasioni all' l'Inter perché vinca lo scudetto, peccato che esista la JUVE che gliele toglie. Lo so che non c'entra un fico secco, però tu mi punzecchi, e io idem ;)

 

Aloha! Ciao, Piergy! Ciao, Ilic!

Pepe vi saluta, io idem.

Lidia

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La vita dà mille occasioni all' l'Inter perché vinca lo scudetto, peccato che esista la JUVE che gliele toglie.

i moderatori ti hanno corretto il testo , perchè non stava bene dai...

però lo riscrivo a memoria...

originariamente diceva la zia:

 

LA VITA DA MILLE OCCASIONI ALL?INTER PER VINCERE LO SCUDETTO, PECCATO ESISTA LA JUVE CHE GLIE LE RUBA

;) :P :P

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anche io zietta da qualche mese ho un gattino(Tommy) che è stato affetto da rinotracheite....è venuto da me (da solo) con le sue zampettine esili e per 3 giorni non ha toccato cibo....allora gli siringo del latte in bocca e pian pianino si riprende....ora sta benone,il pelo gli è ricresciuto,ma un occhio è bianchiccio,velato...come è bello vederlo ora giocare con Miscia,la gatta di mia nonna che prima non lo sopportava e che ora va a spasso con lui e gli insegna le tecniche di caccia....Solo gli animali in difficoltà riescono a darti molta felicità... ;)

 

saluti,Matteo

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CIao Lidia!

 

Un saluto a Pepe, e un augurio per il suo felinico futuro...

 

Anche in casa mia quest'estate è arrivato un nuovo "compagno di famiglia", un cucciolotto in piena salute che si è spontaneamente aggregato a Whisky e Duca, gli altri due stupidissimi (in senso buono...) rappresentanti della famiglia dei canidi che già vivevano a casa mia...

Milo, si chiama il nuovo arrivato...

 

Il fatto è che è arrivato in casa mia mentre ero in vacanza in Grecia, e quando son tornato lui si era già fatto un certo tipo di idea dei suoi nuovi padroni... e io non ero tra quelli... evidentemente come essere umano a lui piaccio poco... sarà per via dei miei capelli, sarà per via delle pessime condizioni in cui son tornato dalla Grecia, sarà per via del fatto che ogni tanto mi piace cantare a squarciagola (una delle soddisfazioni che la vita in aperta campagna, senza vicini, ti permette di toglierti, anche senza essere intonati... ;) ), fatto sta che Milo ha paura di me...

Quando mi avvicino mi osserva, e come faccio un qualsiasi movimento batte in ritirata... si avvicina (in modo mooolto guardingo) solo se mi accuccio...

 

Che tipo...

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A parte il fatto che è un cane, e non un gatto...

E poi non canto solo l'avvelenata, canto anche Farewell, Eskimo, Dio è morto, la locomotiva...

Ma non sono queste che spaventano...

 

I problemi seri cominciano quando cerco di imitare Robert Plant dei Led Zeppelin...

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