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E.pachypus... aiuti per allevamento.


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Ciao a tutti,

oggi ho avuto la possibilità di vedere una bellissima femmina di Eucratoscelus pachypus in vendita, ed è stato amore a prima vista, con le sue zampone posteriori grosse e pelose mi ha davvero colpito, ed ora sono intenzionato a portarmela a casa, prima di tale passo però volevo bene informarmi sull'allevamento e le cure di cui questo ragno ha bisogno. Per cui mi rivolgo a voi, per sapere le cure particolari e le difficoltà di allevamento proprie di questa specie.

 

Ecco la solita lista di domandoni:

1) E' una specie particolarmente difficile da allevare? Se si, ci sono difficoltà particolari? (premetto che allevo ragni da pochi mesi, ma comunque ho gia un diversi spiderling e un paio di adulti/subadulti per cui un po di esperienza in merito non mi manca).

2)So che si tratta di uno scavatore, sarebbe il primo scavatore di questo tipo che allevo, mi hanno detto che come per i vari Ceratogyrus e Pterinochilus l'umidita essenziale è davvero poca, addirittura il ragno in questione non aveva a disposizione acqua da bere ma solo una inumidita ogni tanto su un lato del terrario. Tutto giusto?

3)Ho visto che una femmina adulta è comunque di dimensioni contenute, quella che mi ha mostrato sarà stata di circa 6 cm ls, di quanto spazio ha bisogno? Il terrario ideale come andrebbe allestito?

4)Tutti gli scavatori africani che conosco (e anche gli asiatici) hanno un caratterino mica male, questo negoziante mi ha detto che il pachypus è un ragno piuttosto mansueto, addirittura lo ha toccato con le mani, tutto vero o mi ha raccontato una banfa?

5)Se avete altre raccomandazioni, dite pure.

 

Attendo fiducioso le solite risposte da voi esperti.[:D]

 

Grazie.

Riccardo.

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Non ne so molto, però sapevo che i ragni africani sono più aggressivi di quelli sud-americani... BO?

 

« Il mondo è una prigione dove è preferibile stare in una cella di isolamento »

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certo kato questo in linea di massima è vero, qualcuno ha notizie più specifiche per qunato riguarda le problematiche di questa specie?

 

Grazie.

Riccardo.

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Guest Cristian

Ciao,

data la rarità della specie spero che l'animale che hai visto non sia esemplare di cattura!

Ho tenuto ,per un anno circa, un paio di juveniles di pachypus. Uno è deceduto, mentre l'altro l'ho ceduto allorchè è divenuto maschio sub.

1)l'allevamento non presenta particolari difficoltà rispetto a qualsiasi altro scavatore africano. Substrato profondo e umidità bassa. Non lasciare cmq il terrario asciutto.

Allevare sling di qualsivoglia specie e gestire uno scavatore africano adulto, sono cose ben diverse. Mi sento per questo in dovere di suggerirti l'acquisto di esemplari giovani, anche se so che è assai difficile reperirli (impossibile in Italia, difficile in Europa).

2) Quel che ti hanno detto è corretto, ma a differenza dello Pterinochilus, tieni conto che l'Eucratosceles necessità di un substrato ben più profondo. Per quanto riguarda l'acqua, io personalmente non la somministro agli scavatori africani, ma preferisco nebulizzarla.

3) le dimensioni sono nell'ordine degli esemplari africani, quindi contenute rispetto a terricoli americani. Il terrario che utilizzavo io, e che ora ho riservato ad un H.ederi, è di 30 x 30 x 25 (h). Per quanto riguarda l'allestimento, beh non sono un'esteta, e tanto meno credo che lo siano i teraphosidi. Quindi un substrato profondo è tutto quel che necessita. Ci penserà poi il pachypus a scavarsi un rifugio.

4) non si differenzia dagli altri scavatori africani. E' piuttosto aggressivo, ovviamente se infastidito, anche se sarà difficile avere un contatto diretto, data la sua permanenza sotto terra. E' veloce e presenta cheliceri piuttosto lunghi (ricordo che questo particolare mi aveva colpito).

Ci sono diversi modi per toccare un ragno, un contatto fugace non sempre viene punito, ma credo che con esemplari africani è un gesto che va comunque evitato. Personalmente non ho mai toccato o peggio, provato a maneggiare, nessun africano, e se mai dovessi acquistarlo, te lo sconsiglio vivamente. Sarebbe un gesto assurdo, sconsiderato e utile solo per procurarti un bel morso!

5) tieni conto che la mia esperienza si basa su esemplari giovani e non FEMMINE adulte.

Cris.

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Bene bene grazie di tutto a tutti.

Vorrei chiederti un paio di altre cose Cristian: mi ha preoccupato la frase che hai detto riguardo ai tuoi 2 juvenile ... che 1 è deceduto! Anche il suddetto negoziante mi ha parlato di altri esemplari dello stesso cocoon che gli sono morti prematuramente, a detta sua, per un mancamento del riscaldamento in inverno!!! Dunque sono casi isolati oppure questa specie è particolarmente delicata, o di mantenimento particolarmente difficile in cattività (incapacità ad adattarsi alla vita in terrario ecc.). Eventuali decessi a cosa possono essere dovuti?

Per qunato riguarda il maneggiamento hai fatto bene a fare le dovute precisazioni, ma tranquillo che già sono contrario al maneggiamento dei ragni in generale per i vari motivi che sanno tutti, di provarci con uno scavatore africano non ci penso proprio, ho posto la domanda giusto perchè ero rimansto colpito dalla "disinvoltura" con cui veniva trattato questo esemplare, purtroppo per lui forse.

 

Intanto grazie ancora e ciao.

Riccardo.

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ciao,non conosco il negoziante dunque non posso permettermi di fare illazioni,ma sei sicuro che il ragno fosse sano?mai avuto esperienza con eucratoscelus,ma per toccare i ceratogyrus e gli pterinochilus dovresti avere dei guanti di ferro,mentre ricordo che tempo fa ste ha affermato che un suo pterinochilus parassitato si è lasciato "spennellare".

se conti che anche l'eucratoscelus è della famiglia delle harpactirinae,quindi più soggetta di altre al parassitismo...

insomma se fossi in te comprerei il ragno solo se fossi certo de''affidabilità del negoziante

 

luca d'anna

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Salve a tutti.

Caro Riccardo.

Personalmente ti consiglio di evitare quell'animale e di evitare (per sempre) chi cerca di vendertelo.

Ritengo che ti stia imbrogliando.

Non ho esperienze con il "pachypus", ma con l' "Eucratoscelus longiceps".

Sono pronto a scommettere qualsiasi cifra sul fatto che quell'esemplare sia un WC (Wild Caught).

In più me lo hai descritto come un animale mansueto.

Sono oltremodo certo che quella femmina sia infestata da "nematodi" (vermi interni…), che ora rendono il suo carattere così "malsanamente mansueto", ma che domani la uccideranno!

Non ti dico questo per scoraggiarti, né per voler "menare il gramo".

In realtà se "Eucratoscelus pachypus", risulta, a ragione, essere uno dei ragni più difficili da allevare il motivo è uno!

La riproduzione in cattività ancora non è avvenuta.

Per tale motivo gli esemplari in commercio sono "di cattura", oppure sono degli "spiderlings" nati da femmine già gravide.

Chiaramente la disponibilità di tali "spiderlings" è rarissima!

Per quanto riguarda la sua "indole"; "Eucratoscelus pachypus", fa parte come gli "Pterinochilus", gli "Harpactira" e gli "Ceratogyrus", della "sub-family" delle "Harpactiriinae".

Ciò per dirti che la sua indole non è molto diversa da quella dei suoi, più famosi "cugini".

Ricordo che la femmina di "Eucratoscelus longiceps" con cui ho avuto "a che fare", tendeva ad "accogliere" l’apertura del terrario in cui viveva in maniera tutt’altro che mansueta.

Insieme al "Pelinobius muticus" è l’unico ragno, ch’io abbia visto, tendente allo stillare, quando in posizione "difensiva", delle gocce di veleno dai cheliceri.

Molto affascinante.

A quanto mi è dato di sapere, l'atteggiamento del "pachypus" non dovrebbe essere molto diverso.

Ma ti ripeto; non ho mai allevato questa specie.

Veniamo alle tue sacrosante domande.

2) Per quanto riguarda l'umidità;

Per quanto siano animali provenienti da zone molto secche (la savana del Kenya e della Tanzania), hanno necessità di umidità che si debbono necessariamente aggirare sul 65-70%.

Molte persone ritengono che alcuni "africani" non abbiano particolari necessità per quanto riguarda l'umidità.

NIENTE DI PIU’ ERRATO E DANNOSO!

A questo punto c'è da chiedersi il perché molte specie "fossorie", provenienti da regioni secche, tendano a scavare con tale "veemenza"; per raggiungere profondità spesso sorprendenti (fino a 2,5 metri nel caso del "Pelinobius"!).

C'è poi da chiedersi il perché, normalmente, tendano a scavare nei pressi dei grandi alberi ("Baobab" ed "Acacie" in primis!) che, saltuariamente, "punteggiano" la savana.

Le risposte a queste due domande sono le medesime:

1) Per trovare riparo dalla "furia" dei "grandi erbivori" che popolano la savana.

2) Per trovare riparo dal sole cocente e, quindi, anche da temperature "mortali".

3) Per trovare in profondità e alla base degli alberi una fonte di UMIDITA’ che in superficie sarebbe irreperibile!

3)L' "Eucratoscelus pachypus" è un terafoside piuttosto piccolo; più piccolo del, già non grande, "Eucratoscelus longiceps".

Per quanto concerne le dimensioni del terrari, per una femmina adulta;

Sembrerò "esagerato", sembrerò "impopolare", ma ritengo che una teca da 30-30-25 (altezza) cm. , sia più che "doverosa"; soprattutto per scavatori di quel tipo…soprattutto per poveri animali di "cattura"!

Per quanto riguarda il "sub-strato"; usa solo e solamente torba, senza aggiunta di altri "elementi" come l' "Orkid bark" (corteccia), che in altri casi sarebbero utili.

In natura questi animali scavano all'interno della "terra rossa" della savana.

Tale terra, per consistenza, è molto più simile alla sabbia!

Però, come ben sai, la sabbia in "aracnocoltura" non si usa!

Per cui della torba molto "leggera" funzionerà egregiamente.

Il substrato ti consiglio caldamente di portarlo ad uno spessore di, almeno 18/20 cm. (visto che, comunque, è un animale piuttosto "minuto" e che otterrà da te l'umidità che, ottiene in natura a prezzo di scavare in "profondità".

Per quanto concerne le temperature:

26/27°c al mattino

28/29°c a "mezzodì"

23/24°c durante la notte.

Umidità:

65/70 % diurni, 75/80 % notturni.

Umidifica la sera prima di abbassare la temperatura; visto che in natura l'umidità tende ad innalzarsi la notte…

"Inumidisci" anche la mattina.

Ovviamente in questa fase il tuo igrometro ti "guiderà". Ovviamente evita sempre di "infradiciare" il substrato.

A tal proposito provvedi ad integrare, nella struttura del terrario, adeguate e "ragionate" prese d'aria.

Studiale al fine di evitare ristagni di umidità e di anidride carbonica!

Ti consiglio inoltre, per puro "scrupolo" di fornire un basso contenitore per l'acqua; "Eucratoscelus longiceps", non la disdegnava affatto!

Per quanto riguarda l'alimentazione;

Ti suggerisco caldamente, con tutti gli "scavatori" africani ed asiatici, di utilizzare i grilli (Acheta domesticus e/o Gryllus assimilis).

Questi ragni hanno un elevatissimo istinto alla "predazione" più "pura"; per cui una preda "vivace" come il grillo, li "ecciterà" molto; spingendoli a "predare"!

Con l'aiuto "preventivo" dell’amico Cristian, vorrei caldamente accingermi a dare il via ad un "progetto" che veda come "protagonista" "Eucratoscelus pachypus".

Chi vuole "saperne di più", si senta libero di contattarmi via "e-mail".

Per finire vi anticipo che l'americano Jarrod Greer, sembra che sia riuscito a far accoppiare dei "pachypus".

Vedremo se nascerà qualcosa…ho i miei dubbi.

Ciò non è stato reso possibile dalla competenza dell’allevatore (notoriamente Greer non alleva aracnidi, ma piuttosto tende a vendere serpenti velenosi "di cattura"…), quanto dalla improvvisa, quanto rarissima, disponibilità di maschi di "Eucratoscelus pachypus"; i quali maschi, vengono importati veramente di rado (visto, anche, che non sono "appariscenti" come le femmine…).

Spero di non avervi annoiato.

Diego Nannuzzi.

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Ciao Diego,

innanzitutto voglio ringraziarti per tutta la tua pazienza e disponibilità, davvero sei stato molto gentile a fornirmi una risposta così completa e precisa e avermi dedicato tutto questo tempo.

Se ti ricordi un po' di tempo fa, avevo postato anche qualcosa riguardante il E.longiceps e mi avevi risposto proprio tu, confemandomi, come ora, che gli scavatori africani hanno il carattere che hanno, nessuno escluso per quanto riguarda le Harpactiriinae, certo speravo che una mancanza di aggressività da parte di un esemplare, non potesse essere dovuto a motivi così drammatici, e questo trasforma l'entusiasmo iniziale che avevo provato, al dubbio che, come dici tu, forse sarebbe meglio lasciare il ragno in negozio (ed è un peccato visto quanto è bello).

Ora per quanto riguarda i parassiti intestinali, vi sono altri indizi che potrebbero rivelarmi la loro presenza o asenza? Tipo inapentenza o altro? (mi viene in mente l'esempio della H.lividum che non tesse tela).

Il ragno in negozio si muoveva velocemente se disturbato (correva) e sembrava vivace, ma fuggiva, e non sembrava propenso all'attacco, voglia di mordere nulla e gocce di veleno dai chelicheri men che meno.

 

ri-grazie.

Riccardo.

 

P.S. Diego ricordo dall'altro post sul longiceps che avevi parlato di qualcosa riguardo al fatto che potevi trovare dei pachypus a settimane, se hai motivo di credere che questi siano sani (se e quando li troverai) puoi farmi un fischio qui sul forum?

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Salve.

Sono lieto che le mie parole siano state di aiuto per qualcuno.

Rispondendo a Stefano.

Grazie per le tue belle parole.

Sei sempre molto gentile e te ne sono veramente riconoscente!

La scheda sugli "Eucratoscelus" non l'ho scritta e non la scriverò.

Almeno per il momento.

La mia esperienza con questo genere, si limita al "mantenimento" durante l’estate 1999 di una femmina di "Eucratoscelus longiceps" cedutami da un amico per il periodo delle vacanze.

Per cui non sono "accreditato" per scrivere niente.

Potrei fare un "riassunto" di materiali raccolti qua e la; ma non mi sembrerebbe una cosa molto seria.

In risposta a Riccardo.

Chiaramente mi ricordo di te.

In realtà il modo di manifestarsi di una infestazione da nematodi è piuttosto vario.

Sicuramente incide sul comportamento dell'animale; che normalmente diventa molto apatico!

A volte gli animali infestati da tali parassiti non si alimentano affatto, mentre in altri casi si nutrono all'inverosimile.

Non sono un veterinario, ben inteso, ma ritengo che tali "differenze patologiche", siano da imputarsi al fatto che, quando si parla di "nematodi", non si parla di una sola specie o genere di parassiti, ma di un "gruppo" che raccoglie una quantità difficilmente quantificabile (almeno da me…) di parassiti interni.

Il modo per scoprire di che parassita/i si tratti, è quello di raccogliere le feci dell'animale malato, e di farle analizzare dal veterinario.

In realtà esistono cure e medicinali per i più comuni "nematodi", però tali cure non possono, ad oggi, essere utilizzate per animali come i terafosidi, ma bensì per animali più "evoluti", come i rettili e gli anfibi.

Naturalmente l'ipotesi "nematodi", è quella che ritengo essere più "plausibile".

Ovviamente i problemi potrebbero essere altri; traumi e parassitosi esterne in primis.

Cristian mi ha riferito, tempo fa, che un "allevatore" (tedesco o austriaco; non ricordo) vendeva dei "juveniles" di "Eucratoscelus pachypus".

Io non so di che animali si tratti; chiaramente immagino che siano "di cattura".

Avrei intenzione di prenderne inizialmente uno, per "saggiarne" le condizioni fisiche.

Se l'animale in questione risulterà essere "mantenibile", allora ne prenderò altri per avviare un certo "progetto"…

Nel caso in cui si tratti di animali(relativamente!) "sani", sarà mia premura renderlo noto.

Grazie per l'attenzione.

Diego Nannuzzi.

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Raga avete scritto dei poemi così lungi che preferisco leggermeli con calma dopo cmq CAVOLO questo ragno sembra la peste bubbonica da cio che ho capito spiluccando in prima lettura quà e la i post !

 

RiKy :-P

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