migdan Posted February 21, 2004 Report Share Posted February 21, 2004 Questa mattina ho scattato un altro paio di fotografie identificative al microscopio. Il soggetto è una femmina di Hogna radiata, per la precisione la mamma dello sling che ora sta allevando Diana. Entrambe le immagini ritraggono l'epigino, nella prima "non trattato" e lasciato sul corpo dell'animale, nella seconda espiantato con un ago manicato, successivamente schiarito mediante immersione per due minuti in salicilato di metile (per Claudio: mi hanno fatto sparire l'acido lattico) quindi incollato su un vetrino. A parte le due bolle d'aria (mea culpa), la seconda immagine è senz'altro più qualitativa e diagnostica, ma in un ragno così grande sarebbe già soddisfacente la prima foto (confrontatela con il disegno dell'epigino della scheda sul sito statico, mi sembra riconoscibilissima), nel caso di identificazioni più complesse (vedi il Paracoleotes di qualche post fa) vale senz'altro la pena di sacrificare l'integrità dell'esemplare in favore della qualità dell'immagine. Un grazie di cuore a Claudio che mi sta dispensando consigli preziosissimi, spero piano piano di arrivare ad ottenere delle immagini sempre migliori e magari di costruire un database tutto nostro. P.S. per il Maestro: come fai ad inserire la scala micrometrica, hai dei vetrini appositi? Oggi non ho trovato nessuno cui scroccarli, eventualmente lunedì "faccio provviste". P.P.S. il farmaco "antirogna" ha fatto il suo, che ne dici?[] Link to comment Share on other sites More sharing options...
MatteoG Posted February 21, 2004 Report Share Posted February 21, 2004 Ottime immagini, Daniele... comparazione affascinante! Schiarire l'epigino serve fondamentalmente a uscire dall'impasse dettata dalla difficoltà di classificare il ragno con l'appendice ancora attaccata (per vari motivi e in esemplari dalla classificazione ostica), oppure a scopo didattico/informativo, mi sembra di capire... Io sono un grande appassionato della matita (tanto che me la sono scelta come compagna di vita) ma devo ammettere che - con i moderni microscopi e macchine digitali - sarebbe possibile aggiungere alla schematizzazione disegnata (sempre fondamentale), anche la fotografia di un epigino reale schiarito (per la leggibilità), magari con scalimetro micrometrico. Matteo La stessa cosa vale per i palpi ovviamente. º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`° ARACNOFILIA.ORG -amministratore º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸¸,ø¤º°`° Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest vesubia Posted February 21, 2004 Report Share Posted February 21, 2004 La scala micrometrica che vedi fa parte di un oculare 10X. Non posso usare un vetrino micrometrico perché mi resterebbe fuori fuoco; lo uso invece correntemente per i disegni. Tongiorgi dice che è inutile diafanizzare gli epigini perché si vedono già bene così come sono. Ma in casi dubbi io scelgo di fare la dissezione, spesso la vulva ha particolari risolutivi (ne so qualche cosa nel mare magnum delle Pardosa!). Buono il risultato del salicilato di metile, migliore del clove-oil, direi. Ciao, Claudio Link to comment Share on other sites More sharing options...
migdan Posted February 21, 2004 Author Report Share Posted February 21, 2004 Ho superato il problema di mettere a fuoco contemporaneamente tutto il campo con l'uso di Photoshop: entrambe le immagini che vedete sono composte da un collage di quattro diversi scatti, quindi anche aggiungere la scala micrometrica non dovrebbe comportare problemi. Viceversa non utilizzo l'oculare, ho un adattatore per montare la macchina al "terzo occhio" (comprato qui: http://www.digitalastronomy.com/html/nikon...a_microscop.asp ), che la rende molto stabile, e un telecomando che mi permette di scattare senza muoverla. Piuttosto, devo dire che ho ancora scarsa manualità nel dissezionare oggetti così piccoli, e non ho ancora capito se conviene operare a secco, come ho fatto oggi, o sotto liquido. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest vesubia Posted February 21, 2004 Report Share Posted February 21, 2004 1- questi non sono oggetti piccoli!!! Aspetta di passare ai Linyphiidae e vedrai! 2- sempre sotto liquido perché i tessuti che stanno seccando possono creare delle distorsioni, delle bolle d'aria difficili da eliminare, diventare fragili. Ciao, Claudio Link to comment Share on other sites More sharing options...
migdan Posted February 21, 2004 Author Report Share Posted February 21, 2004 Citazione:questi non sono oggetti piccoli!!!id="quote">id="quote"> Per un rattologo come me sono minuscoli! Non per niente ho iniziato con una Hogna...[] Link to comment Share on other sites More sharing options...
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