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Vita dei ragni in libertà e in cattività


Guest genna
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Ciao, tante volte penso agli animali reclutati in gabbie, terrari, box ecc.ecc. e penso a quanto la loro vita in cattività differisce da quella che avrebbero vissuto in libertà.Quanti metri o Km al giorno compie un animale libero e quanti uno in gabbia, i rapporti sociali dentro e fuori ecc. ecc.

Penso alle tigri, agli elefanti, agli uccelli, ai pesci, e mi dico che la cattività é esasperante perché non rispetta minimamente lo stile di vita di questi animali in qualità di spazio vitale e convivenza intraspecifica.

La domanda é questa: un ragno in llibertà come passa le sue giornate?Cioé, so che non va al cinema né a far la spesa, ma quanta strada fa al giorno?E' sedentario o cambia spesso tana?E' un animale solitario(bhé, non ho mai visto branchi di ragni)? Passa tutto il suo tempo sulla tela?

In pratica mi chiedo se la vita di un ragno in teca é alienante quanto quella di un leone in gabbia o il ragno se la passa meglio perché il suo stile di vita in libertà non differisce molto da quello in cattività.

Perdonate la totale ignoranza in materia, ma poiché mi piacerebbe crescere uno o più ragni, vorrei prima rendermi conto se il mio piacere oltrepasserebbe il loro..

 

Un'altra domanda che ho fatto su un post che non trovo più( [;)][;))][xx(][;)] ) ci sarebbe un modo per crescere ragni innocui in semi o totale libertà? Cioé della serie i classici ragni che sono agli angoli dei nostri soffitti?O in un angolo di giardino riprodurre un ambiente ideale per una determinata specie?

 

Scusate se il Q.I. di queste domande é sotto zero, ma ho sempre avuto a che fare con animali +"domestici" dei ragni e da poco ho scoperto che mi piacerebbe crescere anche questi fantastici quanto sconosciuti animaletti...

 

Ciao ciao

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riguardo al tuo primo dubbio sui ragni in cattività, si è già parlato di questo argomento e ti consiglio di leggerti questo topic intitolato "Ragni in terrario: ospiti o prigionieri?": http://www.aracnofilia.org/forum/topic.asp...p?TOPIC_ID=3282

 

E sulla tua idea di tenere un ragno in semilibertà... certo che si può fare. Ci sono ragni che non si allontanano dalle loro tele e che possono essere tenuti in un angolo della camera. Considera però che "sporcano" con i residui dei loro pasti e che una minima probabilità che si allontanino dal posto a loro dedicato c'è sempre!

 

Come nostrani mi viene in mente la Tegenaria, come esotici... ovviamente... la Nephila (mio sogno segreto)!

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Guest el_G4to

Innanzi tutto ringrazio Diana per aver riesumato un interessantissima discussione che, altrimenti, sarebbe stata eternamente nascosta ad una new entry come me..E Lidia per aver posto l'interessante questione..

Per quanto riguarda l'etica della vivaristica:

 

1) I miei ragni, strettamente endemici, passano nelle teche si e no qualche mese..giusto il tempo di osservarli, nutrirli, fargli costruire la tela se la fanno..poi vengono rimessi dove(si ok.. più o meno[:I]) li ho presi..

 

2)Il ragno in generale non può essere paragonato ad un leone in cattività, a parer mio, x le seguenti ragioni:

1- da un punto di vista etologico, il leone(o altri animali)

ha degli istinti che lo spingono a muoversi,

giokare, ecc..il rango è uno dei predatori che ha avuto

più tempo x adattarsi, e quindi la caccia è praticamente

tutto ciò che fa..l' istinto gli dice CACCIA.

 

2-I rapporti sociali nei ragni sn limitati esclusivamente all'

accoppiamento, in certi periodi dell anno e basta..quindi

un ragno difficilmente soffrirà di solitudine..

 

C'è però una questione molto profonda: il ragno nn ha scelto di abitare la teca, ma vi è stato cacciato dentro...

A questo nn ho risposte. Il fine giustifica i mezzi?

Io ho trovato il mio espediente/equilibrio etico...A ognuno il suo..

 

ciao gato.

 

Go Pirata Go..

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Citazione:Messaggio inserito da el_G4to

C'è però una questione molto profonda: il ragno nn ha scelto di abitare la teca, ma vi è stato cacciato dentro...

A questo nn ho risposte. Il fine giustifica i mezzi?

Io ho trovato il mio espediente/equilibrio etico...A ognuno il suo..


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la questione etica è bell'e risolta:i ragni non scelgono! la "scelta" è indice di animali molto evoluti (mammiferi direi,forse anche uccelli,ma non sono sicuro).

gli Aracnidi sono mossi in tutto quello che fanno da istinto,che non penso lasci alternative o bivi da intraprendere!

 

ciao

 

Simone

 

You can't see California without Marlon Brando's eyes.

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Un ragno con il suo istinto non si ritroverà mai chiuso in un teca a meno che qualcuno non ce lo rinchiuda.

Questione di etica ancora aperta.

 

//iL DoLoRe DeLla GeNtE NoN RiGuArDa La MiA Età, ChiUdO GLi OcChI Ed OgNi GiOrNO è SeMpRe FeStA

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Questione etica apertissima... e impossibile arrivare ad una soluzione univoca...

 

Tra l'altro secondo me anche gli aracnidi hanno una capacità di scelta, diversa dalla nostra, oppure ridotta a livelli molto primitivi, vedetela come più vi piace, ma più mantengo questi animali più ne son convinto...

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C'è sempre i rischio di antropizzare gli animali.

Non ragionano secondo i nostri schemi mentali.

Un trapdoor spider farà la sua tana in un luogo adatto e lì vivrà, che si tratti della torba di una teca o del terriccio "naturale"...

Un orbweb spider farà la sua ragnatela dove riterrà opportuno ancorarla, teca o non teca, e lì vivrà la sua vita.

I ragni sono fra gli animali più stanziali e meno socievoli che esistano.

Se in una teca trovano la giusta temperatura, la giusta umidità , cibo e da riprodursi , quando il richiamo degli ormoni si farà più forte, le loro esigenze sono coperte ampiamente.

I dubbi etici sono altra cosa.....

L'etica riguarda il comportamento dell'uomo, riguarda le regole che si da nella sua vita sociale.....

Detto così suona senz'altro duro e poco "gentile", ma è esattamente quello che penso dopo avere "studiato" il comportamento dei ragni per 35 anni....

Si possono tenere i ragni in "semilibertà?

Certo.

Si possono tenere anche in completa libertà.

Basta trovarli, studiarli nel loro ambiente....predatori permettendo....

In una teca , oltre a trovare cibo, la giusta umidità, la temperatura esatta, non hanno nessun predatore che li mangi.

La natura non è affatto buona..il 99,99% degli artropodi finisce come cibo per altri predatori...altri artropodi, rettili, anfibi....

E' molto più comodo per me (e salubre per il ragno) che lo osservi protetto da una teca....

Qualche tempo fa ho trovato alcuni Euscorpius, una femmina partorì 7 scorpioncini....tenutala qualche giorno, ho deciso di liberarla in un luogo adatto , ma facilmente raggiungibile, per potere osservare la crescita dei piccoli ecc..

2 giorni dopo ho trovato la madre semidivorata, morta e nessuna traccia dei piccoli.

L'avessi tenuta ancora in terrario, sarebbe sopravvissuta la mamma e sarebbero sopravvissuti i piccoli.

Ho pensato spesso a questo episodio, traendo la conclusione (sicuramente cinica) che la natura selvaggia è fatta di prede e predatori, ma sempre a qualcuno tocca il rintocco della campana....

Se poi consideriamo ragni esotici, se non allevati non potrebbero sopravvivere.

Piuttosto il dubbio etico dovrebbe venire se acquistare o meno animali di cattura....ma riprodotti in cattività, possono sopravvivere solo se ce ne prendiamo cura.

Sono stato troppo lungo....

Ciao a tutti.

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Sposto la questione etica... a mio avviso è impossibile interessarsi profondamente ai ragni fino in fondo senza avere mai tenuto qualche esemplare in cattività. Il dibattito si concentra sul fatto che questa condizione può essere vantaggiosa o meno per gli individui in questione, io sostengo che quand'anche per essi costituisse un sacrificio, la popolazione da cui provengono e più in generale tutta l'aracnofauna possono trarre solamente giovamento dall'esperienza acquisita da persone come Piergy, i-lang, Matteus, Maiusmalum, genna, el_G4to o il sottoscritto.

Sicuramente in circa vent'anni di passione per i ragni ho commesso parecchi errori, portando a morte prematura diversi esemplari per mia incuria, ma sono senz'altro di più quelli che ho sottratto alle grinfie di amici/parenti pronti a "spiaccicarli", cercando di spiegare loro il ruolo molto importante dei ragni per i benedetti equilibri di Madre Natura, e soprattutto il fasso che per la quasi totalità sono inoffensivi per l'uomo, e credo che in futuro la nostra Associazione potrà fare lo stesso su scala assai più vasta (le sezioni "ragni locali" "nuovi utenti" e "scorpioni" del sito sono già molto attive in questo senso).

Come scriveva Maestro Vesubia sul sito statico e su Reptilia, gli aracnofili di oggi, se adeguatamente instradati, potranno fornire un un grande supporto per l'aracnologia domani, e precludere loro la possibilità di tenere in un barattolo il ragnetto che trovano per terra (come la prima stesura della famigerata legge imporrebbe) significa soffocare questa preziosa branca della Zoologia sin dalle sue radici.

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Certo Daniele, quello che hai detto è giustissimo... ma non risolve il problema "eticità".

Per poter osservare questi animali in tutti gli aspetti della loro vita bisogna certamente osservarli in cattività, su questo non c'è dubbio, ma in questo modo si giustifica solo il fine "scientifico-divulgativo" dell'allevamento...

Ci si potrebbe anche chiedere: è giusto sacrificare alcuni esemplari in favore della popolazione?

 

Ripeto: a mio parere, questione irrisolvibile...

 

 


She's got the jack, ta na naaa...

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secondo me alcuni esemplari sacrificati per la popolazione sono necessari,non dimentichiamo che in natura la media di piccoli che raggiungono la fase adulta è meno di un decimo,mentre in cattività le statistiche si ribaltano.è ovvio che non avendo la dovuta esperienza gli errori si fanno,a volte irrimediabili (vedi quando ho urtato il barattolino dell'irminia ed è morta),l'importante è usare la testa (io per esempio ho rivoluzionato l'assetto terrari e ora per urtare e far cadere un barattolino mi ci devo mettere d'impegno [:)]).

Poi magari ho frainteso il significato di "sacrificati" e ho parlato a sproposito (ma a questo c'è rimedio:cancello il messaggio!).

 

ciao

 

Simone

 

You can't see California without Marlon Brando's eyes.

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Il mio parere è sicuramente di parte, dal momento che per fini scientifici "sacrifico" gli animali su cui lavoro nel senso più pieno del termine. Sul piano filosofico ha ragione Matteo, la questione è irrisolvibile, la mia analisi è puramente meccanicistica.

In conclusione credo che la cosa importante sia mantenere il pieno rispetto per qualunque animale ci si trovi davanti, anche il grillo che diamo da mangiare al ragno o la zanzara che giustamente il nostro istinto ci porta ad uccidere. Ed è importantissimo approfondire discussioni come questa, ripeto che un Matteus che dedica la sua vita allo studio dei ragni vale sicuramente il parziale disagio di una Tegenaria, ma un Matteus che studia i ragni non dimenticando di porsi questi problemi vale anche di più.

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