Guest Sim_1 Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Salve a tutti,mi chiamo simone e sono uno studente di chimica. Scusate se inizio subito una nuova discussione ma vorrei avere qualche informazione in più su una famiglia di ragni chiamata linyphilidae. Sembra siano dei piccoli ragni che nidificano nel terreno e a cui alcuni attribuiscono la produzione dei filamenti bianchi che ricoprono le nostre campagne nei mesi autunnali.Queste informazioni sono esatte?Grazie e a presto Sim_1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
migdan Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Ciao Simone, hai messo una "l" di troppo, la famiglia a cui ti riferisci è quella dei Linyphiidae. Sono un po' il tallone d'Achille della principale letteratura aracnologica (http://www.aracnofilia.org/ricerca/classificazione/classificazione.htm) in possesso mio e della maggior parte degli appassionati che frequentano il sito, per cui non posso dire di saperne molto. Comunque riguardo alla tua domanda mi sentirei di risponderti proprio di no, non sono ragni con grandi propensioni terricole, anzi tessono tele piuttosto voluminose e complesse. Ti posto un'immagine della specie probabilmente più comune e conosciuta, L. triangularis, che sicuramente avrai incontrato più di una volta: http://www.nrm.se/en/images/linyphia2.jpg è quel ragnetto (meno di 1cm di corpo) che tesse una tela particolarissima, costituita da una sorta di lenzuolo ricurvo con la concavità verso l'alto che sovrasta un reticolo di filamenti molto disordinati. Si vede spesso nella vegetazione (rovi, roseti e molte altra piante). Link to comment Share on other sites More sharing options...
PiErGy Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Però potremmo fare noi una guida "casalinga" sulle principali specie di linyphiidae. In fondo ci sono parecchi esperti di ragni locali e basterebbe una piccola "coalizione" per realizzare qualcosa di interessante riguardo questo genere. Basarsi solo sui libri non può bastare, bisogna guardarsi intorno con i propri occhi; lo so che può essere faticoso fare qualcosa di bello e riuscito, ma se non lo facciamo noi... ///StAi DaLla ParTe Di ChI RUba NeI SuPeRmErcaTi O Di ChI Li Ha CoStRUiTi RubAnDo? Link to comment Share on other sites More sharing options...
migdan Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 La letteratura c'è eccome, io mi riferivo all'edizione monovolume del Roberts (che praticamente "glissa" sui Linyphiidae) e al Jones (che li tratta in maniera insoddisfacente). Tanto per fare un esempio, l'edizione in tre volumi del Roberts, che ancora non ho ma sto cercando per la rete, a detta di Mastro Vesubia li tratta in maniera esaustiva. Link to comment Share on other sites More sharing options...
PiErGy Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Mi sembrava un pò strano che non se ne parlasse da nessuna parte. E mi sembra strano anche che un libro abbia deciso di saltare un genere così ricco e numeroso come quello dei lyniphiidae. Ma già è difficile procurarsi il monovolume del Roberts figuriamoci l'edizione in 3 tomi...[]. Se vesubia ha il libro tripartito di certo saprà rispondere a Sim_1 in maniera dettagliata e precisa; comunque ho dato un'occhiata sul web e anche lì le informazioni non sono poche. ///StAi DaLla ParTe Di ChI RUba NeI SuPeRmErcaTi O Di ChI Li Ha CoStRUiTi RubAnDo? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Sim_1 Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Grazie per l'informazione e scusate per la "l" in più. Il fatto è che sto facendo una ricerca su un misterioso fenomeno chiamato "capelli d'angelo". Per coloro che non lo conoscessero si tratta della caduta durante alcune giornate ventore tra ottobre e novembre di filamenti biancastri simili a ragnatele. Alcuni attribuiscono questo fenomeno a scie lasciate da motori di propulsione alieni, ma io sono più convinto che si tratti di qualche ragno che in quel periodo si da particolarmente da fare. Ho trovato qualche riferimento (evidentemente errato) sulla famiglia delle linyphiidae. Se qualcuno ha idea di quale specie di ragno possa provocare questo fenomeno può farmelo sapere? Grazie a tutti Sim_1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
PiErGy Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Saranno mica prodotti dai giovani ragni che "spiccano il volo" aggrappati sui loro fili di seta? Comunque ci vorrebbe una quantità enorme di ragni per produrre una quantità di seta tale da attirare molto l'attenzione. ///StAi DaLla ParTe Di ChI RUba NeI SuPeRmErcaTi O Di ChI Li Ha CoStRUiTi RubAnDo? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest vesubia Posted October 13, 2003 Report Share Posted October 13, 2003 Caro Simone, un po' in tutte le stagioni, se si va in campagna un po' presto ovvero quando la rugiada non è ancora "evaporata", si osservano molto bene le tele dei ragni. Volendo questo è un ottimo momento per fotografarle. Quelle a cui tu ti riferisci sono quasi tutte tele di Linyphiidae, qualcuna è di Theridiide e poche di altre famiglie. I Linyphiidae (specialmente quelli della vecchia sottofamiglia degli Erigoninae) sono famosi per la loro capacità di spostarsi a grandi distanze con il "balooning" ovvero con il "filo aeronautico". Molti altri ragni, poco dopo la nascita, usano questo mezzo per disperdersi nell'ambiente. Si può dire che quasi la metà delle nostre specie appartiene a questa famiglia. La letterarura al riguardo è molto abbondante: Roberts, vol 2 Heimer e Nentwig Wiehle, vol 44 e 47 in "Die Tierwelt Deutschlands" Simon, vol 5 e 6 Locked et. al. vol 2 e 3 Palmgren vol 28 e 29 in "Fauna Fennica". E questo è solo un "assaggino Europeo", poi metteteci le riviste specializzate e tutto quello che si è fatto in altre aree zoo-geografiche. Vi basta o devo andare avanti? E allora perché le guide di campo non trattano questa famiglia? Perché, date le ridotte dimensioni della maggior parte delle specie, data la complessità dell'apparato riproduttore, data la necessità di possedere (almeno) uno stereomicrospopio, data la necessità richiesta nel trattare (a volte con tecniche microscopiche) epigini e pedipalpi, risulta inutile metterle nelle normali guide che non permettono di giungere nemmeno al genere. Ciao, Claudio Link to comment Share on other sites More sharing options...
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