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Discussione filosofica sul ragno


Guest Glacier

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Guest Glacier

[8]Aracnofobia, ha radici greche e precisamente (si sa che i greci in queste cose non hanno avuto molta fantasia) è l'unione di aracno e fobia, la prima penso voglia dire ragno o insetto in generale, mentre la seconda, paura o fobia.

Bene, anche in grecia 3000 anni fa, quindi, la gente aveva già un'ingiustificata paura per i ragni...

La cosa è quantomeno triste, sopratutto se si prende in considerazione che molte delle menti che hanno fatto grande l'umanità sono greche, come possono i padri del pensiero moderno avere una paura tanto immotivata??

Platone sosteneva che le idee stessero sospese nell'iperuranio, Socrate era cosciente di non conoscere, eppure entrambi scappavano spaventati di fronte ad una bestiolina ad otto zampe solamente desiderosa di farsi gli affari propri.

La paura dei ragni, quindi, non ha tempo o età, non ha un inizio e probabilmente,quindi, non avrà neanche una fine...

 

Sono stufo....

Stufo di possedere 3 ragni e doverne tenere nascosti 2 perchè mia madre ha PAURA!

Stufo di sentirmi dire che avrei fatto meglio a comparrmi un criceto!

Stufo di trovare la scatola dei grilli vuota perchè mia sorella trova ingiusto che i miei ragni sopravvivano e la catena alimentare possa compiersi!

Stufo di sentirmi dire dalla mia ragazza: "In camera tua non entro!"

"Perchè?"

"Perchè ci tieni quello schifo!"

 

La verità è che ancora una volta l'ignoranza ci caratterizza, ancora una volta l'umanità parte sconfitta dal pensierò di ragno, fisiologicamente ne ha paura, lo disprezza, e tutto questo perchè?

Perchè non lo capisce e neanche prova a capirlo, non si sforza preferendo vivire succube delle sue paranoie.

 

Voglio poter allevare in pace i miei ragni, voglio poter perdere ore osservandoli, voglio poter essere fiero di possederli al posto del gatto, voglio fare tutto questo senza che mi si creda un pazzo, o un sadico, voglio capirli perchè forse è proprio questo che neanche Platone ha saputo fare.

 

Glacier[8]

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piccolo appunto all'aspetto etimologico, i greci non avevano questa paura, noi abbiamo rielaborato nel passare degli anni queste parole (come fobia e aracne). Anche tutte le parole composte con tele (es. telefono=suono lontano) derivano dal greco, ma non per questo i greci le usavano!!!

in ogni caso sarebbe interessante spiegarsi il perchè della paura per i ragni.Ora però non mi viene niente di buono e tra l'altro devo andare a studiare letteratura (greca naturalmente!)

Ciao ciao

Simone

 

Tutti gli esseri viventi devono, secondo l'ordine del tempo, pagare gli uni agli altri il fio della loro ingiustizia.

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Guest Glacier

grazie per l'appunto!! Purtroppo faccio lo scientifico e di greco so ben poco, ieri notte non sapevo che fare e allora ho pubblicato questo delirio, chiedo scusa al mondo intero!:D

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Guest Minea

Hmmmm, chissà se mai riusciremo a comprendere davvero da che cosa dipenda l'aracnofobia.

 

Freud sosteneva che "le fobie sono trasposizioni esterne, di traumi interni", quindi la persona (in tenera età, in genere) "sceglie" ad un livello inconscio un'immagine che diventerà l'oggetto della propria fobia, soltanto perché non può affrontare ciò che causa la sua reale paura.

 

Ho scopreto di essere (stata) aracnofobica, perché non potevo competere con l'autorità e la figura di mio padre. Lui era la "legge", inappellabile, incontrastabile e quindi era impossibile per una bambina, anche solo pensare di affrontare figura tanto ingombrante.

Meglio spostare il tutto su qualcos'altro, e riversare su esso tutta la paura che provavo per mio padre.

Non so perché il ragno. Però è stato così per molto, moltissimo tempo.

Ricordo che alle medie dovevo studiare dal libro di scienze, coprendo con delle cartoline, i disegni delle migali.

Se un ragnetto minuscolo entrava in qualche modo nel mio campo visiso, erano "dolori".

Mi pietrificavo, cominciavo a sudare con il cuore che pulsava in gola a mille, incapace di muovermi. Arrivavo a piangere chiedendo aiuto, ed in alcuni casi (quando ero sola e nessuno poteva aiutarmi), arrivavo perfino a vomitare.

Pazzesco, davvero. E'continuato così a lungo, fino a quando cioè, ormai adulta, mi sono detta che non potevo più permettere che un semplice animaletto, condizionasse in questo modo la qualità della mia vita. Era ora di scoprire che cosa c'era "sotto", e di riabilitare il povero ragno.

 

Salto il passaggio - sarebbe davvero troppo noioso - e giungo a oggi.

Non so dire se i ragni mi piacciono davvero. Trovo alcuni di essi davvero belli, ma altri li vedo ancora sgradevoli.

La gente che mi conosceva come un'aracnofobia all'ultimo stadio, oggi non crede al mio cambiamento (specialmente quando parlo con tanto entusiasmo della mia arboricola favorita, la a.versicolor).

Di strada credo di doverne fare ancora tanta, e la m. virescens forse non riuscirò ad allevarla...

ma sono davvero fiera di me. Sono felice di sentirmi più tanquilla, e se in casa entra un ragnetto, l'unica mia preoccupazione è che possa finire in pasto ai miei gatti...

 

Come vedete, io sono l'esempio che dall'aracnofobia, con molta buona volontà, si può anche guarire...

 

P.S.

I-lang, abbi pietà nel ritoccare gli strafalcioni di psicologia che qua e là, avrò certamente scritto....[:D][:D][:)]

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Benvenuto in Aracnofilia, Glacier!

La tua voglia di ragni è comune fra i frequentatori del sito, forse non potremo risollevare le sorti dei ragni nel' immaginifico generale, ma saremo in grado di comprendere le tue rimostranze...[:D]

 

Il mondo dell'antica Grecia non era poi così aracnofobico, se Aracne capostipite di tuuutti i ragni secondo la fantasiosa mitologia greca era addirittura una semidea....

Siamo noi che prendiamo in prestito tanti termini greci (arcaici) un pò per tutto....

Però l'immagine di Platone, severissimo filosofo ed anche un pò pedante (posseggo tutte le sue opere ed è un pò pedante..), che fugge incalzato da una tegenaria è carina [:D]

Ciao!

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Glacier, cosa dirti...sappi che ti sono vicino! Ti capisco benissimo, la stessa lotta ho dovuto farla io quando vivevo con mio padre per avere un tritone (mai avuto). Oggi con i ragni è peggio, fortunatamente dove vivo ora non ho problemi di sorta, ma già tutti i commenti delle mie amiche "io a casa tua non ci metto più piede!" o di altre" ma insomma, con tanti animali proprio quelle bestiaccie lì?!?!?ma lo sai che adesso non verrà più nessuno a casa tua?" alle quali io rispondo" Meglio!!!! meno rimpiscatole in casa mia" ;))

Comunque il commento più brutto è stato "ti prego tienilo lontano, se scappa lo schiaccio con la scarpa!"..eh si, perchè il mio è un super ragno capace di sfondare le teche..hihihi.

Ma che dirti? Bisogna imparare a convivere col resto del mondo, quel dice Minea è sacrosanta verità...molti si ritrovano ad essere aracnofobici per motivi che neanche sanno. Non stare a pesare tutti i commenti altrui, unica cosa almeno informa tua sorella che se libera sempre i grilli può provocare un grave danno al tuo ecosistema locale se quelli si vanno a riprodurre in massa!

Catoblepa

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sono più pericolosi i grilli se lasciati riprodurre in libertà che un piccolo ragnettino indifeso... povero... DIGLIELO A TUA SORELLA!

e scusate la gridata.

 

Simone

 

Tutti gli esseri viventi devono, secondo l'ordine del tempo, pagare gli uni agli altri il fio della loro ingiustizia.

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quote:Originally posted by tarantonio

 

Beh le migali hanno il potere almeno di non far entrare rompiscatole nella propria casa questo è sicuro.


id="quote">id="quote">

[;)][:D]adoro le migali anche per questo![^][^]

 

Catoblepa

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Piccoli appunti totalmente di off-topicologia

Allora:

Aracne fu una fanciulla a nome Lidia,figlia di un tingitore.

Era talmente esperta e bravissima nell'arte della tessitura che osò sfidare Atena in persona,la più esperta in queste cose tra le dee.

Vinse e tanta fu l'ira della dea che ella si uccise.

Se non ricordo male fu tramutata in seguito in un ragno dalla stessa Atena(mi pare,devo controllare)al fine di poter continuare a tessere "in eterno".

Almeno questa è la storia descritta nei testi che ho a disposizione(come tutte le storie mitologiche ci sono almeno due versioni)

 

Etimologia:occhio che l'etimologia è una brutta bestia!

Se non contestualizzata è una figura di parola piuttosto inutile o perlomenno,artificiosa.

Es:educare deriverebbe da "educere" che significa "fare uscire da".Che significa?Niente.

Le parole vanno contestualizzate e perdono di senso in riferimento a periodi storici durante i quali esse non erano correnti.

Dubito che i greci identificassero l'aracnofobia(paura) proprio con Aracnofobia(termine).Ne avranno avuto certamente un altro.Oppure non avevano del tutto questa paura.

Non facciamoci influenzare dal fatto che aracnofobia derivi da termini di quella piuttosto che di quell'altra lingua.

L'abuso dell'etimologia poi ha portato numerosi errori nella storia.

Ad esempio in psicologia gli avversari di Freud solevano argomentare contro le sue tesi usando "il senso etimologico" della parola isteria ->greco:"hystera"(utero) affermando così che tale malattia fosse solo femminile.Sbagliavano.

Usata in Retorica lascia molto scoperto il fianco.

 

Su Platone e Socrate,Glacier mi hai stuzzicato[:D][;)]

Per il primo le idee non solo erano "sospese" come dici tu ma anche, per l'uomo, alquanto irraggiungibili.

Le rappresentazioni fisiche di tali idee non sono che mere copie,o copie di copie.L'idea poi è vera realtà,realtà in se compiuta,modello dell'intero mondo sensibile.E' il fondamento ontologico della realtà.

L'idea è anche un fine,è la perfezione.C'è un idea per ogni cosa nel mondo, tutto.Certamente l'idea di Bello Bene Buono(che poi,attraverso un semplice ragionamento,coincidono) è la principale e la più importante alla quale aspirare.

 

Per quanto riguarda il secondo invece,attenzione,non è che non sapeva.Quando argomentava di qualcosa a lui quel qualcosa era gia chiaro,in accordo col "conosci te stesso".Egli fingeva di non sapere attraverso una precisa tecnica:l'ironia e la maieutica("l'arte dell'ostetricia").

Presupponendo limiti suoi rendeva chiarissimi i limiti dell'avversario.E da esso ,poi,faceva "sgorgare" le argomentazioni, rivedute e corrette.Istruendolo attraverso un ragionamento rendeva chiarissime le "nozioni"che voleva "insegnare" e di facile apprendimento,al contrario ahimè di quanto si faccia oggi a scuola.

Il fuoco di fila di domande nei dialoghi platonici è figlio della tecnica di Socrate(suo maestro).

 

Scusate la prolissità ma visto il titolo del topic non ho saputo resistere

 

Ciao a tutti!

Loris

P.S. quasi mi dimenticavo:Benvenuto Glacier!

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Guest Francesco

Ciao,

punto primo: già ho scritto dell'aracnofobia e delle sue motivazioni (è vero, sono "trasposizioni" esterne di un trauma subito in giovanissima età, pertanto non si devono demonizzare gli aracnofobici, sarebbe come demonizzare chi ha paura dell'aereo);

punto secondo: Platone è stato il più grande filosofo dell'antichità, è lui (e non Socrate o i sofisti, a proposito non sono d'accordo con te su quello che hai scritto in un altro post, Ilic) che ha portato la filosofia "dalla terra al cielo" creando la filosofia moderna (pensate che Kant, parlando del Noumeno abbia scoperto qualcosa di nuovo? O Hegel, parlando dello Spirito, sia stato innovativo?), vi consiglio di leggere il Simposio in modo da capire cosa sia l'amore (non solo quello platonico, così poco conosciuto e così tanto mal capito) e non ho notizia delle paure del filosofo per i ragni;

punto terzo: immagino che gli antichi greci avessero la stessa proporzione odierna tra aracnofobici, aracnofilici e "aracno-agnostici";

punto quarto: Aracne era una donna molto brava a creare lavori di tessitura, Athena (Giunone) una volta vide un lavoro che Aracne aveva filato per rappresentare la grandezza degli dei. Athena, rendendosi conto di non essere in grado di competere nella tessitura con Aracne ed essendo parecchio "incazzosa", trasformò Aracne in ragno. Non mi sembra che questa leggenda sia "dispregiativa" per i ragni.

Tutto ciò per dirvi: non toccatemi Platone, gli antichi greci, gli aracnofobici, la mitologia e la filosofia. Bisogna solo estirpare la mala pianta dei benpensanti dal nostro mondo e non giudicare ("Giudicate e sarete giudicate, misurate e sarete misurati con il metro che avete usato").

Scusate il piccolo sfogo, ma come ho già detto oggi sto giù di mio.

Ciao,

Francesco

 

P.S.: ilic sei sempre il migliore!

 

Ci sono più cose in cielo e in terra che nella tua filosofia...

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Guest Francesco

Scusa, Ragno, non volevo correggerti, quando ho iniziato a scrivere non c'era ancora il tuo post. Comunque, "educere" significa "condurre fuori" e, in senso traslato e contestualizzato, "condurre fuori dall'ignoranza". PEr quanto riguarda la parola "isteria" hai ragione, significa utero. Era utilizzata in senso di istabilità mentale in quanto si riteneva (in un mondo in cui gli uomini erano ritenuti superiori alle donne, cosa che per me è assolutamente senza senso, sia chiaro) che le donne fossero particolarmente irascibili in "quei giorni". Di nuovo, non linciatemi, ambasciator non porta pena.

Ciao,

Francesco

 

P.S.: non so se avete letto la mia "firma", comunque non vuole dire che non amo la filosofia, anzi la filosofia è uno dei miei interessi principali.

 

Ci sono più cose in cielo e in terra che nella tua filosofia...

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