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Automutilazione Poecilotheria fasciata


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Salve a tutti,

 

 

oggi mi sono alzato e come al solito come prima cosa ho controllato i miei ragni e ho notato una cosa stranissima,alla mia Poecilotheria fasciata, un esemplare maschio adulto, mancavano entrambi i pedipalpi e la zampa anteriore destra, e li ho trovati staccati dalcorpo e vicino al ragno.... Come è possibile una cosa del genere???

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Ciao,

 

i maschi tendono a disidratarsi facilmente quando si avvicina la fine, io aumenterei l'umidità e se sei di quella scuola di pensiero che non vuole ciotole per l'acqua nel terrario, io ne metterei comunque una.

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Tranquillo può succedere anche se il ragno è tenuto bene! Spesso i malesseri vengono anche per cause naturali, comunque una controllata ai parametri va data ed il consiglio di Tiziano è valido.

Attendiamo le foto sperando di essere più precisi...

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Chi dice che l'acqua non serve? Ovvio che serve!

 

Quello che non è necessario è il tappino o la vaschetta. Molto spesso con migali terricole questi "optional" vengono spostati, ribaltati, riempiti di torba e perdono la loro funzione diventando solo un problema. Molto piu pratico, e utile anche per mantenere il giusto tasso di umidità nella teca, bagnare (non vaporizzare) un angolo del substrato. L'esemplare che avrà necessità di bere potrà farlo benissimo, come avviene in natura, succhiando i liquidi dal terreno umido. Ci sono generi che, vivendo in climi molto secchi e ventosi, si sono adattati (diciamo cosi) a non perdere occasione per fare incetta di liquidi. Penso ad esempio al genere Grammostola. E' comune vedere in natura esemplari "bere" mordendo, come fossero prede, dei piccoli pomodori. Ma non è certo una pratica indispensabile se ci sono comunque altre fonti di liquidi.

 

Per arboricoli che non modificano molto il terrario, alcuni son soliti appendere in alto dei tappini con dentro l'acqua. Questo per simulare ristagni che in natura si possono trovare nelle cavità dei tronchi o nelle piante che crescono sui rami (come le Bromeliaceae). Anche qui, a mio vedere, diventa tutto un surplus, evitabile se si tengono nella teca condizioni di temperatura e umidità ottimali tali da non far disidratare l'esemplare.

 

 

 

 

Appunto per nicolas e gli altri:

 

E' errato iniziare una discussione, nel titolo o nell'incipit del testo, inserendo una specie con il genere puntato. Questo perche spesso i nomi specifici, prendendo spunto da alcune caratteristiche fisiche dell'animale, possono ripetersi in generi, famiglie e ordini diversi. Ad esempio se io dicessi

 

P.murinus potrei riferirmi a Porcinolus murinus oppure Pterinochilus murinus.

 

Stassa cosa con G.pulchra, potrei riferirmi a Glomeris pulchra o Grammostola pulchra

 

E' buona norma quindi iniziare un testo, un articolo, un documento esplicitando genere e specie. Nel proseguo del testo si potrà poi abbreviare il genere senza tema di creare fraintendimenti.

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Chi dice che l'acqua non serve? Ovvio che serve!

 

Quello che non è necessario è il tappino o la vaschetta. Molto spesso con migali terricole questi "optional" vengono spostati, ribaltati, riempiti di torba e perdono la loro funzione diventando solo un problema. Molto piu pratico, e utile anche per mantenere il giusto tasso di umidità nella teca, bagnare (non vaporizzare) un angolo del substrato. L'esemplare che avrà necessità di bere potrà farlo benissimo, come avviene in natura, succhiando i liquidi dal terreno umido. Ci sono generi che, vivendo in climi molto secchi e ventosi, si sono adattati (diciamo cosi) a non perdere occasione per fare incetta di liquidi. Penso ad esempio al genere Grammostola. E' comune vedere in natura esemplari "bere" mordendo, come fossero prede, dei piccoli pomodori. Ma non è certo una pratica indispensabile se ci sono comunque altre fonti di liquidi.

 

Per arboricoli che non modificano molto il terrario, alcuni son soliti appendere in alto dei tappini con dentro l'acqua. Questo per simulare ristagni che in natura si possono trovare nelle cavità dei tronchi o nelle piante che crescono sui rami (come le Bromeliaceae). Anche qui, a mio vedere, diventa tutto un surplus, evitabile se si tengono nella teca condizioni di temperatura e umidità ottimali tali da non far disidratare l'esemplare.

 

 

 

 

Appunto per nicolas e gli altri:

 

E' errato iniziare una discussione, nel titolo o nell'incipit del testo, inserendo una specie con il genere puntato. Questo perche spesso i nomi specifici, prendendo spunto da alcune caratteristiche fisiche dell'animale, possono ripetersi in generi, famiglie e ordini diversi. Ad esempio se io dicessi

 

P.murinus potrei riferirmi a Porcinolus murinus oppure Pterinochilus murinus.

 

Stassa cosa con G.pulchra, potrei riferirmi a Glomeris pulchra o Grammostola pulchra

 

E' buona norma quindi iniziare un testo, un articolo, un documento esplicitando genere e specie. Nel proseguo del testo si potrà poi abbreviare il genere senza tema di creare fraintendimenti.

 

 

 

 

 

 

Ciao carlo,

 

mi chiedo dunque con che frequenza bagnare l' angolo del terrario, un tappo d' acqua, una volta al dì?

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Chi dice che l'acqua non serve? Ovvio che serve!

 

Quello che non è necessario è il tappino o la vaschetta. Molto spesso con migali terricole questi "optional" vengono spostati, ribaltati, riempiti di torba e perdono la loro funzione diventando solo un problema. Molto piu pratico, e utile anche per mantenere il giusto tasso di umidità nella teca, bagnare (non vaporizzare) un angolo del substrato. L'esemplare che avrà necessità di bere potrà farlo benissimo, come avviene in natura, succhiando i liquidi dal terreno umido. Ci sono generi che, vivendo in climi molto secchi e ventosi, si sono adattati (diciamo cosi) a non perdere occasione per fare incetta di liquidi. Penso ad esempio al genere Grammostola. E' comune vedere in natura esemplari "bere" mordendo, come fossero prede, dei piccoli pomodori. Ma non è certo una pratica indispensabile se ci sono comunque altre fonti di liquidi.

 

Per arboricoli che non modificano molto il terrario, alcuni son soliti appendere in alto dei tappini con dentro l'acqua. Questo per simulare ristagni che in natura si possono trovare nelle cavità dei tronchi o nelle piante che crescono sui rami (come le Bromeliaceae). Anche qui, a mio vedere, diventa tutto un surplus, evitabile se si tengono nella teca condizioni di temperatura e umidità ottimali tali da non far disidratare l'esemplare.

 

Sottoscrivo tutto.

Il tappino si è rivelato esclusivamente fonte di noie.

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Ciao carlo,

 

mi chiedo dunque con che frequenza bagnare l' angolo del terrario, un tappo d' acqua, una volta al dì?

 

Una volta al di proprio NO. Non è una prescrizione medica :lol:

 

Le variabili in gioco sono molte, tra le quali l'umidità necessaria a seconda della specie ospitata, l'ampiezza del terrario e l'areazione della teca. Non si possono dare indicazioni temporali precise ed è appunto questo che l'esperienza insegna: prove su prove portano l'allevatore ad affinare la sensibilità necessaria per capire quando serve acqua, quando ne è stata messa troppa, quando la migale cerca calore, quando ne rifugge... Dal punto di vista piu biologico però le migali sono ragni molto poco esigenti e non hanno certo bisogno di bere o mangiare tutti i giorni visto il metabolismo lentissimo.

 

Posso dire quindi che, igrometro alla mano (che sia tarato però...), l'allevatore impara ben presto a capire come il substrato deve essere per garantire quel range di umidità necessario. In base a questo, quando il substrato appare troppo secco, si umidifica versando un tot d'acqua necessaria a bagnare parte della torba. Un ragno stabulato in una teca idonea e con parametri ottimali, nutrito in maniera idonea, non avrà mai necessità di bere avidamente. Insomma, credo che "far bere la migale" sia l'ultimo dei problemi che si incontrano allevando questi esseri.

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