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Salve a tutti, Vorrei spendere due parole su questa categoria di "microscopi" molto economi e pratici, acquistabili a poche decine di euro online. ho provato a testare un pò fin dove si possono spingere e che risultati si ottengono, sperando che possa essere d'aiuto a chi si avvicina per la prima volta all'identificazione fino al livello di Specie. il modello in questione viene venduto come "AGPtek Black USB Digital Microscope 2 Megapixel Video Camera Microscope 20-200X" anche se la marca sembra ignota (molte volte lo stesso prodotto viene riproposto con un paio di nomi diversi) Gli ingrandimenti vanno da 20x a 200x anche se, dell'affidabilità di questi valori dubito molto. L'ingrandimento di cambia agendo direttamente dalla ghiera di messa a fuoco. il primo riscontro negativo si ha sulla distanza di lavoro: il microscopio viene venduto insieme ad un supporto (di cui io non dispongo) che permette all'ingrandimento minimo di lavorare a diverse distanze, il discorso si complica per l'ingrandimento massimo, che non mette a fuoco a più di (circa) 1,5 cm. (praticamente attaccato al campione) l'illuminazione è data da 8 led bianchi disposti in modo circolare all'obiettivo. l'illuminazione è regolabile in 2 diverse intensità Sotto l'interruttore per la regolazione dell'illuminazione è inoltre presente un pulsante che permette di scattare direttamente le foto. Nel pacchetto è incluso un CD-ROM per l'installazione dei driver necessari per Windows ed un'applicazione che gestisce il microscopio. Per sistemi Mac e Linux non è necessaria l'installazione, e viene rilevato da qualsiasi applicazione che permetta di scattare foto attraverso webcam (è come tale infatti che viene rilevato). La risoluzione massima delle immagini ottenute è di 1280x1024, anche se, almeno per Linux, la risoluzione massima è di appena 640x480. Passiamo adesso ai risultati che sono riuscito ad ottenere, che tutto sommato non mi hanno deluso. ho preso in esame due esemplari di Oecobius navus Blackwall, 1859 (un maschio ed una femmina) ed una femmina di Enoplognatha mandibularis (Lucas, 1846) le due femmine sono state analizzate vive, servendomi del vecchio "spi-pot" descritto da Roberts (di cui non trovo più la discussione sul forum) Quella sullo sfondo è carta millimetrata O. navus habitus ad ingrandimento minimo Epigino ad ingrandimento massimo Disposizione oculare ad ingrandimento massimo Palpo del maschio ad ingrandimento massimo in questo caso l'illuminazione massima non era soddisfacente, e per rimanere in tema di arrangio, ho utilizzato il flash del telefono per aumentarla un pò E. mandibularis la qualità di queste ultime è un pò compromessa dal riflesso prodotto dal cellofan. Habitus Dettaglio unghie tarsali Dettaglio denti cheliceri Dettaglio epigino In conclusione posso dire che tutto sommato vale i soldi che costa, se si cerca un metodo veloce e pratico per avere un ingrandimento accettabile. la qualità e la ridottissima distanza di lavoro di contro sono i punti più dolenti. Al massimo ingrandimento strutture quali epigino, palpi, unghie tarsali, denti, filiere e disposizioni oculari sono abbastanza apprezzabili, anche se non sempre ad una qualità soddisfacente. La difficoltà sta sopratutto nel dover operare con una sola mano (dato che l'altra è impegnata nel sostenere lo strumento) sull'esemplare, e non è molte volte una soluzione immediata come lavorare sotto stereoscopio. Lo consiglio a chi non vuole spendere molto, ed iniziare a divertirsi nel distinguere i vari caratteri morfologici. Spero di non essermi dilungato troppo, e che questa mia esperienza possa essere d'aiuto a qualcuno Un saluto a tutti, Mattia
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